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    Overview of the RFX Fusion Science Program

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    With a program well-balanced among the goal of exploring the fusion potential of the reversed field pinch (RFP) and that of contributing to the solution of key science and technology prob- lems in the roadmap to ITER, the European RFX-mod device has produced a set of high-quality results since the last 2010 Fusion Energy Conference. RFX-mod is a 2 MA RFP, which can also be operated as a tokamak and where advanced confinement states have 3D features studied with stellarator tools. Self-organized equilibria with a single helical axis and improved confinement (SHAx) have been deeply investigated and a more profound understanding of their physics has been achieved. First wall conditioning with Lithium provides a tool to operate RFX at higher density than before, and application of helical magnetic boundary conditions favour stationary SHAx states. The correlation between the quality of helical states and the reduction of magnetic field errors acting as seed of magnetic chaos has been robustly proven. Helical states provide a unique test-bed for numerical codes conceived to deal with 3D effects in all magnetic configura- tions. In particular the stellarator equilibrium codes VMEC and V3FIT have been successfully adapted to reconstruct RFX-mod equilibria with diagnostic input. The border of knowledge has been significantly expanded also in the area of feedback control of MHD stability. Non-linear dynamics of tearing modes and their control has been modelled, allowing for optimization of feedback models. An integrated dynamic model of the RWM control system has been developed integrating the plasma response to multiple RWMs with active and passive conducting structures (CarMa model) and with a complete representation of the control system. RFX has been oper- ated as a tokamak with safety factor kept below 2, with complete active stabilization of the p2, 1q Resistive Wall Mode (RWM). This opens the exploration of a broad and interesting operational range otherwise excluded to standard tokamaks. Control experiments and modelling led to the design of a significant upgrade of the RFX-mod feedback control system to dramatically enhance computing power and reduce system latency. The possibility of producing D-shaped plasmas is being explore

    L’attività dei Centri Antifumo italiani tra problematiche e aree da potenziare: i risultati di un’indagine svolta attraverso un questionario on-line

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    Introduzione. In Italia sono 295 i Servizi per la cessazione dal fumo di tabacco (Centri Antifumo - CA) afferenti al Servizio Sanitario Nazionale (SSN) censiti nel 2011 dall’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga (OssFAD) dell’Istituto Superiore di Sanità. La presente indagine, condotta dall’OssFAD in collaborazione con i CA, è stata volta a rilevare alcune delle problematiche con le quali il personale dei CA si confronta per portare avanti la propria attività e le iniziative ritenute utili per migliorarla. Materiali e metodi. L’indagine è stata condotta dal 7 al 21 maggio 2012, mediante un questionario compilabile on-line composto da 5 brevi sezioni di domande con un totale di 38 items da completare. Il link al questionario on-line è stato inviato per e-mail a 322 indirizzi dei CA censiti nel 2011 dall’OssFAD. I dati raccolti sono stati elaborati statisticamente con il programma SPSS 20. Risultati. All’indagine hanno risposto 146 operatori dei CA (45,3%). Sebbene ci siano aspetti ormai consolidati dell’attività dei CA, sono ancora molte le criticità che gli operatori riscontrano nella loro attività. Le principali problematiche che influiscono in modo fondamentale/rilevante per la buona attività del centro sono le “Scarse o nulle risorse economiche” per il 60,7% del personale, “la mancanza di personale dedicato” per il 52,4% del personale; il “riconoscimento/mandato istituzionale del CA” per il 40,9% del personale. Tra le azioni ritenute più efficaci per facilitare l’accesso ai CA sono risultate la sensibilizzazione del personale sanitario (91%), in particolare dei medici di famiglia e l’inserimento delle prestazioni antitabagiche nei LEA (76,8%). Conclusioni. È auspicabile che l’attività dei CA riceva una maggiore attenzione, attraverso la dotazione di strutture, personale e finanziamenti adeguati a svolgere un importante ruolo nella tutela e promozione della salute
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