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    Pol\uedticas infraestructurales y consumo de suelo en V\ue9neto: una uni\uf3n desafortunada

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    La \u2018ciudad difusa\u2019 \u2013 una compleja organizaci\uf3n de asentamientos investigada y descrita por numerosos acad\ue9micos desde finales de la d\ue9cada de 1980 ubicada en la regi\uf3n central del V\ue9neto \u2013 es din\ue1mica y est\ue1 en constante evoluci\uf3n, presenta elevados consumos de suelo y una creciente congesti\uf3n en la movilidad. Los informes indican que uno de los factores con m\ue1s influencia en este \ufaltimo aspecto es el desarrollo del sistema de infraestructuras, especialmente en los \ufaltimos 20-25 a\uf1os, que ha soportado una movilidad muy alta: una movilidad err\ue1tica parcialmente basada en el commuting regular pero tambi\ue9n en los desplazamientos para satisfacer necesidades b\ue1sicas. La respuesta institucional a esta creciente demanda de movilidad ha sido incremental e inadecuada, proporcionando diversas grandes infraestructuras sin inversiones significativas para mejorar el transporte ferroviario o el transporte intermodal p\ufablico o p\ufablico-privado. En vez de contrarrestar el consumo de suelo como se indica en los Planes Regionales, esta intervenci\uf3n p\ufablica, incentiva una nueva forma de sprawl, impulsando la construcci\uf3n de nuevas centralidades, intensificando la presi\uf3n antr\uf3pica en una regi\uf3n de por s\ued afectada por problemas de despilfarro de recursos ambientales. La construcci\uf3n de nuevas infraestructuras viarias est\ue1 alterando las caracter\uedsticas originales de la regi\uf3n, reforzando el sprawl e impulsando la conversi\uf3n de \ue1reas rurales en predios construidos

    Intervista ad Agata Bazzi, Comune di Palermo

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    Nel volume "Città e politiche in tempi di crisi", la sezione "Voci dalla città" raccoglie le interviste ad Assessori all'urbanistica di alcune città di grande e media grandezza. Vengono rivolte loro alcune domande circa lo sviluppo della città in corso, le dinamiche in corso e le prospettive di trasformazione urbana, gli effetti della crisi e le forme di reazione delle amministrazioni locali alle conseguenze della congiuntura economica, alle insorgenti domande dei cittadini, ai nuovi bisogni le reazioni alle nuove condizioni di sviluppo e crescita. Nel caso di Palermo, l’assessore esprime entusiasmo per il clima di cambiamento che pervade la città e che sempre un fattore determinante per un’inversione delle politiche per la riqualificazione della città, soprattutto del Centro storico, nel quale il coinvolgimento della popolazione sembra poter essere l’elemento strategico per una reale azione di recupero e rilancio. Ma la città deve affrontare drammatici problemi di edilizia sociale, di sottodotazione infrastrutturale, di qualità dei servizi, di assenza di risorse per promuovere o completare importanti operazioni di rigenerazione urbana. Su questi aspetti si gioca la capacità della nuova amministrazione palermitana di imprimere una radicale svolta per il futuro

    Pianificazione urbanistica e clima urbano. Manuale per la riduzione dei fenomeni di isola di calore urbano

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    La comunità scientifica internazionale ha messo più volte in evidenza la costante progessione dei cambiamenti climatici e i relativi impatti nelle aree urbane, sottolineando l’insufficienza delle sole politiche di mitigazione (abbattimento delle emissioni clima alteranti) se non associate a opportune azioni di adattamento dei sistemi urbani e territoriali al nuovo scenario climatico, sempre più caratterizzato da fenomeni meteorologici estremi e variabili (IPCC, 2013). L’Isola di Calore urbano (UHI) è un fenomeno microclimatico – ben delineato già dai primi studi svolti da T.R. Oke negli anni Settanta – che si manifesta con un significativo incremento della temperatura delle città in rapporto alle aree non-urbane circostanti e recentemente è stato rafforzato dai cambiamenti climatici in atto, con ricadute rilevanti sia in termini di consumi energetici, che di salute pubblica. Il manuale, rivolto in primo luogo agli enti locali del Veneto, è uno degli esiti del progetto Development and application of mitigation and adaptation strategies and measures for counteracting the global Urban Heat Islands phenomenon (3CE292P3 UHI), finanziato dal programma Central Europe - Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale, promosso dal Dipartimento Territorio - Sezione Pianificazione Territoriale Strategica e Cartografia della Regione Veneto. Nel testo si forniscono elementi per comprendere il fenomeno UHI, in particolare in alcuni sistemi urbani del Veneto; si identificano possibili soluzioni con gli strumenti e le tecniche della pianificazione urbanistica; si inquadra il fenomeno nell’ambito dei più recenti studi sulla pianificazione per la protezione del clima. Il manuale è uno strumento di supporto previsto anche dall’ultima variante (2013) al Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC) della Regione Veneto che individua negli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, derivanti dalla Legge regionale 11/2004, un ruolo di primo piano per la calmierazione strutturale degli effetti dei cambiamenti climatici alla scala locale. Il volume è corredato di tavole e immagini esemplificative a supporto della redazione degli strumenti urbanistici attuativi di scala comunal

    Complessità e prospettive della questione abitativa contemporanea

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    La ‘questione delle abitazioni’ esprime le diseguaglianze sociali e spaziali nel nostro paese. In questi ultimi decenni, a fronte di un forte cambiamento nel profilo socio-economico e demografico, il quadro degli interventi in materia di politica abitativa è rimasto sostanzialmente immutato dagli anni ’90, e sono mancate esplicite e necessarie politiche abitative a regia pubblica. Dopo la crisi del mercato immobiliare della fine anni 2000 e le ripercussioni sul versante economico e lavorativo, la domanda di equità sociale è divenuta una domanda anche di abitazioni accessibili, a cui la politica ha fornito risposte incerte e non strutturali. Il contributo tratteggia un profilo essenziale dell'evoluzione della domanda in questi anni, ma discute anche le politiche e gli strumenti regolativi oggi a disposizione per ridurre il disagio abitativo, che contemplano una pluralità di meccanismi, progetti e campi di intervento. Gli aspetti più interessanti riguardano il ruolo del soggetto pubblico come mobilitatore di risorse diverse da mettere in sinergia e in competizione, al fine di affrontare in modo selettivo i grandi temi contemporanei: welfare, territorio, fiscalità, ambiente. Riguardano inoltre la capacità di monitoraggio dei risultati delle politiche, per valutarne efficacia e replicabilità

    La costruzione del problema casa e il ridisegno della regia pubblica

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    Ancora oggi, la ‘questione delle abitazioni’ costituisce espressione e strumento delle diseguaglianze sociali e spaziali, collocata nel punto di intersezione tra bisogno sociale, mercato immobiliare e finalità pubbliche di governo del territorio. Numerose ricerche in questi anni (tra queste il Rapporto Italia Contributo a Habitat III, Quito 2016; Fregolent L., Torri R., a cura di, L’Italia senza casa, 2017) delineano un paese che invecchia, sempre più multiculturale, con famiglie impoverite dalla crisi e dagli effetti che questa esercita sui mercati del lavoro, con forti ripercussioni sulle capacità di procurarsi e mantenere nel tempo un’abitazione adeguata alle proprie esigenze e progetti di vita. In queste condizioni, il quadro degli interventi in materia di politica abitativa è rimasto sostanzialmente immutato dagli anni ’90, quando lo Stato ha delegato il mercato a rispondere alla domanda di alloggi, trascurando il rinnovamento di necessarie politiche abitative a regia pubblica. Dopo la crisi del mercato immobiliare della fine anni 2000 e le sperimentazioni che hanno posto l’accento sui temi della concertazione e della costruzione di nuove partnership pubblico – privato per la produzione di social housing, esito del Piano Casa Nazionale, appare cruciale capire la dinamica delle trasformazioni in corso e la domanda di equità sociale espressa nelle città. Appare altresì rilevante indagare le politiche e gli strumenti regolativi oggi a disposizione per ridurre il disagio abitativo, che contemplano una pluralità di meccanismi, progetti e campi di intervento; merita infine approfondire alcuni aspetti relativi al patrimonio pubblico esistente da riqualificare, ma anche a quello privato da riutilizzare, alla loro dimensione e alla loro localizzazione, per riflettere concretamente sul tema dell’abitare come condensatore di attività edilizie, spaziali, sociali e infrastrutturali. L’articolo intende però ragionare soprattutto sulle prospettive di ricerca e lavoro, che paiono più fertili là dove si impegnano a concettualizzare il ruolo del soggetto pubblico come mobilitatore di risorse diverse da mettere in sinergia e in competizione, al fine di affrontare in modo selettivo i grandi temi contemporanei: welfare, territorio, fiscalità, ambiente. Garantendo al tempo stesso anche un’efficace capacità di monitoraggio e di autovalutazione, per favorire replicabilità delle pratiche e apprendimento collettivo

    DALLA \u201cBUONA DOTAZIONE\u201d AL \u201cBUON GOVERNO\u201d. L\u2019esempio Veneto e di Venezia

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    Le valutazioni sugli esiti dei processi di pianificazione urbanistica in Veneto sono controverse. Diverso il giudizio sugli effetti di questo processo. Nonostante la recessione economica, la successiva la crisi immobiliare e poi il dibattito sulle nuove forme di tutela delle risorse territoriali, i piani restano ancora caratterizzati sostanzialmente da \u201cgenerose\u201d prospettive espansive. In un generale bilancio che presenta luci ed ombre, per\uf2, la dotazione di servizi ed attrezzature pubbliche nei comuni della Regione appaiono sostanzialmente concordi nel riconoscere i buoni risultati conseguiti dalle Amministrazioni locali nell\u2019attuazione delle previsioni circa gli standard urbanistici. Da tempo, per\uf2 e non solo in Veneto, il problema non \ue8 pi\uf9 dato dalla quantit\ue0 dello standard urbanistico, quanto dalla qualit\ue0 dei servizi e delle attrezzature pubbliche, soprattutto di quelle esistenti. La questione presenta diversi aspetti, ma generalmente l\u2019attenzione sembra porsi in termini di gestione (e quindi di risorse pubbliche destinate alla gestione e manutenzione dei servizi) e di tipologie delle attrezzature disponibili per rispondere efficacemente alla domanda sociale

    Aisle of Plenty. Territori dell'opulenza

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    Il saggio presenta la situazione del più recente sviluppo e diffusione sul territorio regionale del Veneto di nuove attività commerciali, ma soprattutto di "centri commerciali", veri e proprio nuovi poli di urbanizzazione e nodo infrastrutturali. Questi nuovi insediamenti - spesso in deroga alle strategie di riordino territoriale e di controllo della dispersione insediativa, sembrano acuire alcuni processi degenerativi del sistema urbano veneto e soprattutto acuire fenomeni di congestione e incrementare gli impatti ambientali

    Políticas infraestructurales y consumo de suelo en Véneto: una unión desafortunada

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