13 research outputs found

    I Laboratori di Rappresentazione

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    I laboratori di Rappresentazione rappresentano un momento tra principali nella formazione didattica di uno studente iscritto alla facoltà di architettura, sia perché sono il primo laboratorio che gli studenti si trovano ad affrontare sia perché offre loro la conoscenza di alcuni degli strumenti e delle regole tra i più importanti per il prosieguo del loro percorso universitario. La rappresentazione intesa come linguaggio e come mezzo di trasmissione di informazioni non è certo immutabile nel tempo ed anzi essa sta subendo negli ultimi anni alcune importanti trasformazioni. Ciò vale sia se la intendiamo come comunicazione tra addetti ai lavori sia come media per la lettura dello spazio, del territorio e dell’architettura. Gli strumenti che oggi esistono, per leggere e per modificare l’esistente, ci permettono di interagire e di acquisire conoscenza in un modo che non avremmo potuto immaginare sino a qualche tempo addietro. Quando si aumentano gli strumenti e le possibilità che vengono concesse bisogna sempre stare all’erta e non scordarsi mai quali sono gli obiettivi che si intendono raggiungere e perseguire. Il disegno, assalito da nuove strumentazioni e possibilità, non è diventato mezzo desueto o secondario bensì è sempre elemento primario per il passaggio che porta nel mondo reale le idee alberganti all’interno della mente del progettista. Il disegno però, da sempre, si trova davanti ad un bivio: può essere fine a sé stesso oppure diventare momento anticipante e fondante il progetto. Nel primo caso la rappresentazione è un momento che può anche non avere altri attori al di là del disegnatore stesso; nel caso in cui, di converso, il disegno divenga strumento di analisi e di progettazione, le regole ed i codici devono essere ben radicati nella testa e nell’anima di chiunque usi questo strumento. Scopo e fine dei laboratori di rappresentazione è quello di offrire agli studenti la possibilità di conoscere tutti gli strumenti che possano in seguito essere adoperati nelle pratiche analitiche e progettuali. Nessuno dei moduli di questo insegnamento può essere scisso dagli altri e tutti insieme concorrono a formare l’intero processo conoscitivo e formativo. Prima vengono trasmesse le conoscenze degli elementi che in seguito si assembleranno, divenendo conoscenze acquisite da portare sul campo come equipaggiamento che accompagnerà gli studenti fin oltre il loro corso di studi, e cioè quando saranno architetti. Lo studio della geometria quindi, dei propri elementi e delle proprie regole, diviene alfabeto adoperato dagli studenti per potere comprendere sia lo spazio entro il quale agiscono e vivono sia per avere elementi e, cosa molto importante, regole che divengano le griglie operative ove potere muoversi. Questo primo passo non deve rimanere mera teoria ma deve calarsi in esempi concreti che siano propedeutici al percorso didattico di ciascuno studente e che lo possano rendere pronto all’uscita dal mondo universitario. La principale opportunità di raffronto con la realtà che viene concessa agli studenti dei laboratori di rappresentazione è l’attività di rilievo geometrico e relativo a spazi urbani. In questo tipo di esercitazione gli studenti si relazionano con l’architettura, non solamente intesa come costruito, ma anche come sistema di rapporti tra edifici e ciò che li circonda. Ricordiamo che gli strumenti che vengono forniti non devono diventare fine ultimo per un “gioco”, ma sono funzionali a capire gli spazi, le proprie regole e poi, solo dopo, per poterle rappresentare. Se dobbiamo intervenire per modificare situazioni esistenti, e il futuro sempre più ci porterà ad avere questo approccio, gli strumenti di lettura, misurazione e rappresentazione sono fondamentali e prodromici a qualsivoglia tipo di intervento. Con il verbo rappresentare si intende la capacità di rendere intelligibile un insieme di segni che possono prendere la strada verso l’invenzione di nuovi codici oppure quello di descrivere segni tratti dalla realtà e riconoscerli in tutta la loro corrispondenza con essa. In un mondo dove le possibilità di lettura della realtà o “evoluzioni” di essa prendono sempre più piede, e sono sempre più a disposizione di chiunque, il disegno per la rappresentazione deve assumersi la responsabilità del proprio ruolo analitico per l’architettura, mai obsoleto e nel tempo insostituibile. Tra gli strumenti a disposizione della rappresentazione vi è anche la fotografia. Non solo riproposizione di ciò che l’occhio vede ma anche il “semilavorato” per una nuova visione della realtà attraverso il foto raddrizzamento, che unisce la scientificità del disegno bidimensionale alla possibilità di lettura dei connotati che rimandano alla vista reale degli edifici. Fotografia non come ritaglio nello spazio ma come supporto per un abaco destinato a nuove composizioni

    Realismo Oggi. Architettura dei Piccoli Centri / Realism now. Architecture of small cities

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    Alessandro Bianchi, Ermes Invernizzi, Massimiliano Zigoi. Testo Italiano e Inglese. Firenze, 2011; br., pp. 168, ill. b/n col., cm 19,5x27. Molte sono le difficoltà che le amministrazioni locali devono affrontare di questi tempi, passando dai minori trasferimenti statali, alle sempre più pressanti richieste di servizi da parte dei cittadini che, sulla scia di un contesto di crisi economica mondiale, ripongono nella Pubblica Amministrazione una speranza di aiuto non solo economico. Nell'Amministrazione del Comune di Osio Sotto si è voluto perseguire un nuovo obiettivo di stampo ambientale da concretizzarsi in più anni, e che porterà alla definizione della cosiddetta rete ecologica locale, ovvero rete verde locale. Un progetto che, seppur non immediatamente percepibile dalla popolazione, rifletterà tutti i suoi benefici nel medio-lungo periodo, nella consapevolezza che, solo connettendo le differenti realtà storiche e ambientali presenti su un territorio, risulta possibile apprezzarlo valorizzarlo e custodirlo. Il tema della rete ecologica, ovvero della rete verde locale che l'Amministrazione ha voluto avviare e definire con la collaborazione del Politecnico di Milano rappresentano, senza ombra di dubbio, uno spaccato importante del territorio. La ricerca di luoghi, di spazi, di eventi, di peculiarità artistiche e architettoniche, unita ad una buona dose di antropologia storica locale permette di valorizzare un percorso rispetto ad un altro rendendo pertanto riconosciuto e riconoscibile. I luoghi e i percorsi che per molti sono invisibili, per pochi rappresentano elementi di qualità tali da non poter essere sottaciuti. Il lavoro avviato con il Politecnico di Milano pertanto, vuole percorrere questa strada di riscoperta testimoniale di una vita passata che ha lascito la sua impronta sul territorio e che rappresenta ora un valore aggiunto al sistema del paesaggio locale

    Playing Architecture - Royal Lottomatica Offices

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    The Royal-Lottomatica offices has been a starting point as well as a goal for our research. Toy and light are the basis of this research and certainly technology drawing is one of the major innovation in the design of the latest ten years. In fact the mechanical and technological plants are the very center of our contemporary design and this need to be managed aesthetically. A colored pipe, the “snake”, can be used without electricity, full of colors during the day and dark during the night. But if you decide to use it as a light source you will enjoy its colors even when it's night. In this way buildings will achieve a new role, thanks to their night presence and they won't need any external lighting: they will produce their light and colors, and will “dialogue” with people and with the city. The reception is defined by “the snake”, the bright pipe – a prototype – that shows the path toward the offices and characterizes the spaces. These spaces are surrounded by wiggly lines converging toward the central oval, lighted up with fluorescent light. Volumes are extremely collected and create an ethereal, vanished environment, far from the daily housing dimension. This space is marked by some symbolical figures, typical of the toys world: numbers, and their placement in a random order, and colors, in a childlike combination. The management offices do not betray this concept: the color, untidy in a neoplastic matrix with Dutch and Russian lines (from Mondrian to El Lisitskij), draw furniture built to be toys, even before of being volumes destined to contain things. The relation between object-toy became then strictly dualistic: it's not a simple container, it should be a toy that contains others object-toys (a kind of “matrioska”). In this context other objects-toys like the pinball machine or the swing, or the egg-armchair: these are toys for relaxing, but also working toys. In the same way the meeting room, where pastel blu sky colored chairs stands in an orange background, where the cupboard on the wall became like an horizontal chinese pick-up sticks toy

    Project of "New Club-house for chinese governement"

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    Technical details: • The Nature Roof is directly installed on top of the profiles and does not require any additional sealing measures. • The aluminium surface provides an effective protection against the penetration of both roots and moisture. • The complete modular package guarantees a quick and easy installation and excels by its high economical efficiency. • NatureRoof offers you planning security, easy handling characteristics and guaranteed functionality. • Anti-slip devices allow a safe roof landscaping even on sloped or arched roof sections. • The lightning protection properties are maintained. • All components are ecologically harmless and fully recycable. • The planning of the complete roof follows identical rules, even if the roof will only partially be landscaped. • The aluminium profiles offer a high resistance to the tools used when applying and dispersing the substrate on the roof. • Nature roof features a high resistance against flying sparks and heat radiation. The outside glass, toward the sea-side: The stained glass windows toward the sea-side, from round floor to roof, will be cast and will be glass or other structural building technique, in order to have a lower visual impact. In any case the front will have a wooden sun shade, in order to have the maximum comfort inside the building

    Restyling del Palazzo di Giustizia di Lugano - Progetto di concorso

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    L’occasione di un progetto di riconversione del Palazzo di Giustizia di Lugano, pone di fronte a necessarie riflessioni di carattere compositivo e soprattutto tecnologico/funzionali. In particolare, data per conclamata la rappresentatività dell’edificio, che dispone di un prospetto su strada caratteristico, formale e significativo, si deve pensare ad un intervento che non vada ad intaccare la facciata principale e mantenga – e se possibile rafforzi – gli elementi di identificazione dei cittadini nell’istituzione che l’edificio rappresenta. Il concept deriva dalla concezione del Palazzo di Giustizia come luogo in cui la società intera giudica i propri errori attraverso i reati dei propri individui, cellule-membra di un unico corpo (la società). Come per il sangue che porta ossigeno alle membra del corpo umano, sangue che attraverso il cuore viene depurato e rimesso in circolo, così nel Palazzo di Giustizia ENTRA l’individuo-società “in cerca di giustizia” ed ESCE “come nuova linfa sociale”

    Royal-Lottomatica offices in Milan: when toy becomes architecture

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    The project is the addition of a house built originally built in the Sixties, previously restored. The architecture declare its intention of expression for a “precise drawing”, and the measure and the proportion are back as the protagonists of the work. Each detail has been carefully studied and each junction has been designed: the results is not a simple combination of volumes, but a high detailed solution lead to volumes composition. An architecture determined by wall face structure brings this level of detail. Every single element has been designed to be something, not just to appear as something; the structure is not internal and hidden, but becomes external through the wall face internal folding. This solution designs into the wall face an alternation of coplanar surfaces and niches, portals and brackets, with a strong scanning of objects and cavities. We might reassert that the “measure” has been determining for the elements combination and impose itself as a matrix for the executive project: not in the idea, obviously, but in its resolution in a congruent way. The micro scenery created into the lot from the old and new volumes combination and the surrounding garden completely redesigned, its extemporary scenery, intentionally anti-charming, where the contemporary gesture does not search for relationships with the volume cavity below. The innovative element in the technological project is the wall face executed with a combination of “sandwich” panels and fixtures assembled on an aluminum framework. The vertical locks particularity are the Parklex panels, an innovative Spanish material fixed with foldaway spacer nogs. The bicolor face textures are wood-like while the pillars and rakes are in red. This technology makes the wall face independent and self supporting. The resulting architecture presents sharp volumes defined by the aluminum framework colors and by the spacious windows alternated with grates locked by panels

    Project for "International Longsheng Building Tower"

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    Abad Architects Ltd operates in a country with a log art and architectural history like China. When we start a design of a building we make analysis on documents of the city (maps, drawings, books, etc.) and we produce some synthetic boards to explain the results. With this method is possible to identify the main signs and symbols of the city/province and combine them in the new design in a contemporary way. Moreover we study the theory of local historical architect, like Zhang Jinqiu about the traditional Chinese landscape criteria, discovering the relations between ancient architecture and paysage(for example the “Big Wild Goose Pagoda” – Dayanta) and the contemporary deconstructive style. For this reason we really appreciate the use of colours and light in the chinese tradition, in combination with the modern technologies, for example the led lighting. As a landmark of new Xi’an, we believe that Longsheng International office Building should be illuminated during the night time, with the symbolic colours of the chinese tradition. In fact in traditional Chinese art and culture, black, red, blue-green, white and yellow are viewed as standard colours. These colors correspond to the five elements of water, fire, wood, metal and earth, taught in traditional Chinese physics. Throughout the Shang, Tang, Zhou and Qin dynasties, China’s emperors used the Theory of the Five Elements to select colours. Abad Architects Ltd with his work and research studies the applications of colours (natural or artificial by lighting, with all the contemporary technologies offered in the market) on architecture, to better represent the clients in their new buildings

    Taiwan Tower Conceptual Design - Design competition

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    To commemorate the centennial anniversary of the founding of Taiwan, R.O.C. and celebrate the merger between Taichung County and Taichung City, the Taichung City government will erect “Taiwan Tower” as an important landmark in the new special municipality. Taiwan Tower should be planned and designed with the environmental characteristics of Taichung in mind and by incorporating traditional building materials

    Nuova SPA a Champoluc: Trasformazione del Palazzetto del ghiaccio in centro benessere - Progetto di concorso

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    L’occasione di un progetto di riconversione della destinazione funzionale di un edificio diventa pretestuale ad una riflessione globale sull’intero fabbricato sotto il profilo morfo-tipologico. Non si può infatti pensare che un’architettura possa cambiare genere senza incidere profondamente sulle sue membra, anche se la premessa iniziale richiede esplicitamente la permanenza dell’involucro, sorta di scheletro chiamato a rivestirsi di nuova pelle e nuova anatomia interiore. Se nuova vita deve essere data all’edificio, non ci si deve illudere che basti spostare qualche parete negli spogliatoi e trovare una suddivisone interna alla grande sala ora destinata al pattinaggio; non sarebbe sufficiente, e molto probabilmente, anche sotto il profilo della praticità, si incorrerebbe in una serie di difficoltà distributive che renderebbero economicamente svantaggioso l’intervento. Ecco perché il progetto proposto nasce dalla generazione di un nuovo filo conduttore di governo dell’impianto distributivo del centro benessere, una sorta di nastro colorato che, battuto dal vento alpino lungo la discesa per i rapidi pendii, sventola liberamente sul collo dello sciatore. Questo filo connota interno ed esterno dell’edificio mediante morbide curve che segnano i percorsi dei visitatori, mentre i colori che si alternano sugli alzati vogliono sedurre gli osservatori e gli ospiti che, inconsciamente, vengono condotti in una sorta di terapia cromatica di rilassamento
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