45 research outputs found

    Fermo immagine. Studio sulla felicitĂ  urbana

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    Indagine sulla felicitĂ  e il benessere in aree diffus

    Unionisation, Partecipation and Democracy: forms of convergence and dovergence between union membership and civil and political activism in European Countries

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    Unionisation, Partecipation and Democracy: forms of convergence and dovergence between union membership and civil and political activism in European Countries (proceedings), International Journal of Humanities and Social Science

    Il valore delle sperimentazioni organizzative: come associarsi diventa innovare. Spunti da un’analisi delle reti inter-organizzative in un’area interna del Mezzogiorno

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    Alcuni studi hanno iniziato a suggerire, dalla metà del primo decennio degli anni Duemila, di arricchire il dibattito sul triangolo “imprese, innovazione e policy” (Edler e Fagerberg 2017) mettendo al centro lo sperimentalismo, sia delle politiche che degli strumenti. In un volume del 2014, l’OECD e la World Bank sostengono che per comprendere e (ri)pensare le politiche di innovazione, occorre “learning from experimentation”. Nel libro sono raccolti diversi casi-studio nei quali si analizzano le diverse modalità di “sperimentalismo” nei diversi contesti territoriali messe in atto da policy makers, stakeholders e imprese, volte a introdurre innovazioni (di prodotto, di processo, organizzative, regolative). Nonostante il numero limitato di casi-studio, la capacità di guardare approfonditamente i vari meccanismi “sperimentali” ha aperto la strada a altre ricerche qualitative interessate all’implementazione situata, al process tracing, a quello che potrebbe essere definito il “valore dello sperimentalismo”. Questo articolo, a partire da quanto detto sin qui, si situa al crocevia tra una riflessione sui meccanismi regolativi e la forma organizzativa, analizzando le strategie di innovazione messe in atto all’interno di due filiere produttive (agri-food organico e aerospaziale), in un milieux locale di un’area interna economicamente depressa che comprende le provincie di Benevento e Avellino, attraverso lo strumento del contratto di rete. Ivi si analizzano sperimentalismi in due “campi”: a) i meccanismi di regolazione “associativi” come strumenti per lo sviluppo locale, prendendo come riferimento il modello dell’associational economy teorizzato dai geografi economici Morgan e Cooke; b) le relazioni inter-organizzative, motivate e “accese” dalla necessità delle aziende di reperire risorse, irreperibili singolarmente, utilizzando il frame organizzativo della resource-based view (Barney 1991)
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