The Single Market and Synchronized Mechanisms for the Exercise of Administrative Functions: Converging Pathways or new Pathways for Integration? The Case of the European Banking Union

The EBU represents a clear investment in administrative integration with clear implications for the constitutional features of the EU. This paper aims to give an analysis of the administrative arrangements, through which the functions of supervision and resolution are affecting the single financial market. This case study is very interesting because these functions represent a genuine novelty in the history of financial integration since they are pre-ordained to a specific public interest: financial stability. Particularly, they cause a shift in the decision gradient from the technical to the political, as market integrity is less and less the key interest compared to financial stability. However, this wider discretionary power is not adequately counteracted by checks and balances in favour of accountability. As a result, the EBU makes a new contribution to the well-known ‘fragmentation of the executive power’ of the EU by introducing a new governance tool positioned between the Communitarian and Intergovernmental Method, but its development is still full of uncertainties given that constitutional equilibrium is far from being definitively reached

Order Without Law in the Experience of Italian Cities

A significant number of cases show that cities are increasingly called upon to resolve potential or effective social conflicts through the recourse to informal law tools. Generally speaking, the law scholars are led to neglect the importance of them on the grounds that they are assumed to be irrelevant to law. This paper tries to show that another approach should be undertaken. Taking the hint of different real cases, the author envisages some different models where the municipal authorities resolve social conflicts stepping paths falling outside the scope of formal and traditional legality. The thesis is that these models are not extraneous to law, but they outline an "informal public law" coexisting with the positive and formal law in a more or less problematic way. However, if the "informal public law" is able to attain some public objectives more effectively, it also arouses a lot of challenges with particular reference to the principle of equality. At the end, though, the "informal public law" allows to rediscover another feature of cities: they are not only a creature of the States, but also a creature of the community

Che cos'è veramente la legalità?

Per rispondere a una domanda sempre più frequente nel dibattito pubblico che riguarda il significato della legalità, l'A. prova a ripercorrere i possibili significati della legalità, mostrando la pluralità dei significati e la non assoluta centralità della sola legge nella convivenza civile. La tesi che intende sostenere è che chi tenta di dare una lettura univoca della legalità presuppone una precisa presa di posizione, da cui, tuttavia, non discende una perfetta equiparazione tra legalità, diritto e giustizia

L’Unione europea per lo sviluppo dei beni comuni

Il saggio si sofferma sul contributo che l'Unione europea può dare al tema dei beni comuni, partendo dal presupposto che la nozione di beni comuni non è data ma risulta piuttosto l'esito di una dinamica relazionale tra autonomie. In questo contesto, l'autore sottolinea come lo sviluppo del diritto delle città possa essere considerato come uno strumento per la realizzazione di politiche innovative sia sul lato istituzionale sia su quello sociale e relazionale.The essay, starting from a dynamic notion, focus on the EU contribution for commons. Particularly, the author underlines the importance of institutional as well as social autonomies for commons development which could be well comprised in the so called Urban Law encouraged by some EU policies

L'amministrazione condivisa nella Fase 2

L'articolo esamina quali conseguenze possono essere tratte dall'esperienza di emergenza sanitaria di Covid-19 alla vigilia della cosiddetta Fase 2 sull'amministrazione condivisa

Le ragioni per dire no al "baratto amministrativo"

L'articolo motiva le ragioni per le quali il ricorso al baratto amministrativo non deve essere confuso con le esperienze di amministrazione condivisa, dove le amministrazioni costruiscono alleanze con i cittadini per la risoluzione di problemi di interessi generali. Inoltre, l'autore mette in rilievo tutta una serie di problemi che mettono in discussione anche la legittimità di tali scelte.The article explains the rationales preventing the confusion between the experiences of "administrative barter" policies and the so called "sharing administration", where local authorities and citizens pool together in order to resolve problems of general public interest. In addiction, the author points out a range of problems coming from the "administrative barter" policies in terms of legitimac

La nuova disciplina dei servizi pubblici locali di interesse economico generale in attesa dell'esercizio della delega

Il saggio esamina i contenuti dell'art. 19, l.n. 124 del 2015, che delega il governo ad approvare la nuova disciplina dei servizi pubblici locali. L'autore mette in risalto l'estensione del campo di applicazione della norma che ripercorre le strade già battute dal legislatore nell'ultimo ventennio, manifestando così qualche perplessità sulla buona riuscita della delega.The essay surveys the contents of Article 19 of the Italian law n. 124/2015, which delegated legislative powers to Government with reference to local public utilities. The author sets out the extent of application field of the Article, by deeming the legislator being on the wrong track given that it has been undertaking the same course for 20 years

Funzione di emergenza e modelli amministrativi alla prova dello stress test degli eventi sismici nell'Italia centrale

Il processo di "normalizzazione" della gestione delle emergenze perseguito in Italia è sfidato all'occorrenza di eventi calamitosi, quando la necessità di fronteggiare gravi calamità induce il legislatore ad approntare misure ad hoc di natura amministrativa che finiscono per sovrapporsi con le ordinarie responsabilità delineate dal legislatore. Questo scritto, prendendo spunto da un evento specifico, quello della scia sismica che sconvolto l'Italia centrale tra il 2016 e il 2017, verifica nel concreto la reazione dei poteri pubblici, mettendo in evidenza la sovrapposizione tra due modelli di amministrazione che riflettono un'accezione diversa della funzione dell'emergenza. L'a. ritiene che questa sovrapposizione, definita in base a una supposta e chiara distinzione tra le funzioni di soccorso e le funzioni di ricostruzione, profila numerosi problemi sia in termini di legittimazione sia in termini di efficacia dell'azione pubblica. Eppure, questa condizione non provoca un reale conflitto tra poteri, tanto da supporre che la reazione così definita sia in realtà il frutto di un "concordato delle burocrazie".The process of 'normalisation' of the management of emergencies carried out in Italy is challenged following the occurrence of disastrous events, when the need to face serious calamities induces the legislator to prepare ad hoc measures of an administrative nature which end up overlapping with the ordinary responsibilities outlined by the legislator. This paper, drawing on a specific event - that of the series of earthquakes that shook central Italy between 2016 and 2017 - verifies the reaction of public authorities in concrete terms, highlighting the overlapping between two models of administration that reflect a different acceptation of the function of emergency management. The author believes that this overlapping, defined on the basis of a supposed and clear distinction between the functions of aid and reconstruction, presents a range of problems, both in terms of legitimisation and in terms of efficacy of public action. And yet this condition does not provoke a real conflict between powers, to the point of supposing that the reaction thus defined is in actual fact the upshot of an 'agreement between bureaucracies'

La regolazione del consumo di suolo nelle prime esperienze delle Città metropolitane

Le politiche di contenimento del consumo di suolo sono strettamente legate alla costituzione del nuovo ente locale delle Città metropolitane. Tale connessione è dimostrata dalla naturale dimensione sovralocale della funzione, dall'attenzione al tema che statuti e piani strategici delle Città metropolitane hanno dimostrato e, perfino, da alcune prime sperimentazioni concrete in attesa di ricevere ulteriori conferme.The land use control policy is strictly linked to the establishment of the new Italian authority, the Metropolitan City. This tie is given by (a) the inherent ultra-local extension of policy, (b) the attention paid to this function by the Metropolitan statutes and strategic plans, and even (c) the first concrete experiments. Time will show how this connection works

I cittadini attivi si possono assicurare perché non rientrano nel volontariato di cui alla legge n. 266/1991

Il contributo trae spunto da alcuni pareri espressi recentemente dalla Corte dei conti che considera illegittime le stipule di contratti di assicurazione a beneficio di singoli cittadini attivi al di fuori dei contratti di lavoro. La Corte, infatti, temendo che in questo modo le autorità locali possano aggirare i vincoli di bilancio producendo una sorta di esternalizzazione a basso costo, fanno rientrare le attività di questi cittadini tra le esperienze di volontariato, per le quali si applica la legge n. 266/1991 che prevede la stipula di polizze assicurative solo per gli enti ma non per i singoli volontari. Pur essendo tali timori fondati, l'a. contesta il presupposto di queste conclusioni specie se l'autorità decidente intende in tal modo assegnarle una valenza generale: infatti, non tutte le esperienze di cittadinanza attiva rientrano tra le esperienze di volontariato. Inoltre, questi pareri trascurano la valenza dell'art. 118, c. 4, cost., che attribuisce anche ai singoli cittadini posizioni di vantaggio. Nella stessa direzione va anche la recente legge di riforma del Terzo settore, l. n. 106 del 2016. Pertanto, si conclude che, pur essendo corretto vigilare affinché le applicazioni concrete delle normative non determinino delle distorsioni, è opportuno che l'interpretazione della Corte dei conti tenga adeguatamente conto delle trasformazioni nel frattempo intervenute, al fine di non sacrificare esperienze ad alto valore civile e sociale