8 research outputs found

    The melancholy of masterpieces : the creation of an American social space for European old master paintings 1900-1914

    No full text
    Defence date: 5 April 2002Examining board: John Brewer, California Institute of Technology (supervisor) ; Neil Harris, University of Chicago ; Luisa Passerini, European University Institute ; Pat Rubin, Courtland Institute of ArtPDF of thesis uploaded from the Library digitised archive of EUI PhD theses completed between 2013 and 201

    Medieval revival from an American point of view : the writings of James Jackson Jarves

    No full text
    First published: 2000In the second half of the 19th century James Jackson Jarves (1818-1888) worked hard to sensitise the American public about the creation fo museums and galleries of ancient paintings. In 1852 he settled in Florence, where he dedicated himself to the study of primitive Tuscan painting. He created a collection of Italian paintings, today at Yale University Art Gallery, published a number of books and many articles in the most influential American journal, in which he elaborated an American version of the Anglo-Saxon Medieval Revival. In 1861, he wrote the first history of Italian painting conceived expressly for an American public. In his writings, which represent a prologue to the complex relation between American culture and Italian painting of the Middle Ages and the Renaissance, Jarves took on themes such as the influence of art in society or the analysis of the international market and collecting, which were to become central to the American debate on artistic institution

    The Melancholy of Masterpieces : Old master paintings in America, 1900-1914

    No full text
    The book is an investigation of American collecting between 1900 and 1914 and of the impact of transatlantic displacements and mass media on the public's perception of old master paintings. Rather than a consideration of single collectors or the itineraries of their acquisitions, this is an analysis of the political, cultural, and social implications of the phenomenon and how it functioned within American society and in relation to Europe. Retrieved is the New York milieu of journalists, political commentators, and "tastemasters" who constructed a journalistic genre, a means of collective identification, and an instrument of personal strategy around the arrival of old master paintings in America. These actors rapidly and effectively turned the acquisition of old masters into a national cultural act, which this text places in a larger narrative that involves issues of national identity and cultural definition.--The Public Construction of Private Art Collecting: Old Master Paintings in the American Press --Businessmen with Taste: The Ideal American Art Collector Connoiseurs and Experts --Jaccaci and La Farge's 'Noteworthy Paintings in American Pricate Collections' --'A worthy monument to American culture': the making of the book European Experts and American EditorsPublished version of EUI PhD thesis, 200

    Tempo Barocco

    No full text
    Il concetto di Tempo si lega strettamente alla meditazione sulle sorti umane, alla velocità del nostro passaggio sulla terra, alla caducità della bellezza e della gioventù, sottoposte al trascorrere inesorabile degli anni. Anni, mesi, giorni e ore, frammenti del Tempo, sono i risultati della capacità di misurare gli eventi e di comprendere la sequenza degli avvenimenti della storia individuale e universale. Con ogni mezzo dunque, e quasi nello stesso instante in cui gli esseri umani sembrano divorati dal Tempo, riescono a trovare la forza di opporsi a questo dominio, interpretando i mutamenti, le stagioni dell’anno e della vita, opponendo fieramente al vecchio con la falce in mano la volatilità di Amore o l’energia irridente della Speranza. Dominare il Tempo sembra uno degli aspetti peculiari della riflessione barocca, che ricorre nella poesia e in ambito scientifico, fino ad arrivare alla progettazione di meccanismi in grado di misurarlo. Anche gli artisti vennero chiamati a rappresentare i vari aspetti del Tempo, negli affreschi o all’interno di preziosi orologi. Proprio dei magnifici esemplari di questi oggetti, decorati talvolta da importanti pittori con personificazioni ispirate ai testi mitologici, sono tra i protagonisti della mostra Il Tempo del Barocco. Allegoria, scienza, il concetto di durata dell’azione all’interno del quadro e la durabilità dell’opera d’arte sono i temi barocchi fra i quali lo spettatore viene accompagnato

    Tra dominio, paura e ossessione

    No full text
    Approfondimento su alcuni dei temi teorici affrontati nella mostra "Tempo Barocco"

    The Art Dealer and the Devil: Remarks on the Relationship of Elia Volpi and Wilhelm von Bode

    No full text
    The essay focus on the relationship between the powerful Wilhelm von Bode, creator of the Kaiser Friedrich Museum in Berlin, and the Florentine art Dealer Elia Volpi, in the historic context of the end of 18 and beginning of 19 century. The text explores connections among Florentine antiquarians, trading strategies and relationships between them, the museum curators and the decadence of noble family

    Il pubblico di Palazzo Davanzati nei libri dei visitatori. 1910-1924

    No full text
    A pochi mesi dall\u2019apertura di Palazzo Davanzati, Elia Volpi ebbe l\u2019idea di mettere a disposizione dei visitatori del suo museo privato un libro, dalle pagine bianche, sul quale ognuno avrebbe potuto lasciare la propria firma e un commento, seguendo forse l\u2019esempio di altri musei privati come quello di Frederick Stibbert o il milanese Bagatti Valsecchi. I due libri con le firme dei visitatori dal 1910 al 1924 furono poi donati, per volont\ue0 della moglie Marina Volpi, da Mario Vannini Parenti, genero dell\u2019antiquario e sono oggi conservati nel museo. Lo spoglio sistematico dei dati contenuti in questi straordinari documenti ha fatto emergere aspetti molto significativi riguardanti il numero e la provenienza dei visitatori di Palazzo Davanzati, cos\uec come i riflessi della societ\ue0 del tempo e del contesto storico, rappresentando un interessante caso di studio sul pubblico dei musei in un\u2019epoca precedente all\u2019affermazione del turismo di massa. \uc8 il museo visto dalla parte dei suoi visitatori, studenti, educande, persone comuni o aristocratici d\u2019alto lignaggio, turisti stranieri e non con la passione per Firenze e la sua storia, molti dei quali lasciano un commento, una battuta, anche una poesia, o semplicemente la traccia della loro visita. Davvero numerosi, poi, sono i nomi dei personaggi celebri: storici dell\u2019arte (Adolfo e Lionello Venturi, Roberto Longhi), artisti, letterati e intellettuali (Giovanni Boldini, Sibilla Aleramo, Benedetto Croce), mercanti e collezionisti (Salvatore Romano, Georges Wildenstein, Peggy Guggenheim) o personaggi dello spettacolo (Ettore Petrolini, Rodolfo Valentino). La loro presenza, cos\uec come quella di moltissimi architetti e decoratori stranieri e dei tanti visitatori meno noti, restituiscono un feedback importante a tutte quelle iniziative di promozione del museo che Elia Volpi aveva intrapreso sin dal giorno della sua inaugurazione, attraverso campagne fotografiche, pubblicazioni, cartoline illustrate ed eventi a tema
    corecore