4 research outputs found

    La colla di fibrina nelle ernioplastiche tension-free: nostra esperienza

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    Scopo di questo studio è dimostrare la possibilità, nell’ernioplastica secondo Lichtenstein, di fissare la mesh alle strutture muscolo-fasciali con colla di fibrina, evitando l’uso di punti di sutura. La fissazione della rete di prolene con Tissucol è stata effettuata in 28 pazienti, mentre nello stesso periodo la tecnica tradizionale di Lichtenstein è stata eseguita in altri 28 pazienti. I vantaggi dell’uso della colla di fibrina sono: nessun trauma chirurgico, perfetta fissazione della mesh, riduzione del dolore e della morbilità, abbassamento dei costi. La metodica è sicura e facilmente riproducibile. I risultati sono promettenti anche se la verifica va effettuata con casistiche più consistenti e follow-up più lungo

    La riparazione dell’ernia ombelicale nella donna in postmenopausa

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    Gli Autori riportano la loro esperienza sull’impiego della protesi dual-mesh in PTFEe per il trattamento delle ernie ombelicali nelle donne in postmenopausa. La riparazione protesica vs l’intervento classico di Mayo trova giustificazione nella maggior parte dei casi per i deficit biostrutturali delle strutture muscolo-fasciali delle donne in menopausa, deficit legati alla riduzione della funzione ovarica e aggravati da pregresse gravidanze. Una corretta valutazione del trofismo delle strutture della parete addominale e delle dimensioni delle ernie è comunque indispensabile nel porre indicazione alla chirurgia protesica. Nella nostra casistica la morbilità riferita a complicanze precoci è assolutamente trascurabile. A tutt’oggi, sebbene il follow-up sia ancora piuttosto breve, non abbiamo riscontrato casi di recidiva

    Carcinoma ‘meta-metacrono’ del colon: descrizione di un caso clinico

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    Gli Autori presentano un raro caso di carcinoma ‘meta-metacro - no’ del colon in un uomo di 70 anni ricoverato con la diagnosi di adenocarcinoma del colon trasverso. Dai rilievi anamnestici, ampiamente documentati da cartelle cli - niche, si ricavava che il paziente era già stato operato due volte per carcinoma del colon, localizzato nel colon sinistro 7 anni prima e nel cieco due anni prima. Una colonscopia effettuata sedici mesi prima non aveva evidenziato alcuna lesione nel tratto di colon residuo. È possibile che piccolissime lesioni ancora allo stadio di adenomi non siano state identificate all’esame endoscopico e/o si sia realizzata una sequenza adenoma-carcinoma eccezionalmente rapida. Sulle basi di questa esperienza gli Autori raccomandano nei pazienti con carcinoma metacrono controlli endoscopici molto ravvi - cinati o l’esecuzione preventiva di una colectomia subtotale

    I linfomi gastrici: indicazioni all’intervento chirurgico

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    I linfomi gastrici primitivi (LGP) sono linfomi ad esclusiva loca - lizzazione gastrica. Istologicamente si tratta di linfomi non-Hodgkin di tipo B. Scopo di questo studio è quello di definire il ruolo della chi - rurgia nel trattamento degli LGP, sulla base della casistica e di una revisione dei dati più recenti della Letteratura, che evidenziano il ruolo dell’Helicobacter Pylori (H.P.) nella patogenesi di tale patologia. Gli Autori hanno osservato 41 pazienti (23 F e 18 M) nel corso di 10 anni: 35 pazienti sono stati sottoposti ad intervento chirurgico associato in 18 di essi a trattamento chemioterapico; in 6 casi è stato effettuato come unico trattamento l’eradicazione medica dell’H.P. Il trattamento antibiotico permette l’eradicazione dell’H.P. nel 97% dei pazienti ed una regressione istologica del MALT linfoma, nel 70% dei soggetti in circa 6 mesi. L’eradicazione batterica rappre - senta la prima scelta terapeutica negli LGP MALT a basso grado di malignità in stadio I e II. In caso di regressione parziale o progressio - ne degli LGP, gli Autori ritengono opportuno l’intervento chirurgico. Nella maggior parte dei casi l’opzione chirurgica rappresenta nella loro opinione una scelta di principio per l’alta percentuale di guari - gioni definitive, permettendo una sopravvivenza a 10 anni anche in più del 90% dei casi, se s’interviene negli stadi iniziali di malattia. I risultati dell’associazione con chemioterapia neoadiuvante o adiuvan - te rimangono a tutt’oggi controversi. In base alla loro esperienza gli Autori affermano che la gastrectomia totale può essere considerata l’intervento di scelta, associando la linfadenectomia fino a livello DII ed eventualmente la splenectomia
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