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Post-COVID Symptoms in Occupational Cohorts: Effects on Health and Work Ability
Post-acute COVID-19 syndrome is frequently observed in workers and has a substantial impact on work ability. We conducted a health promotion program to identify cases of post-COVID syndrome, analyze the distribution of symptoms and their association with work ability. Of the 1422 workers who underwent routine medical examination in 2021, 1378 agreed to participate. Among the latter, 164 had contracted SARS-CoV-2 and 115 (70% of those who were infected) had persistent symptoms. A cluster analysis showed that most of the post-COVID syndrome cases were characterized by sensory disturbances (anosmia and dysgeusia) and fatigue (weakness, fatigability, tiredness). In one-fifth of these cases, additional symptoms included dyspnea, tachycardia, headache, sleep disturbances, anxiety, and muscle aches. Workers with post-COVID were found to have poorer quality sleep, increased fatigue, anxiety, depression, and decreased work ability compared with workers whose symptoms had rapidly disappeared. It is important for the occupational physician to diagnose post-COVID syndrome in the workplace since this condition may require a temporary reduction in work tasks and supportive treatment
CONOSCENZA E PRATICA DELLE PRECAUZIONI STANDARD TRA I LAVORATORI SANITARI NELL’AREA OVEST DELLA CITTÀ DI LUSAKA
Riassunto. Introduzione. Nei paesi a basso reddito le precauzioni
standard (SP) sono spesso praticate parzialmente esponendo gli operatori
sanitari a un rischio di infezione evitabile (1). Scopo di questo studio è
quello di investigare il livello di compliance con le SP tra gli operatori
sanitari di strutture sanitarie di Lusaka.
Materiali e Metodi. Lo studio è stato condotto da febbraio ad aprile
2016 in 44 lavoratori(23 uomini, 21 donne) di 9 strutture sanitarie della
cittĂ di Lusaka. Per esaminare la consapevolezza e la conoscenza delle
SP è stato consegnato ai lavoratori un questionario mirato e autosomministrabile,
sviluppato in inglese dopo un approfondito esame della letteratura
riferita all’Africa sub-sahariana (2,3). Il questionario comprende
43 domande su: dati socio-demografici; conoscenze sulla prevenzione
delle infezioni; pratica dei lavoratori nella prevenzione delle infezioni
Risultati. Solo il 47,8% dei lavoratori maschi vs 85,7% delle lavoratrici
non indossa lo stesso paio di guanti per piĂą pazienti, anche in assenza
di contaminazione visibile (p=0.0114). La prevalenza dell’esposizione
da taglio è significativamente maggiore nelle donne rispetto agli
uomini (p=0.0144), senza differenze per l’esposizione muco cutanea. La
prevalenza di infortuni biologici per reincappucciamento delle siringhe è
maggiore nel sesso femminile (p=0.0001). Meno del 30% dei lavoratori
dei due sessi pratica la profilassi post-esposizione.
Una percentuale significativamente minore di lavoratrici rispetto ai
lavoratori pratica disinfezione con alcool (p=0.0396). Le lavoratrici piĂą
dei lavoratori percepiscono le SP come impedimento allo svolgimento
del lavoro (p=0.0420). I lavoratori di sesso maschile ritengono che la finalitĂ
delle precauzioni sia di proteggere il personale sanitario
(p=0.0018); la protezione dei pazienti dall’essere infettati dal personale
sanitario è considerata più rilevante dagli uomini (p=0.0291) così come
la protezione del personale nella manipolazione di rifiuti infettivi e taglienti
(p=0.0022 e p=0.0001).
Conclusioni. I nostri dati evidenziano una grave sottovalutazione del
rischio biologico. La percezione delle SP e del rischio lavorativo nel contesto
studiato, ci inducono a ritenere che, la sicurezza sul lavoro non
faccia parte dello svolgimento delle mansioni ordinarie ma sia piuttosto
un corpo normativo “calato dall’alto”
Association of Occupational Distress and Low Sleep Quality with Syncope, Presyncope, and Falls in Workers
Syncope and presyncope episodes that occur during work could affect one’s safety and impair occupational performance. Few data are available regarding the prevalence of these events among workers. The possible role of sleep quality, mental stress, and metabolic disorders in promoting syncope, presyncope, and falls in workers is unknown. In the present study, 741 workers (male 35.4%; mean age 47 ± 11 years), employed at different companies, underwent clinical evaluation and blood tests, and completed questionnaires to assess sleep quality, occupational distress, and mental disorders. The occurrence of syncope, presyncope, and unexplained falls during working life was assessed via an ad hoc interview. The prevalence of syncope, presyncope, and falls of unknown origin was 13.9%, 27.0%, and 10.3%, respectively. The occurrence of syncope was associated with an increased risk of occupational distress (adjusted odds ratio aOR: 1.62, confidence intervals at 95%: 1.05–2.52), low sleep quality (aOR: 1.79 CI 95%: 1.16–2.77), and poor mental health (aOR: 2.43 CI 95%: 1.52–3.87). Presyncope was strongly associated with occupational distress (aOR: 1.77 CI 95%: 1.25–2.49), low sleep quality (aOR: 2.95 CI 95%: 2.08–4.18), and poor mental health (aOR: 2.61 CI 95%: 1.78–3.84), while no significant relationship was found between syncope or presyncope and metabolic syndrome. These results suggest that occupational health promotion interventions aimed at improving sleep quality, reducing stressors, and increasing worker resilience might reduce syncope and presyncope events in the working population