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Riscaldo superficiale delle pere, le alternative all' etossichina
L'etossichina \ue8 un antiossidante utilizzato da molti decenni per la prevenzione del riscaldo superficiale durante la conservazione di mele e pere. L\u2019uso dell\u2019etossichina \ue8 stato revocato dall\u2019Unione Europea, in ottemperanza alla direttiva 91/414/CEE. il limite massimo di residuo (LMR) di etossichina presente sulle pere \ue8 stato abbassato da a 0,05 mg/kg, rendendo di fatto impossibile l\u2019impiego di questa sostanza per la prevenzione de riscaldo superficiale.
Il trattamento preventivo con 1-MCP e la refrigerazione a temperature di 0,5-1\ub0C consentono di proteggere i frutti in conservazione dal riscaldo super\ufb01ciale
Verso un'economia a basso impatto ambientale: una nuova sfida anche per l'agricoltura locale?
CARBON.CARE nasce all’interno di un programma comunitario più ampio, ovvero il progetto Lo.Ca.Re, finanziato
dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale attraverso il Programma INTERREG IVC, nel corso del quale sei
Regioni europee hanno unito le proprie forze per realizzare una iniziativa comune volta a ridurre le emissioni
di CO2 nei propri territori. La comparazione di diverse modalità di gestione agronomica e forestale per giungere a tecniche più efficaci di fissazione del carbonio è stato il cuore pulsante delle iniziative intraprese dai tre partner nelle tre aree di progetto.
A seguito dei risultati raggiunti dalle analisi effettuate nella provincia di Ferrara, questa pubblicazione esprime alcune riflessioni di carattere tecnico-scientifico sull’opportunità e sui vantaggi potenziali derivanti dall’effettiva applicazione di modelli energetici a basso impatto di CO2 su scala regionale nel settore primario
EU.Water - Un’agricoltura sostenibile e di qualità Elementi a supporto dell’applicazione della Direttiva Nitrati nelle Province di Ferrara e Rovigo
Il progetto EU.WATER nasce da un lungo processo di analisi che inizia nel 2007, quando le prime ipotesi di realizzare una iniziativa internazionale sul tema della sostenibilità in agricoltura avevano iniziato a riscuotere consensi e aggregare istituzioni in regioni a forte vocazione agricola nel Sud Est Europa, con l’esigenza di indirizzare nuove strategie integrate coerenti alle Direttive Europee di settore. Il progetto, che ha coinvolto in qualità di partner regioni, province, università ed enti di ricerca provenienti da 8 paesi dell’Europa Sud Orientale quali Italia, Croazia, Grecia, Moldavia, Romania, Serbia, Ucraina ed Ungheria, si basa su due semplici considerazioni: l’agricoltura rappresenta il settore che, a livello mondiale e locale, fa il maggiore uso di acqua e – allo stesso tempo – in relazione all’uso di fertilizzanti azotati può avere delle ricadute sulla qualità delle risorse idriche superficiali, contribuendo all’eutrofizzazione, e di falda, dove può determinare inquinamento da nitrati.
Le strategie di miglioramento sono ampie e complesse e si estendono dall’innovazione nelle tecniche di emungimento, in alcuni casi ancora obsolete, alla migliore comprensione del bilancio dell’azoto per migliorare le tempistiche e modalità di distribuzione del fertilizzante, riducendo gli sprechi e minimizzando gli impatti ambientali. In Europa, molti sforzi sono stati fatti e sono tuttora in corso per tali finalità ma il percorso di avvicinamento ad elevati standard di sicurezza ed efficienza risulta ancora parzialmente disomogeneo, con criticità ancora presenti in vaste aree rurali dell’Europa Orientale.
A partire da queste problematiche, il progetto EU.WATER ha sviluppato una serie di sperimentazioni su scala transnazionale di metodologie per la riduzione degli agenti inquinanti e una migliore gestione delle risorse idriche, proponendo un set comune di raccomandazioni ed una potenziale roadmap per un agricoltura rispettosa delle risorse naturali del territorio e per rafforzare lo sviluppo degli strumenti di policy locale e regionale, in linea con la normativa Europea e con gli obiettivi futuri dell’UE e della Politica Agricola Comune verso il 2020.
A prescindere dalle specifiche azioni dei partner, EU.WATER rappresenta un processo partecipativo in cui sono stati coinvolti, in una logica di rete, partner e reti di operatori locali, per discutere e condividere le migliori strategie di gestione sostenibile delle risorse idriche, per garantire un’agricoltura competitiva, con elevati standard quali/quantitativi, non contrapposta ma anzi inserita, come principale attore, in un progetto complessivo di ricostituzione e mantenimento della qualità ambientale.
Questa pubblicazione rappresenta il coronamento di un grande e complesso lavoro di indagine svolto da un team interdisciplinare coordinato dalle Province di Ferrara e Rovigo, entrambe dichiarate Zona Vulnerabile ai Nitrati, e facenti parti di un’area omogenea, al di là dei confini amministrativi, sia dal punto di vista meteoclimatico e idrografico che pedologico e colturale, tanto da stimolare lo sviluppo di due progetti pilota sinergici e di grande valore per entrambi i comparti agricoli provinciali.
La presente pubblicazione, concentrandosi sui risultati locali ottenuti dai due Enti tramite le sperimentazioni pilota svolte a Ferrara e Rovigo, si rivolge, dunque, agli operatori del territorio e alle amministrazioni pubbliche per stimolare l’attenzione sui problemi e – soprattutto – sulle potenzialità emerse e le possibili opzioni di intervento per una agricoltura sostenibile e di qualità.
Abstract
In South East Europe area, where the economies are characterized by intensive agriculture, some of the main environmental challenges are the high consumption of water resources for irrigation, the low efficiency of water distribution networks and the pollution of groundwater caused by the massive use of fertilizers of organic origin.
EU.WATER main objective, coordinated by the Province of Ferrara, is the identification of shared strategies in eight countries (Greece, Hungary, Italy, Romania, Serbia, Croatia, Moldova and Ukraine) to address the problem of rationalization of water use in agriculture and the reduction of nitrogen loads and other pollutants caused by intensive cultural exploitation. The main result of the project is the creation of a transnational network for the management of the waters in agriculture, according to the EU legislative framework and based on the direct involvement of the main actors of the interested rural areas. At this aim, EU.WATER produced studies, researches and innovative practical actions that can integrate the regional planning strategies of for the integrated management of waters, on the basis of a wide scientific horizon and developed according to a transnational approach applied and tested in different areas.
The present publication is focused on the results achieved by the two Italian partners, the Provinces of Ferrara and Rovigo