sub artt. 615-628 c.p.p.

Si tratta di una sistemazione organica delle massime delle pronunce della Cassazione in materia di procedimento di legittimit\ue0 e di esiti dello stesso

sub artt. 615-628 c.p.p.

none1noneGREVI; M. GIALUZGialuz, M

Lo statuto europeo delle vittime vulnerabili

Il saggio analizza l'evoluzione dell'eterogenea categoria della vittima vulnerabile nella dimensione europea. La prima parte \ue8 dedicata alla delimitazione dell'ambito della categoria, mentre nella seconda si analizzano i diritti e i poteri che concorrono a determinare un trattamento speciale a favore di tale vittima

Quando la giustizia penale incontra l'intelligenza artificiale: luci e ombre dei risk assessment tools tra Stati Uniti ed Europa

1Il saggio affronta la tematica dei risk assessment tools basati sull'intelligenza artificiale in chiave comparata, mettendone in luce l’inarrestabile diffusione negli Stati Uniti, in particolare quale fattore decisivo nelle riforme del bail, e nell’esperienza inglese. Nella seconda parte viene tratteggiata la cornice garantistica a livello europeo e, nella parte finale, vengono prospettati potenziali futuribili impieghi anche nell'ordinamento italiano.openopenGialuz M.Gialuz, M

Principio di accessibilit\ue0 e banche dati di "primo pilastro"

Il contributo \ue8 dedicato all'analisi delle banche dati utilizzate nell'ambito del "primo pilastro" dell'unione europea. Tra queste, vanno menzionate in particolare Eurodac e il sistema di informazione visti (VIS). Viene inoltre messo in luce il canone di accessibilit\ue0, il quale va inteso come quello in forza del quale le stesse autorit\ue0 nazionali e quelle europee (in particolare Europol ed Eurojust) debbono, entro certi limiti, poter accedere alle informazioni rilevanti per l\u2019applicazione della legge contenute nei sistemi di informazione europei

Una sentenza "additiva di istituto": la Corte costituzionale crea la "revisione europea"

Il contributo \ue8 dedicato al commento di una sentenza della Corte costituzionale (113/2011) che ha introdotto un vero e proprio istituto nell'ordinamento processuale penale italiano, ossia la revisione europea. L'approccio \ue8 critico e l\u2019Autore segnala la portata dirompente della sentenza della Corte costituzionale, che non pu\uf2 essere ascritta alle pronunce additive di principio. Attraverso la clausola di compatibilit\ue0 con lo scopo della riapertura, il giudice delle leggi conia un nuovo rimedio straordinario, che si affianca alla revisione tradizionale ed \ue8 destinato ad assumere una morfologia variabile a seconda della violazione accertata dalla Corte di Strasburgo

Applicazione della pena su richiesta delle parti

La voce \ue8 dedicata al cosiddetto \u201cpatteggiamento\u201d e d\ue0 conto dell\u2019evoluzione che il principale istituto di giustizia negoziata previsto nell\u2019ordinamento italiano ha subito nei primi vent\u2019anni di applicazione del codice di rito del 1988: nato come strumento di deflazione in senso lato, si \ue8 progressivamente trasformato in un mezzo di semplificazione processuale. L\u2019analisi si sofferma su quest\u2019evoluzione di natura funzionale e sulla correlativa perpetua ricerca di equilibrio tra le due componenti del rito: quella negoziale (il pactum) e quella giurisdizionale. La conclusione cui giunge l\u2019Autore \ue8 che, per garantire l\u2019appettibilit\ue0 del rito in un ordinamento connotato da un elevato grado di indulgenza, il legislatore italiano e la stessa giurisprudenza hanno plasmato una versione assai \u201cmercantile\u201d dell\u2019istituto, che si differenza da tutti i modelli stranieri, sia americani, che europei, per due connotati: la mancanza di un\u2019esplicita ammissione di responsabilit\ue0 e la scarsa tutela della persona offesa dal reato. Nell\u2019ottica di adeguare l\u2019istituto italiano ai modelli europei, vengono prospettate delle riforme su questi due profili

Sulla legittimazione del difensore a proporre il ricorso straordinario per errore di fatto

1nonenoneGIALUZ M.Gialuz, Mitj