The influence of mother’s personality on the decision about the elective cesarean section: a pilot study with a sample of 16 new mothers

To investigate the psychological profile of a sample of new mothers, who requested an elective caesarean section (CS), compared with a group of women who had a CS in emergency. Women who chose CS without medical indications showed more somatic anxiety levels, expressed with a hypochondriac rumination and an obsessive way to control their body. This seems associated with more neuroticism and more symptoms of depression which may lead to a higher risk of develop postnatal depression

Perinatal depression and patterns of attachment: a critical risk factor?

Background. This study aims to verify if the presence and severity of perinatal depression are related to any particular pattern of attachment. Methods. The study started with a screening of a sample of 453 women in their third trimester of pregnancy, who were administered a survey data form, the Edinburgh Postnatal Depression Scale (EPDS) and the Experience in Close Relationship (ECR). A clinical group of subjects with perinatal depression (PND, 89 subjects) was selected and compared with a control group (C), regarding psychopathological variables and attachment patterns. Results. The ECR showed a prevalence of “Fearful-Avoidant” attachment style in PND group (29.2% versus 1.1%, < 0.001); additionally, the EPDS average score increases with the increasing of ECR dimensions (Avoidance and Anxiety). Conclusion. The severity of depression increases proportionally to attachment disorganization; therefore, we consider attachment as both an important risk factor as well as a focus for early psychotherapeutic intervention

The relationship between personality traits and individual factors with perinatal depressive symptoms: a cross-sectional study

Background: Pregnancy is a crucial transition moment exposing women to potential mental health problems, especially depressive disturbances. Sociodemographic, pregnancy-related, and psychological factors have been related to depressive symptoms in the perinatal period. This study aims at (1) exploring personality and individual factors related with perinatal depressive symptoms, and (2) testing the mediating role of personality in the relation between characteristics of the woman's family of origin and depressive symptoms. Methods: Women in the perinatal period admitted to the gynecology unit for motherhood-related routine assessments (n = 241) were included in the study. A survey on individual sociodemographic, clinical, and pregnancy-related factors was administered, also including the Edinburgh Postnatal Depression Scale (EPDS) and the BIG-5 personality test. Results: Couple conflict and neuroticism were independent and directly correlated with EPDS total score (respectively: B = 2.337; p = .017; B = 0.303; p &lt; .001). Neuroticism was a significant mediator of the relation between the presence of a psychiatric disorder diagnosis in participant's parents and the EPDS total score (indirect b = 0.969; BCCI95%=0.366-1.607). Conclusions: Couple relation and neuroticism traits are individual factors related to depressive symptoms in the perinatal period. The family of origin also plays an indirect role on perinatal depressive symptoms. Screening of these factors could lead to early recognition and more tailored treatments, ultimately leading to better outcome for the entire family

The Impact of the COVID-19 Pandemic on Women's Perinatal Mental Health: Preliminary Data on the Risk of Perinatal Depression/Anxiety from a National Survey in Italy

Increasing evidence suggests that during the COVID-19 pandemic, anxiety and depression during the perinatal period increased. The aim of the study is to estimate the prevalence of risk for both maternal depression and anxiety among women attending 18 healthcare centres in Italy during the SARS-COV-2 pandemic and to investigate the psychosocial risks and protective factors associated. It was divided into a retrospective phase (2019, 2020, and the first nine months of 2021) and a prospective phase (which began in November 2021 and it is still ongoing), which screened 12,479 and 2349 women, respectively, for a total of 14,828 women in the perinatal period. To evaluate the risk of anxiety and depression, the General Anxiety Disorder-7 (GAD-7), the Edinburgh Postnatal Depression Scale (EPDS), and an ad hoc form were used to collect sociodemographic variables. In the prospective study, the average age of the women is 31 (range 18-52) years. Results showed that the percentage of women who had EPDS score ≥9 increased from 11.6% in 2019 to 25.5% in the period ranging from November 2021 to April 2022. In logistic regression models, the variables associated with the risk of depression at a level ≤0.01 include having economic problems (OR 2.16) and not being able to rely on support from relatives or friends (OR 2.36). Having the professional status of the housewife is a lower risk (OR 0.52). Those associated with the risk of anxiety include being Italian (OR 2.97), having an education below secondary school level (OR 0.47), having some or many economic problems (OR 2.87), being unable to rely on support from relatives or friends (OR 2.48), and not having attended an antenatal course (OR 1.41). The data from this survey could be useful to determine the impact of the SARS-COV-2 pandemic on women and to establish a screening program with common and uniformly applied criteria which are consistent with national and international women's mental health programs

L'esperienza della maternità

Nel capitolo viene affrontata la maternità come esperienza di ridefinizione identitaria che impone un passaggio esistenziale cruciale: dall'essere figlia della propria madre a madre del proprio figlio. Conflitti non risolti con la figura primaria possono influire negativamente su tale esperienza con ripercussioni sulla relazione diadica

La Depressione Perinatale Un approccio multidisciplinare

La Depressione perinatale colpisce il 10-20% delle madri, con conseguenze negative che si ripercuotono sulla salute della donna, del partner e della prole nel breve e nel lungo termine. Un approccio multidisciplinare al problema appare indispensabile al fine di un intervento integrato tra le varie professionalità che ruotano intorno al disagio del nucleo familiar

Il MMPI-2 nella pratica clinico-forense

Questo volume vuole aiutare il lettore, che si presuppone avere già una certa conoscenza dello strumento, ad approfondire le modalità interpretative delMMPI-2, prendendo atto in maniera meno “manualistica” dei risultati con riferimento a casi concreti, e, su questa scia, a prendere visione della varietà di “profili” possibili all’interno di una stessa categoria diagnostica. Infatti è importante familiarizzarsi con l’idea che potremmo trovarci di fronte a profili inaspettati quando c’eravamo fatti un quadro di qualcosa di preciso e riconducibile a una determinata configurazione di scale. Articolato in due parti, una dedicata all’applicazione delMMPI-2 in ambito clinico, l’altra all’ambito forense, il libro presenta una rassegna commentata di casi, raccolti per disturbo psichico o contesto di valutazione peritale

LA COSCIENZA E I SUOI DISTURBI, FENOMENI E STATI DISSOCIATIVI; STATI CONFUSIONALI (DELIRIUM) in Compendio di psichiatria e salute mentale a cura di M. Biondi

Definizione di coscienza e dei suoi disturbi. Diagnosi differenziale tra delirio e delirium. Possibili cause del delirium e suo trattamento. I disturbi dissociativi della coscienza

IL PUNTO DI VISTA DELLO PSICHIATRA: DEPRESSIONE PERINATALE E DISTURBI DI PERSONALITÀ in Depressione perinatale: un approccio multidisciplinare

la depressione perinatale si verifica in un momento di profonda riorganizzazione identitaria della donna. La depressione che si verifica in questo periodo cruciale della donna può essere anche correlata alla sua struttura di personalità e al suo modo di affrontare il cambiamento. Vengono messe in evidenza alcune tipologie esemplficative

Il fantasma della violenza nella depressione perinatale

Tra i bambini di età inferiore ai 5 anni negli Stati Uniti che sono stati assassinati nel corso dell'ultimo quarto del 20° secolo, il 61% è stato ucciso dai loro stessi genitori: il 30% dalle loro madri, e il 31% dai loro padri . La violenza di una madre nei confronti del proprio figlio crea sgomento in quanto rappresenta quanto di più innaturale, nell’immaginario collettivo, può verificarsi. La maternità “da sempre” è rappresentata come l’esperienza sacra per eccellenza, il momento della gioia, dove l’insinuarsi di qualsiasi ombra crea profondo disagio: come può infatti una donna provare sentimenti ostili o quanto meno ambivalenti nei confronti di una sua creatura, indifesa, bisognosa? Quando una donna non si sente a suo agio nei confronti del proprio figlio subito dopo la nascita, una frase che si sente ripetere spesso è “ti verrà naturale”. Fare figli è un atto naturale ma proprio per questo impone alla donna di entrare in contatto con la parte più naturale, autentica, anche quella che normalmente viene negata a sé stessi in quanto non in sintonia con l’immagine che ciascuno vuole che sia visibile di sé all’esterno. Nell’entrare in contatto con aspetti che, in termini tecnici, potremmo definire scissi o comunque negati, rimossi, si può avere un profondo turbamento che porta una madre a vedere il figlio non per ciò che è, vale a dire un essere altro da sé, ma come un aspetto sé non integrato e pertanto da eliminare, ad ogni costo, senza pietà. Diventare madre, se da una parte, infatti, consente alla donna la possibilità di sperimentare la sua potenzialità creatrice, onnipotente in gravidanza quando la vita del proprio figlio è legata indissolubilmente a sé stessa, dall’altra la obbliga a confrontarsi con la dipendenza sperimentata dall’essere stata figlia della propria madre e con il tipo di esperienza vissuta. Se l’esperienza è stata traumatica, il figlio diviene la presentificazione di quanto più devastante è stato nella sua esperienza di vita e il dolore può diventare così insostenibile da non essere più tollerabile. In quest’ottica l’infanticidio diviene la soppressione irrazionale ma concreta di un dolore che altrimenti sarebbe destinato a rimanere in vita, e che nel momento in cui viene agito rappresenta per la donna la fine della sua stessa vita