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Il comportamento emozionale nel modello dell’aracnofobia: studio cognitivo e psicofisiologico
Abbiamo studiato alcuni aspetti autonomici e cognitivi del comportamento emozionale della paura nell’uomo, utilizzando come modello sperimentale l’aracnofobia. Allo scopo di esaminare diversi tipi di processi coinvolti nella risposta emozionale della paura, abbiamo condotto quattro differenti esperimenti, ciascuno basato su un peculiare paradigma di presentazione d’immagini raffiguranti ragni e animali innocui di controllo.
Nell’Esperimento I abbiamo affrontato la questione di come la valenza avversiva di uno stimolo ne influenza la rapidità e l’ accuratezza della sua discriminazione. A questo scopo abbiamo misurato la rapidità e l’accuratezza con cui i soggetti aracnofobici e i soggetti non-fobici discriminano le immagini di quattro diversi tipi di animali: Ragno, Granchio, Pipistrello e Uccello. I risultati hanno mostrato che la risposta di discriminazione alle immagini del Ragno è più rapida e accurata nei soggetti aracnofobici che nei soggetti di controllo; inoltre nei soggetti aracnofobici, la rapidità di riconoscimento del Ragno è maggiore rispetto sia a quella dell’animale morfologicamente più simile – il Granchio – che a quelle degli altri animali. Questi risultati suggeriscono che la connotazione avversiva del Ragno ne facilità di per sé la discriminazione.
Nell’Esperimento II abbiamo studiato la percettibilità dello stimolo fobico durante una condizione di transitoria “cecità attenzionale”, nota come effetto “Attentional Blink”. La nostra ricerca ha messo in evidenza che quando il compito richiede la detezione della sagoma del Ragno i soggetti aracnofobici presentano un effetto di “cecità attenzionale” attenuato rispetto a quello mostrato dai soggetti di controllo. Ciò suggerisce che l’avversione al Ragno comporti un aumento nella salienza percettiva dell’oggetto fobico; e che tal effetto possa essere dovuto ad una risposta di rapido allertamento evocata automaticamente dalla comparsa di uno stimolo emozionale.
Questa ultima ipotesi è stata esaminata nell’Esperimento III dove abbiamo studiato le risposte autonomiche alla sagoma del Ragno e alla sagoma d’alcuni animali innocui, presentate in condizioni di piena consapevolezza percettiva dello stimolo – presentazione sopraliminale – e in condizioni di mancata consapevolezza percettiva dello stimolo – presentazione subliminale. I risultati hanno mostrato che anche in assenza di percezione consapevole dello stimolo i soggetti aracnofobici hanno reagito alla sagoma del Ragno con un aumento dell’attività elettrodermica. Questo risultato rafforza l’ipotesi di una facilitazione percettiva dell’oggetto fobico, dovuta ad un’attivazione pre-attentiva dei sistemi di allerta. Infine nell’Esperimento IV abbiamo indagato, mediante un paradigma di presentazione segnalata delle immagini, l’influenza dell’aspettativa sulla genesi delle risposte autonomiche agli stimoli affettivi. In particolare abbiamo analizzato come la risposta autonomica alla presentazione di uno stimolo fobico o innocuo cambia a secondo del tipo d’aspettativa affettiva che i soggetti si creano durante la fase di segnalazione. I risultati hanno indicato che la risposta autonomica ad uno stimolo non viene “spostata” nella direzione affettiva dello stimolo atteso bensì essa rimane legata alla valenza dello stimolo realmente percepito
La dismissione dell'impianto di riscaldamento centralizzato tra le varie norme applicabili
Il caso risolto dal Tribunale di Roma con la sentenza del 31.07.2019 n. 15839 offre lo spunto per analizzare la disciplina applicabile alla particolare fattispecie costituita dalla delibera condominiale che dispone la dismissione dell’impianto di riscaldamento centralizzato. La normativa in materia è complessa e determina antinomie apparenti risolvibili con il ricorso al tradizionale criterio della specialità . Il risultato interpretativo ottenuto con la classificazione delle varie norme applicabili risulta conforme all’orientamento seguito dalla giurisprudenza.The case resolved by the Court of Rome with the sentence of 07/31/2019 n. 15839 offers an opportunity to analyze the rules applicable to the particular case constituted by the condominium resolution which provides for the decommissioning of the central heating system. The legislation on the subject is complex and determines apparent antinomies that can be resolved with the use of the traditional criterion of specialty. The interpretative result obtained with the classification of the various applicable rules is consistent with the orientation followed by the case law
A State Space Approach to Dynamic Modeling of Mouse-Tracking Data
Mouse-tracking recording techniques are becoming very attractive in experimental psychology. They provide an effective means of enhancing the measurement of some real-time cognitive processes involved in categorization, decision-making, and lexical decision tasks. Mouse-tracking data are commonly analyzed using a two-step procedure which first summarizes individuals' hand trajectories with independent measures, and then applies standard statistical models on them. However, this approach can be problematic in many cases. In particular, it does not provide a direct way to capitalize the richness of hand movement variability within a consistent and unified representation. In this article we present a novel, unified framework for mouse-tracking data. Unlike standard approaches to mouse-tracking, our proposal uses stochastic state-space modeling to represent the observed trajectories in terms of both individual movement dynamics and experimental variables. The model is estimated via a Metropolis-Hastings algorithm coupled with a non-linear recursive filter. The characteristics and potentials of the proposed approach are illustrated using a lexical decision case study. The results highlighted how dynamic modeling of mouse-tracking data can considerably improve the analysis of mouse-tracking tasks and the conclusions researchers can draw from them
Signals and Power Distribution in the CMS Inner Tracker
\begin{abstract} This Note describes how the interconnection between the 3540 modules of the CMS Inner Tracker has been approached, focusing on the signal, high voltage and low voltage line distribution. The construction and tests of roughly a thousand interconnects called ``Mother Cables" is described. \end{abstract
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