53 research outputs found

    7 tipi di scale. La dimensione urbana della scala tra riti, spazialità e tempo

    Get PDF
    Da sempre la scala ha tradotto in forme non solo la necessità pratica di collegare luoghi posti a differenti quote, modellando e misurando con i passi le forme della terra, ma ha dato uno spazio fisico alle più importanti aspirazioni spirituali dell’uomo. I gradoni monumentali in Egitto e Messico consentivano agli uomini di sentirsi più a contatto con le divinità. In Grecia, il crepidoma crea una distanza tra i templi ed il contesto circostante. In India, i terrazzamenti di Varanasi scandiscono i momenti più significativi di un’esistenza, introducono l’uomo alla vita e lo accompagnano alle soglie dell’aldilà. Fanno da sfondo a queste riflessioni le parole di Christian Norberg-Schulz nella prefazione al suo libro Significato nell’architettura Occidentale: "L’architettura si occupa di cose che vanno al di là delle necessità pratiche e dell’economia. Essa si occupa di significati esistenziali." Pertanto le forme archetipe, tra cui la scala, manifestano in primo luogo una funzione strettamente legata all’essenza della forma, una funzione ontologica, ed esprimono in seconda istanza un valore simbolico, che trascende la forma. Il differente rapporto tra funzione ontologica e funzione simbolica determina delle variazioni formali e semantiche. Queste variazioni dipendono principalmente da due fattori: la preponderanza di una funzione sull’altra e la natura del loro rapporto, che può essere di analogia o di contrapposizione. La dissertazione è strutturata secondo un continuo intreccio di due diverse questioni, due nodi argomentativi di un unico elemento, la Scala. Il primo nodo argomentativo è un'interrogazione serrata sui rapporti di senso e di forma che questo elemento fondamentale dell’architettura stabilisce con i suoli. Questo studio, svolto attraverso una successione teorica per frammenti che soltanto la scala si fa carico di tenere insieme, ha determinato una serie «finita» di categorie semantiche, sette modi di essere della scala in relazione alla città (e più in generale allo spazio antropizzato): basamento, soglia, labirinto, barriera, ponte, dimora e piazza. La scala basamento nasce per colmare lo spazio tra l’architettura ed il suolo. Comunemente può essere considerata la più primitiva soluzione per risolvere l’attacco a terra, anche se in questo caso sarebbe più corretto parlare di distacco dal terreno. La scala soglia è un paradosso perché se la scala, nella sua funzione ontologica, unisce due spazi, la soglia, al contrario, ne definisce i limiti. La soglia è allo stesso tempo confine e passaggio, varco simbolico tra uno spazio fisico ed uno immateriale. Nella scala labirinto la dimensione paradossale-simbolica sovrasta il valore funzionale, a tal punto che l’architettura può ridursi ad un insieme di traiettorie senza orientamento di rampe ritorte, interrotte, rovesciate e moltiplicate infinite volte. Il labirinto, quindi, come paradosso spaziale, allegoria e metafora ancor prima che struttura di connessione. La scala barriera, come la scala soglia, non collega due spazi ma, a differenza di quest’ultima, rappresenta la parte terminale di un elemento e non l’inizio di un altro. Per definizione la barriera sembra un elemento difficilmente conciliabile con la scala. Eppure, l’accostamento di queste due figure genera un’incredibile varietà di architetture che possono aderire in pieno ai principi funzionali della scala e della barriera, oppure, al contrario, negarli del tutto. La scala ponte non solo consente il passaggio tra due luoghi in dislivello, ma trasforma le due estremità separate in una cosa sola. La scala ponte è la scala della verità, che non dà adito ad alcun tipo di ambiguità semantica. In questa figura esistono sempre due o più sponde che scavalcano un ostacolo, la scala rende ancor più significativo il movimento lungo l’asse verticale. Con la scala dimora il movimento è misurato dall’architettura in funzione di una rinnovata percezione del tempo e dello spazio. All’interno di questa categoria di senso, la scala diviene lo strumento in grado di modificare le forme tradizionali dell’abitare, fino a compromettere o a rovesciare del tutto l’archetipo della capanna primitiva. Se la scala basamento descrive i riti dell’antichità, la scala piazza è il luogo della ritualità contemporanea, moderno teatro spontaneo nel quale portare in scena il vivere collettivo. Attraverso il ribaltamento semantico del concetto di scala, al transitare si sostituisce una condizione di stabilità precaria. L’unione di funzioni generalmente contrapposte, stare ed attraversare, genera nella scala piazza una molteplicità di usi imprevisti, che restituiscono a questo spazio pubblico una propria ragione d’essere, un rinnovato valore urbano in funzione della società contemporanea. La seconda parte della dissertazione, il secondo nodo argomentativo, riguarda lo studio analitico di alcune opere che hanno stimolato e determinato questa tassonomia. Ogni categoria contiene al suo interno quattro architetture/scale, costruite o anche solamente progettate, che appartengono ad aree geografiche e a periodi estremamente eterogenei. Ognuna di queste opere paradigmatiche è stata selezionata non solo in virtù di un’aderenza più o meno esplicita alla categoria di riferimento, ma perché mostra come un particolare uso della forma si sia reiterato nel tempo e nello spazio. Tutte le analisi sulle architetture/scala hanno determinato una sorta di revisione del lessico architettonico ordinario, sulla base di studi proporzionali, analogie e comparazioni, rielaborazioni fotografiche e ricostruzioni tridimensionali. In particolare, le ricostruzioni tridimensionali, attraverso una loro riduzione schematica, cercano di portare in primo piano il rapporto tra la scala e la sua dimensione architettonica . Infine, la lettura di ogni opera non si congela in uno studio introverso, attento esclusivamente al singolo organismo, ma tenta di indagare lo stretto legame tra l’architettura ed il suo contesto, sia questo un interno urbano o, in casi più rari, un paesaggio meno antropizzato. Le due parti della dissertazione, teoria ed analisi, cercano continuamente di affermare una complementarietà/continuità; e così le opere entrano nella teoria per descrivere mutazioni e persistenze del tipo nel corso del tempo, mentre la teoria si insinua nelle opere per rivelarne i procedimenti logici, i valori simbolici e le qualità estetiche. Teoria ed analisi si ritrovano nuovamente unite in alcuni diagrammi e ideogrammi concettuali, una forma alternativa alla scrittura con cui ho cercato di ricondurre ad una comune origine semantica architetture apparentemente molto distanti. La dissertazione non ha un carattere finale e conclusivo, quanto quello di una continua indagine su un materiale conosciuto, la realtà architettonica delle opere e dei progetti, che contiene innumerevoli idee strumento per il progetto urbano del prossimo futuro. I Sette tipi di scale, congiuntamente alle riletture funzionali, iconologiche e semantiche, portano una diversa attenzione su alcune architetture lontane nel tempo o di un passato molto prossimo, e suggeriscono, o quantomeno auspicano, il tentativo di ri-osservare la storia dell’architettura a partire da un singolo elemento. Ma questo sguardo a ritroso è solo una piccola parte, un rigagnolo, se si volge lo sguardo in avanti, osservando l’oceano di potenzialità future che fanno della scala una forma archetipa sempre inedita, un'invariante che si rinnova continuamente, un oggetto temporalizzato attraverso il quale si concretizza il rapporto tra le qualità del tempo e le qualità dell'esperienza. Con questa tesi di dottorato ho tentato di dimostrare l’importanza strategica del tema scala ai fini di uno sviluppo dei suoi contenuti materiali e simbolici all’interno dei grandi temi che attraversano la disciplina architettonica, verificando un possibile avanzamento metodologico e operativo proprio nell’uso di strumenti di lettura multidisciplinari che fungono quali categorie interpretative sulla avvertita importanza della scala come spazio altro delle relazioni sociali a livello urbano. Ho cercato di sintetizzare i nodi tematici che hanno caratterizzato la ricerca attraverso l’elaborazione di schemi diagrammatici (che tentano di misurare la propria efficacia a partire da alcune categorie connotative). Sarà per me interessante constatare quanto di questo sforzo teorico e analitico potrò utilizzare nel corso della mia attività progettuale, sperimentativa e didattica.The history of the stairs is a story of contradictions, including both the practical need to connect places situated at different altitudes, and the will to shape a physical space for the most important spiritual aspirations of man. So the semantic universe of the stairs ranges from the spectacular buildings for the ritual ascent, to the labyrinthine theaters to reach impossible goals

    Il piano integrato di Santa Maria della Pietà. Un nuovo ciclo di vita per la Casa dei Pazzerelli

    Get PDF
    Il Piano Integrato per l’ambito Santa Maria della Pietà si configura come un programma di interventi avente come concept generale il tema della Salute e Benessere del Cittadino, inteso come stato di benessere fisico, psichico e mentale, finalizzato alla cultura dell’inclusione sociale, dell’assistenza e dell’integrazione collettiva, comunitaria e generazionale

    Per una casa della poesia

    No full text
    L’idea di conservare la memoria del Poeta, scomparso a Roma il 5 luglio del 2016, attraverso la designazione della sua dimora romana in un luogo dedicato alla poesia, è della figlia Marta Manca Zeichen ed è stata rilanciata in ambito universitario attraverso un seminario di progettazione organizzato dal Dipartimento di Architettura e Progetto DiAP e dal Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura DSDRA della Facoltà di Architettura della Sapienza di Roma

    Urban stairs

    No full text
    Breve saggio sulle scale urbane nella storia, all'interno del libro che racconta i risultati dei primi dieci anni del Master di primo livello in Exhibit & Public Design della "Sapienza" Università di Roma, Facoltà di Architettura

    Il sistema infrastrutturale attorno al Colosseo. Stato attuale e previsioni

    No full text
    Il saggio descrive il sistema infrastrutturale attorno all'area archeologica centrale. In particolare vengono analizzate le opere realizzate negli ultimi 150 anni ed i principali progetti finanziati o in corso di realizzazione. Dal quadro comparativo emerge la necessità di alcuni interventi per ristabilire un corretto impianto dell'area e rendere leggibili i resti archeologici

    Monumento ai Martiri delle Fosse Ardeatine

    No full text
    Scheda relativa al Monumento ai Martiri delle Fosse Ardeatine Nello Aprile, Cino Calcaprina, Aldo Cardelli, Mario Fiorentino, Giuseppe Perugini. La pubblicazione rientra nell'iniziativa ROMA 500 ARCHITETTURE organizzata dalla redazione del portale

    Il laboratorio di tesi Per la città di Viterbo

    No full text
    Parallelamente agli studi preliminari del masterplan è stato istituito, all’interno del laboratorio di tesi di laurea di Orazio Carpenzano, un seminario progettuale dedicato al centro storico di Viterbo, per favorire quella convergenza tra didattica e ricerca auspicata dalla controversa riforma del sistema universitario. Le prime tesi di laurea del seminario sono state discusse nell’ottobre 2016, pochi giorni dopo la conclusione dei lavori del workshop internazionale di progettazione presieduto da Herman Hertzberger1, inquadrandosi perfettamente all’interno dell’iter processuale della ricerca dipartimentale, e pertanto possono essere considerate un prodotto in continuità/complementarità con gli elaborati del masterplan

    Il palazzo del ministero della pubblica istruzione. Anatomia e caratteri

    No full text
    Saggio incentrato sul Palazzo del Ministero della Pubblica Istruzione di Cesare Bazzani. Nello specifico sono state condotte una serie di analisi comparative con edifici analoghi per forma ed uso. Il confronto si basa sulla lettura delle piante, dei prospetti e degli apparati iconografici, attraverso una serie di riscritture inedite e di disegni analitici tutti a cura dell'autore del saggio
    • …
    corecore