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    SVILUPPO DELL’ATTIVITÀ METALLURGICA IN LIGURIA: IL FERRO IN VALLE STURA DAL XIV AL XVIII SECOLO

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    Molteplici sono i resti che testimoniano le attività siderurgiche nelle valli Stura e Orba e si può individuare in Rossiglione una sorta di “capitale del ferro” della Repubblica di Genova tra il XIV e il XVIII secolo. I numerosi manufatti derivanti dalle intense attività di produzione che hanno caratterizzato i secoli scorsi sono in parte ancora in opera (soprattutto catene murarie, chiavi di volta, chiodature, ed altro materiale di carpenteria che non è mai stato rimosso dalla sua posizione funzionale dal momento della costruzione di un edificio), in parte sono raccolti al museo del ferro di Masone (si va da attrezzi agricoli e artigianali in genere, utensili d’impiego quotidiano, manufatti più umili ma non per questo meno importanti come chiodi, vergelle e simili). Lo studio ha riguardato una scoria, un chiodo, un punteruolo, un attizzatoio, un bolzone e una catena da muro provenienti da prelievi fatti su aree abitate e la cui collocazione storica si spande tra il XVI e il XVIII secolo. Questi reperti sono stati caratterizzati mediante microscopia ottica ed elettronica, microanalisi tramite microsonda in dispersione di energia e in dispersione di lunghezza d’onda. I risultati raccolti hanno permesso di determinare la composizione, la microstruttura, la natura di inclusioni e scorie. L’elaborazione dei dati ottenuti ha fornito informazioni relativamente alla coerenza del pezzo con il periodo cui era stato attribuito e, attraverso la presenza di oligoelementi, la definizione del materiale di partenza, l’individuazione delle metodologie del processo di lavorazione del metallo: dal processo di scorificazione e sbozzatura alla saldatura tramite forgia (bollitura) fino alla rifinitura

    Caratterizzazione microstrutturale e meccanica di un acciaio Q&P al Silicio e Molibdeno

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    Le crescenti richieste del settore automotive di acciai altoresistenziali (AHSS) aventi elevate caratteristicheresistenziali unite a buona tenacità, in modo da sviluppare veicoli leggeri, resistenti e sicuri, ha condotto allostudio, ancora in via di sviluppo, di una nuova classe di AHSS: Quenching and Partitioning (Q&P). Alla basedel processo Q&P vi è la diffusione del carbonio dalla martensite, fase sovrassatura di carbonio, all'austeniteresidua al fine di ottenere quest'ultima stabilizzata a fine trattamento.In questo studio, un acciaio a basso tenore di carbonio alligato con Si (elemento ritardante la formazione dicarburi, fenomeno competitivo alla partizione), Mn e Mo (per conferire sufficiente temprabilità), è statosottoposto a cicli termici Q&P differenti per temperatura di soaking (in campo intercritico), temperature etempi di tempra e partizione. Le metodologie adottate nello studio sono state: analisi microstrutturale inmicroscopia ottica ed elettronica a scansione (SEM), diffrattometria a raggi X per la determinazione dellafrazione in volume di austenite residua a temperatura ambiente, misure di durezza Vickers e prove di trazione.Scopo del lavoro è la correlazione fra i diversi parametri di processo, la microstruttura e le proprietàmeccaniche. Ulteriori chiarimenti si avranno da osservazioni al microscopio in trasmissione ed utilizzo delleEBSD (Electron back scattering diffraction)

    Microstructural modifications in α-brass targets after small charge explosions

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    Metals exposed to explosions undergo several macro and micro changes. At the microstructural level slip bands or mechanical twins, caused by the pressure and temperature wave, can be detected. Twinning or slip occurs depending on the metal stacking fault energy, the blast wave pressure and the deformation rate. An experimental campaign was performed on different FCC metals. Results concerning α-brass (30% Zn) are presented herein. Specimens exposed to small charge explosion (100 g of plastic explosive) were analyzed by optical and electronic microscopy, by Electron Back-Scattered Diffraction (EBSD) imaging, and by X-ray diffraction. Microstructural plastic deformation marks were detected and their possible attribution, either to mechanical twinning or to cross slip, is discussed on the basis of X-ray diffraction and EBSD results. The detectability target-to-charge distance limit, and hence the critical stress for microstructural changes, are evaluated
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