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    LE COPERTURE PER LA VACCINAZIONE ANTI-HPV RAGGIUNTE NELLA ASL ROMA B

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    Introduzione. Si stimano 500000 nuovi casi/anno, nel mondo, e 3500, in Italia, di carcinoma della cervice uterina. È il primo tumore riconosciuto dall’OMS come interamente riconducibile ad un agente infettivo, lo Human Papillomavirus; grazie allo sviluppo di vaccini anti-HPV ne è possibile la prevenzione primaria. Dal 2007/08 la vaccinazione è offerta attivamente e gratuitamente in tutte le regioni italiane alle ragazze nel 12° anno di vita. Nel Lazio la gratuità è garantita fino ai 18 anni. Scopo dello studio è valutare le coperture vaccinali raggiunte ad oggi per anti-HPV nelle ragazze delle coorti di nascita 1997-2001 residenti nell’area di appartenenza della ASLRomaB. Metodi. Sono stati analizzati i dati raccolti dalla anagrafe vaccinale della ASLRomaB, distinti per distretto, dal 16 giugno 2008 al 31 marzo 2015, relativi alle coorti di nascita oggetto di chiamata attiva e gratuita. La valutazione dei dati ha riguardato ciascuna dose prevista per il completamento del ciclo vaccinale. Risultati. Per la prima dose vaccinale si verifica un trend in lieve crescita dalle coorti 1997-98 alle coorti 1999-2000, si osserva invece un decremento di oltre il 5% per la coorte 2001 rispetto alla coorte 2000. L’andamento risulta simile ai dati rinvenuti nel Lazio, dove un calo si registra già dalla coorte 2000. Non tutte le ragazze completano il ciclo vaccinale determinando un decremento di circa il 3% per le coperture della terza dose (stabilizzatesi intorno al 71%) rispetto alla prima, in analogia a quanto registrato nel Lazio. Si riscontrano tra i risultati dei 4 distretti dell’ASLRomaB delle diversità i cui motivi sono in corso di valutazione. Si stanno analizzando i dati relativi alla coorte 2002. Conclusioni. Le osservazioni effettuate ed in corso, individuate le possibili cause dei risultati non soddisfacenti, sono finalizzate all’attuazione di strategie migliorative

    Evoluzione dei casi ASCUS HPV +, LSIL e CIN2+ trattati nella coorte delle invitate nel 2013 al test di 1° livello dello screening citologico della ASL ROMA B

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    Introduzione : Lo screening per il cervicocarcinoma (CC) è finalizzato alla riduzione della mortalità e dell’incidenza della malattia mediante l’identificazione e il trattamento delle lesioni displastiche di grado elevato o più severe (CIN2+) . Obiettivo dello studio è valutare, nel territorio della ASL Roma B, la percentuale di casi ASCUS HPV + e LSIL evoluti in CIN2+ nelle donne sottoposte a screening per CC, nonché la percentuale di recidiva dei casi CIN2+ trattati. Materiali e metodi: Le donne invitate ad effettuare il Pap test (PT) al 1° livello di screening nel periodo 01/01/2013-31/12/2013 sono state 61487: il 24% delle donne ha aderito e di queste il 3,2% (465 donne) è risultato positivo per lesioni di alto e basso grado al PT. Sono stati esaminati i referti delle donne con PT positivo, valutando i dati citologici e istologici dell’approfondimento (prima colposcopia con eventuale biopsia) e dei successivi follow up (FU =nuovo PT seguito da colposcopia con eventuale biopsia) fino al 30/06/2015. Risultati: Dei PT di 1° livello il 60% è risultato LSIL ed il 23% ASCUS HPV +. L’approfondimento è stato eseguito in più del 90% dei casi: la CIN2+ è stata evidenziata nel 6% delle donne con PT LSIL (VPP 6%) e nel 14,4% con ASCUS HPV + (VPP 14,4%). Nei successivi FU si osserva un trend discendente sia per l’adesione delle donne che per il n ° di CIN2+ diagnosticati. La CIN2+ è stata diagnosticata in : • 65 casi (15%) dei 435 con PT positivo che hanno eseguito l’approfondimento (93,5%) •13 casi (4,5%) dei 287 che si sono presentati al 1°FU (66%). Sono state trattate con LEEP 51 casi dei 65 evidenziati all’approfondimento (79%) e tutti i 13 casi emersi al FU (100%). Solo in 2 casi è stata osservata una recidiva. I casi di cancro diagnosticati nella coorte è stato 6 (1 al PT di 1° livello, 4 all’approfondimento, 1 al FU). Conclusioni: Lo studio ha consentito di verificare sia l’andamento delle lesioni cervicali che l’attività di screening nel territorio della ASL Roma B. Il VPP di CIN2+ per citologia ASCUS HPV + (VPP 14,4%) si discosta lievemente dal valore medio nazionale (VPP medio nazionale 16,6%). Il VPP di CIN2+ per citologia LSIL (VPP 6%) invece è sensibilmente più basso rispetto ai valori medi nazionali (VPP 15%): questo dato potrebbe evidenziare la necessità di una rivalutazione della gestione dei casi LSIL. La Detection Rate di CIN2+ con conferma istologica (DR 4,43‰) risulta invece leggermente più alta rispetto alla media nazionale (D.R. media nazionale 3,5‰). Altra osservazione importante è il trend discendente dell’adesione delle donne ai successivi FU dopo approfondimento soprattutto i casi con PT LSIL e ASCUS HPV+, mentre maggiore è l’adesione delle donne con PT di 1° livello HSIL e ASCH e di quelle trattate in screening

    Effetto dei mass-media sull'aderenza alla vaccinazione antiinfluenzale nella stagione 2014/2015. Un’inchiesta nella regione Lazio

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    Introduzione. L’influenza è un’importante causa di morbosità, morbilità e mortalità. Ogni anno le istituzioni mondiali di Sanità Pubblica programmano la campagna vaccinale per prevenire l’insorgenza di complicanze anche severe, con obiettivo la copertura di almeno il 75% nella popolazione over-65. In Italia, la campagna anti-influenzale 2014/15 è stata caratterizzata da un importante caso mediatico a seguito di morti sospette collegate alla somministrazione del vaccino adiuvato con MF59. Tale sospetto non è stato confermato dalle analisi effettuate a livello nazionale ed internazionale. L’obiettivo dello studio è stato valutare le impressioni dei responsabili della campagna vaccinale anti-influenzale sull’impatto del caso mediatico sulla copertura vaccinale nella popolazione over-65 nella Regione Lazio, che assunto un atteggiamento di estrema cautela sulla pratica vaccinale. Metodi. Un questionario è stato inviato via email ai responsabili delle 12 ASL con i seguenti argomenti: tipo di vaccino distribuito; aderenza all’inizio della campagna; effetti del caso mediatico e le proiezioni sulla copertura vaccinale nella popolazione over-65. Sono stati effettuati un’analisi descrittiva delle 4 domande e il successivo confronto con i dati di copertura nella stagione precedente. Risultati. Tutti i 12 responsabili hanno risposto all’inchiesta, riferendo un impatto negativo del caso mediatico. Confrontando la loro previsione di copertura con i dati della stagione 2013/14 (54,1%) si stima un valore del 49% con una riduzione del 10% sul trend positivo delle stagioni precedenti. Discussione. La riduzione dell’aderenza alla vaccinazione negli over-65 sembra essere correlato allo scetticismo della popolazione verso la vaccinazione e ad una inadeguata gestione della Sanità Pubblica italiana e regionale del caso mediatico. In conclusione, è fondamentale migliorare la comunicazione tra sanità pubblica e la popolazione generale
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