131 research outputs found

    Mappe del passato per il governo del presente. La cartografia storica su CA.STO.RE-Regione Toscana

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    Il progetto che si presenta, già concluso, è stato realizzato in collaborazione tra la Regione Toscana (Servizio Informativo Territoriale ed Ambientale) e il Centro Interuniversitario di Scienze del Territorio che riunisce gli atenei toscani, con il coordinamento scientifico di Anna Guarducci, docente dell’Università di Siena. Oggetto del lavoro è stato selezionare, riprodurre e studiare circa 10.000 mappe storiche relative al territorio della Toscana (secoli XV-XIX) conservate negli archivi di stato e in alcune biblioteche della regione, per implementare sia un precedente progetto denominato Imago Tusciae (www.imagotusciae.it) relativo alle mappe degli archivi di stato di Siena e di Grosseto, sia il progetto regionale CA.STO.RE relativo alle mappe dei catasti toscani preunitari. Il fine è quello di mettere a disposizione di una vasta utenza, specialmente amministratori, tecnici, scuole e studiosi del territorio, tali mappe storiche attraverso strumenti di diffusione in rete, ad arricchimento del patrimonio cartografico regionale funzionale alla conoscenza, alla fruizione e alla gestione del territorio e del paesaggio toscano. E’ evidente, in questo senso, il ruolo fondamentale di supporto alla pianificazione di una fonte primaria quale la cartografia del passato, che può essere agevolmente confrontata con quella del presente per mettere a fuoco le permanenze storiche e le trasformazioni intervenute nel tempo nei quadri ambientali e paesistici attuali. Ogni mappa è stata riprodotta digitalmente ad alta risoluzione e valorizzata in modo adeguato: la fruizione del dato cartografico è contestuale ad ampie schede descrittive sui medesimi documenti, sulle pratiche amministrative e sui contesti storici e spaziali di riferimento, in modo da evidenziare le caratteristiche formali e il contenuto territoriale delle figure e le altre informazioni che ogni mappa può offrire (caratteristiche del disegno, toponomastica, quadro storico-topografico, ecc.). Riproduzioni digitali e schede sono inserite in un DB elettronico, insieme a elenchi di cartografi e relative biografie, riferimenti bibliografici, inventari di fondi archivistici, di atlanti o raccolte di mappe con loro descrizione. Trattandosi quasi esclusivamente di rappresentazioni non geometriche né geodetiche, ogni mappa è stata geolocalizzata attraverso il riconoscimento di toponimi principali e secondari, con le coordinate geografiche di riferimento, per stabilire un dialogo tra il territorio del passato e quello del presente. La ricerca nel DB può svolgersi in base ad un criterio geografico-topografico, al fine di ottenere risultati ordinati topograficamente sfruttando i toponimi delle singole carte per visualizzare le “zone di interesse” sulla cartografia attuale. Il DB è predisposto in maniera tale da poter essere implementato e utilizzato nelle infrastrutture web di pubblicazione e diffusione di Università e Regione Toscana

    Paesaggio e territorio, il possibile contributo della geografia. Concetti e metodi

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    La geografia contribuisce alla conoscenza dell'intreccio territorio-paesaggio – vero “archivio complesso” (Lucio Gambi), “documento storico” composto da “tante storie contemporaneamente” (Paola Sereno), “una sorta di memoria in cui si registra e si sintetizza la storia dei disegni territoriali degli uomini” (Massimo Quaini) – con la linea di ricerca strutturalista/oggettuale. Questa è orientata sulla costruzione di rappresentazioni/interpretazioni, per quanto possibile generali, di forme e contenuti territoriali, con appoggio dell’analisi su base regionale. L'orientamento è confacente alle normative e pianificazioni istituzionali sul territorio-paesaggio, che riattualizzano la valenza descrittiva-interpretativa della geografia, con la tradizione rinnovata – per concetti e metodi – da Gambi, Quaini e Sereno, con riaggregazione della geografia paesistica a quella regionale alle scale sub-regionali e locali. Per la conoscenza strutturale di territorio-paesaggio, il ruolo della geografia diventa fondamentale, purché l’analisi metta a fuoco gli specifici processi storici che lo hanno generato, abbinando lo studio dei luoghi e del patrimonio (intere categorie e singoli beni culturali), con la geografia regionale. Tale analisi deve avere uno svolgimento di tipo temporale e deve utilizzare metodologie, tecniche, strumenti e fonti – sul terreno, in biblioteca, in archivio e in laboratorio – adatte di volta in volta alla trattazione dell’argomento.Geography can help knowing the territory-landscape nexus – a true “complex archive”(Lucio Gambi), a “historic document” made of “many stories at the same time” (Paola Sereno), “a sort of memoir recording and summarising the history of the territorial designs of humans” (Massimo Quaini) – thanks to a structuralist-objectivist line of research. This is focused on the construction of representations/interpretations, as general as possible, of territorial forms and contents, supported by a regional scale analysis. Such orientation is appropriate to the new Italian regulatory and planning framework for territory and landscape, reviving the traditional descriptive and interpretive value of geography renewed – in concepts and methods – by Gambi, Quaini and Sereno, and re-aggregating landscape and regional geography, at the sub-regional and local scale. For a structural knowledge of territory-landscape, in fact, Geography becomes crucial, provided that its analysis outlines the specific historical processes that generated it, coupling the study of places and heritage (whole categories and single cultural assets) to regional geography. This requires a diachronic approach and methods, techniques, tools and sources – on field as well as in libraries, archives and laboratories – strictly adequate to the topic each time addressed

    Torri e fortezze del Mediterraneo nella cartografia nautica della Marina militare francese (seconda metĂ  XVII-metĂ  XVIII secolo)

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    This work comes from an accurate research in the archives of Paris. It aims to underline the importance of Mediterranean Marine Atlases realized by the “hydrograph engineers” of French Navy since 1679. These atlases (especially handmade) are very different from traditional small scale nautical maps of medieval and modern age. French atlases characterize themself as original and exact surveys, made always from the sea; they were characterized by drawings and maps about specific subjects, like: harbors and coves, fortified cities and single towers (overall, perspective or plan views). Among all, the first “Portolano-Map of Mediterranean Sea” stands out: six handmade atlases drown by the engineers Pierre De Pène and Jacques Pétré in 1679-1685, on clear information from minister Colbert and from the king Louis XIV himself. At the time France was at war against Spain, England and Netherlands and she needed the most exact maps of “Mediterranean theatre”; therefore these atlases are real geo-political and military instruments

    Cartografie per il governo del territorio nell'Italia preunitaria. Considerazioni su pratiche, linguaggi e caratteri

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    RIASSUNTO-Lo scritto attua una riflessione sulla storiografia cartografica e cartografico-storica prodotta in Italia a partire dagli anni Settanta del secolo scorso, facendo in particolar modo perno sulle innovative considerazioni di Lucio Gambi e Massimo Quaini pubblicate negli atti del celebre convegno ligure del 1986. In particolare, si pone l’attenzione sulla cartografia moderna, specialmente quella manoscritta originale a grande e grandissima scala, legata strettamente ai bisogni di fruizione e governo del territorio; i caratteri di fondo di queste mappe (a differenza di tante rappresentazioni prodotte per ragioni culturali ed editoriali) derivano proprio da questa precisa funzione utilitaristica. Entrambi gli studiosi offrono riflessioni fondamentali sulla necessaria contestualizzazione del documento cartografico, sul rifiuto della concezione evoluzionistica della storia della cartografia, sull'importanza dello studio biografico dei cartografi e sull'utilizzazione dei documenti cartografici per lo studio delle dinamiche territoriali. Le loro considerazioni, valide ancora oggi, affrontano temi ancora oggi al centro dell’interesse, come: la figura, la formazione e l'operosità del cartografo (metodi, tecniche di rilevamento, strumenti di misurazione, simbolismo ed estetica del disegno e dell'apparato ornamentale), le caratteristiche contenutistiche (ovvero topografiche) della cartografia, con il relativo valore documentario per i geografi e gli altri studiosi del territorio dei nostri giorni. ABSTRACT-The paper develops an examination of the cartographic and cartographic-historical historiography produced in Italy since the Seventies of the last century, with emphasis on the pioneering considerations of Lucio Gambi and Massimo Quaini published in the proceedings of the famous Ligurian convention of 1986. The focus of their study was on modern cartography, and more specifically original manuscript on large and very large scale, closely linked to the needs of use and government of the territory; the basic characteristics of these maps (unlike many representations produced for cultural and editorial reasons) derive precisely from this specific utilitarian function. Both scholars offer fundamental considerations on the necessary contextualization of the cartographic document, on the rejection of the evolutionary conception of the history of cartography, on the importance of the biographical study of cartographers and on the use of cartographic documents for the study of territorial dynamics. These elements, still valid today, address issues at the center of interest, such as: the figure, the training and the industriousness of the cartographer (methods, detection techniques, measuring instruments, symbolism and aesthetics of design and ornamental apparatus), the content (or topographical) features of the cartography, with the relative documentary value for the geographers and other scholars of the territory of our days

    Le fortificazioni della Toscana tirrenica: evoluzione geo-storica e condizioni attuali

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    [EN] The fortifications system of Tyrrhenian Tuscany – covers a timespan from Medieval Age to 19th century. It is composed by more than 150 structures. This system remained substantially intact until the unification of Italy. From 1863-66 most part of these fortifications was demilitarised and forsaken or were sell to privates. The research evaluates the fortifications geo-historical evolution and also their present conditions, like present property, preservation and scope. The geo-historical analysis showed in this conference focus the attention on three very important periods for training of the fortifications system: Medieval Age until 1500; 16th-17th centuries; 18th-19th centuries. The second part of my study concerns present conditions of the fortifications. In fact, several buildings are unfortunately disappeared or not identifiable, and others are inaccessible because they are located on private ownerships precluded to the public. However, in Tyrrhenian Tuscany there is a remarkable architectural and cultural heritage, that it isn’t always known and appreciated by local administrations, by protection authorities, by citizens and tourists.Guarducci, A. (2015). Le fortificazioni della Toscana tirrenica: evoluzione geo-storica e condizioni attuali. En Defensive architecture of the mediterranean: XV to XVIII centuries. Vol. I. Editorial Universitat Politècnica de València. 97-104. https://doi.org/10.4995/FORTMED2015.2015.1676OCS9710

    Storia della cartografia e cartografia storica. Nuove opportunitĂ  per la ricerca geografica

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    La storia della cartografia e la cartografia storica da almeno tre decenni sono al centro di una vasta riflessione internazionale che, anche in Italia, ha avuto importanti occasioni di dibattito in convegni e pubblicazioni, accusando tuttavia in questi ultimi tempi seri problemi dovuti alla carenza di insegnamenti a livello universitario. Lo scritto introduce una nutrita raccolta di saggi elaborata da 24 membri del gruppo di lavoro dell'Associazione dei Geografi Italiani/A.Ge.I, che testimonia il grande interesse che i temi geo-cartografici suscitano tra i geografi italiani e fornisce un prezioso aggiornamento sullo stato dell'arte degli studi. Si tratta del primo fascicolo in assoluto della rivista “Geotema” dedicato esclusivamente alle tematiche cartografiche. Allo scopo abbiamo voluto privilegiare la più ampia apertura e la vivacità e la varietà dei contributi, suddivisi in quattro aree tematiche: Aspetti teorici e metodologici; Casi studio; Catalogazioni; Sistemi informativi geografici e cartografia storica)

    Paesaggio e territorio, il possibile contributo della geografia. Concetti e metodi

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    Geography can help knowing the territory-landscape nexus – a true “complex archive”(Lucio Gambi), a “historic document” made of “many stories at the same time” (Paola Sereno), “a sort of memoir recording and summarising the history of the territorial designs of humans” (Massimo Quaini) – thanks to a structuralist-objectivist line of research. This is focused on the construction of representations/interpretations, as general as possible, of territorial forms and contents, supported by a regional scale analysis. Such orientation is appropriate to the new Italian regulatory and planning framework for territory and landscape, reviving the traditional descriptive and interpretive value of geography renewed – in concepts and methods – by Gambi, Quaini and Sereno, and re-aggregating landscape and regional geography, at the sub-regional and local scale. For a structural knowledge of territory-landscape, in fact, Geography becomes crucial, provided that its analysis outlines the specific historical processes that generated it, coupling the study of places and heritage (whole categories and single cultural assets) to regional geography. This requires a diachronic approach and methods, techniques, tools and sources – on field as well as in libraries, archives and laboratories – strictly adequate to the topic each time addressed

    Historical geography and geospatial analysis for a local development project: the case of Monticiano in Val di Merse, a marginal area of Siena’s countryside

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    Il contributo verte sulle potenzialità dell’analisi spaziale per la conoscenza dei processi di marginalizzazione socio-economica di un territorio, con l’obiettivo di delineare scenari di possibile sviluppo, a supporto di istituzioni e governance locali. Il caso studio è un’area collinare interna del Senese, il Comune di Monticiano in Val di Merse (compreso nella Strategia Nazionale per le Aree Interne e nei “Progetti locali per la rigenerazione culturale e sociale dei Borghi”). I GIS e la cartografia tematica applicati alle dinamiche demografiche ed economiche dei tempi contemporanei e alla messa in luce del capitale territoriale – valori ambientali e paesaggistici (boschi, riserve naturali, paesaggi rurali), insediamenti storici (castelli e villaggi, strutture religiose), percorsi della transumanza e termalismo – rappresentano un prezioso contributo per la costruzione di un progetto di sviluppo sostenibile e inclusivo, che pone al centro il restauro e la valorizzazione dei medievali Bagni di Petriolo.This article focuses on the potential of spatial analysis for the understanding of the socio-economic marginalization processes of a territory, with the aim of outlining possible development scenarios, in support of local institutions and governance. The case study is an internal area of Siena, the Municipality of Monticiano in Val di Merse (included in the National Strategy for Internal Areas and in the “Local projects for the cultural and social regeneration of villages”). GIS and thematic cartography applied to the demographic and economic dynamics of contemporary times and to highlighting the territorial capital represent a valuable contribution to the construction of a sustainable and inclusive development project, which focuses on the restoration and enhancement of the medieval Petriolo Baths. The spatial analysis included environmental and landscape heritage (woods, nature reserves, thermalism, rural landscapes), but also historical settlements (castles and villages, religious structures) and some aspects of of the history of transhumance in the region

    Networks of production and circulation of geographical knowledge in Europe between the eighteenth and twentieth centuries. A network for network reconstruction?

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    Beginning with the works of Charles Whiters and David Livingstone (Livingstone, 2003; Livingstone-Whiters, 2005; Whiters, 2007) to those of a second generation of scholars (Finnegan, 2009), along with theories and historiographic approaches shared with the most general history of science, the international research on the history of geographical thinking has come to affirm an independent sector known as historical geography of science that has renewed the history of science also by the advances of the same geographical research. The application of a geographic-historical perspective to the study of the history of science has led to a broader reflection on the role of the geographical culture, not only due to its academic or school institutionalization but, more broadly, on the role of geography in the constitution of science. In Italy, this theoretical framework has put forward recently studies that were aimed at the reconstruction of networks through which the geographic knowledge between 19th and 20th centuries circulated. These studies started from the analysis of biographical references and works of specific scholars and their main purpose is to unfold the links and networks through which geographic knowledge circulated. It is important to consider that there were local, national, transnational networks of geographers. These networks were also integrated with the contribution of non–geographers and different categories of scholars, independent enthusiasts and pseudo–scientists. These research areas, presented at the conference “La geografia in Italia dall’Unità alla prima guerra mondiale” (Torino 2017), aim to the analysis of how information (artifacts, documents, epistolary correspondences etc.) circulated in those networks. Part of this comprehensive analysis is to understand how these networks through which “geography was communicated” evolved in geographic societies, museums, scientific reviews, reading circles, cultural associations, scientific academies, private cartographic production institutes, Alpine Clubs etc. The aim is also to understand how some research projects and printing initiatives were been articulated, following often a transdisciplinary approach but also an internationalization. The examination of the private archives of some italian geographers – as Cesare Battisti, Cosimo Bertacchi, Guido Cora, Artuto Issel, Gustavo Uzielli –, academic and not academic, aimed initially at the reconstruction of prosopography of scholars. Preliminary conclusions has highlighted in all cases networks of very dense and perhaps partially unexpected relationships. These networks have suggested to us the need to build a research project aimed at investigating the forms and paths taken by the circulation of ideas, between the different places of production of geographical knowledge during 19th and 20th centuries, investigating the role of academies, universities, clubs, geographic societies, associations. Essentially, the goal is to build European research networks to systematically investigate international relations related to the production of knowledge and geographical knowledge. In this perspective, it seems useful to reconstruct the routes and methods of circulation of organizational models in laboratories, libraries, teaching, cartographic production (organization and professionalization of cartographic work), tools and techniques of surveying and drawing. Considering the high mobility and broad interaction of geographers of this period, this study should be addressed specifically through the construction of transnational research groups, aimed at reconstructing the pathways of production and circulation of geographical knowledge across Europe during 19th and 20th centuries

    Rappresentazioni planimetriche, vedutistiche e tridimensionali per la fortificazione di due isole del Mediterraneo occidentale: Elba e Palmaria (secolo XIX)

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    [EN] The French expansion and domination in Italy between the Revolutionary Age and the Empire based on a widespread activity of territorial knowledge, which rested in the Corps of Engineers-Geographers and in the Military Genius the main actors. The paper summarizes the results of long research on this activity, carried out in the islands of Elba (Tuscany) and Palmaria (Liguria): two strategic islands in the western Mediterranean. The need to equip the territories dominated by the French with increasingly functional defenses, gave a strong impulse to the renewal of surveying and cartography, with the use of geodetic projections, views and three-dimensional models. Elba example is significant for the complete triangulation of the island connected to the Corsica one (with part of Sardinia and the smaller islands of the Tuscan archipelago). Geographer engineers such as Tranchot, Simonel, Moynet, Puissant worked on these activities and produced some maps and a small model of part of Elba. In the Palmaria example the threedimensional reproduction (plan-relief) was contextual to the work of Genius engineers who produced a vast and organic corpus of maps of various scales, views, sketches and watercolors, suitable to represent the most complete visualization of the landscapes where to insert defensive buildings. The collaboration between French and Italian engineers took advantage of this first experience in designing some batteries. However, it was the post-Napoleonic decades that made Palmaria island a powerful “fortress island” to defend the entrance to the Gulf of La Spezia, where the military arsenal (commissioned by Cavour and built by Domenico Chiodo) arose.De Santi, V.; Gemignani, C.; Guarducci, A.; Rossi, L. (2020). Rappresentazioni planimetriche, vedutistiche e tridimensionali per la fortificazione di due isole del Mediterraneo occidentale: Elba e Palmaria (secolo XIX). Editorial Universitat Politècnica de València. 751-758. https://doi.org/10.4995/FORTMED2020.2020.11497OCS75175
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