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    Marmi antichi nelle arche al Santo. Interpretazioni e modelli tra XIV e XVI secolo

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    Il breve saggio illustra l’analisi di un piccolo gruppo di Arche presenti alla Basilica del Santo a Padova e datate tra la fine del XIII e l’inizio del XVI secolo. Il metodo dello studio si basa sulla consistenza materiale dei manufatti con riferimento alle pietre naturali che li costituiscono, al loro riconoscimento oltre che alle tecniche costruttive e di lavorazione utilizzate. L’intento è di confrontare le opere nel tentativo di verificare l’esistenza di modelli formali e materiali intorno ai quali si è sviluppata un’arte che, analogamente a ciò che accade per gli altari marmorei di età moderna, ha tutte le caratteristiche per porsi a cavallo tra la scultura e l’architettura

    Leonardo. Tecnica e territorio.

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    Il catalogo della mostra presso il castello del Valentino (15 aprile-14 luglio 2019), svolta in perfetto parallelismo con quella presso i Musei Reali di Torino, esplora, nel cinquecentenario della morte del Vinciano, il lascito di Leonardo nel contesto della cultura politecnica. Organizzata in tre stanze dell'appartamento dorato o meridionale del Palazzo (Gigli, Vallantino e Zodiaco o Pianeti), corrisponde ad altrettante sezioni, di cui il catalogo rende ragione. I temi delle edizioni critiche dei codici di Leonardo, delle costruzioni di macchine, dello studio dei minerali e delle pietre da costruzione, della formazione della sensibilità geografica si intrecciano con l'esposizione di esemplari, anche di pregio, appartenenti alle collezioni politecniche, in un dialogo serrato tra lascito del Vinciano e acquisizione di consapevolezza da parte di architetti e ingegneri. Il catalogo è anche l'occasione per approfondire, in ampie schede, la natura dei singoli manufatti presentati, e si presenta in versione bilingu

    I marmi e le arenarie della facciata: studio petrologico

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    Le pietre presentì sulla facciata della chiesa appartengono :i gruppi differenti tra di loro per natura petrografia, provenienza, lavorazione, tipo di impiego e storia di usi. Dal punto di vista geologico rientrano in grande prevalenza nelle due categorie di marmi e arenarie: i primi risultano essere sia di provenienza piemontese sia di importazione e sono quasi integralmente rappresentali da materiali dì spoglio; le seconde sono invece di esclusiva provenienza locale e comprendono molti elementi realizzati appositamente al momento della costruzione della facciata. Altri sono dì retmpiego. e altri ancora sono frutto di integrazioni successive alpe-poca della costruzione. Per quanto riguarda le cave di provenienza, il confronto dei materiali e stato effettuato con campioni di origine accertata e in particolare provenienti da giacimenti s frullali fin dall'antichità; questo ha permesso di classificare i marmi per categorie di omogeneità con margini di incertezza molto ridotti. Un'ulteriore indagine, condotta soltanto sui marmi, ha riguardalo ì segni degli antichi strumenti di lavorazione spesso ancora leggibili sulle su perdei dei reperti. Tenendo conto anche dei raggruppamenti emersi dallo studio petrogratìco, i stato possibile, almeno in alcuni casi, proporre una distinzione ira segni relativi alla prima lavorazione del pezzo antico e quelli di un secondo intervento, probabilmente medievale, resosi necessario al momento del montaggio dei pezzi sulla facciat

    I marmi dell'altare maggiore della Parrocchiale di San Martino

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    The San Martino high altar can be considered of particular interest even on the point of view of the marble typology used for his building, expecially if it can be compared with the production in the Savoy duchy - characterised by the presence, between XVIIth and XVIIIth century, of architects of European fame - in the thirty years which follows from Guarino Guarini's death in 1683 to Filippo Juvarra's settlement in Turin in 1714. The marble elements analysis develops on three different ways: the coherence between the stone used and still present and the contract dispositions, the employment of the same material in similar altars projected by Michelangelo Garove and Giovanni Valle, the comparison with other marble works in the same parish church: the Madonna del Rosario and the baptistery altars and the pulpi
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