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    Resistenza alla corrosione atmosferica di acciai inossidabili di largo impiego

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    In questo lavoro è stato studiato il comportamento a corrosione atmosferica di due tipi di acciaio inossidabile (AISI 304 e AISI 316L). Più in dettaglio, è stata dedicata particolare attenzione alla relazione esistente tra la resistenza alla corrosione e la finitura superficiale. Diversi lamierini di dimensioni 10x15 cm, caratterizzati da due finiture superficiali standard (2B e BA) sono stati esposti ad atmosfere naturali di diversa aggressività, facendo uso di appropriati telai di esposizione. Sono stati eseguiti, inoltre, test di esposizione in nebbia salina e prove di polarizzazione anodica in NaCl 3,5 %, al fine di caratterizzare dal punto di vista elettrochimico i diversi materiali in esame. Dai risultati ottenuti si è potuto constatare che il tipo di finitura superficiale influenza marcatamente la resistenza alla corrosione atmosferica. In particolare, la corrosione delle leghe con finitura 2B pregiudica l’utilizzo in atmosfera di tali materiali laddove ha importanza il fattore estetico

    STUDIO DELLA CORROSIONE INTERSTIZIALE DEGLI ACCIAI INOSSIDABILI AISI 316L, AISI 304L E AISI 444

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    Nel presente lavoro è stata studiata la suscettibilità alla corrosione interstiziale degli acciai inossidabili austenitici AISI 316L e 304L e dell’acciaio inossidabile ferritico AISI 444. Sono stati effettuati test di immersione a 40 °C in soluzione di FeCl3 1% in peso, utilizzando formatori artificiali d’interstizio (“crevice former”); sono stati poi eseguiti test elettrochimici di polarizzazione anodica a 80 °C in una soluzione contenente 1000 mg dm-3 di Cl-, sia in presenza che in assenza di formatori d’interstizio, al fine di determinare i potenziali di corrosione localizzata per crevice e per pitting. La sperimentazione è stata eseguita sia su campioni tal quali che su campioni sottoposti a trattamento di decapaggio-passivazione con una soluzione acida a base di HF e HNO3, per migliorarne la resistenza a corrosione. Dai risultati ottenuti è emerso un certo disaccordo tra i due tipi di prove. Infatti, dai test di immersione, l’acciaio AISI 444 è risultato il peggiore in termini di resistenza a corrosione per crevice, con addirittura un ulteriore peggioramento dopo il trattamento di passivazione. I risultati dei test elettrochimici hanno invece mostrato che questo acciaio presenta potenziali d’innesco della corrosione localizzata (sia per pitting che per crevice) più elevati rispetto a quelli degli altri acciai testati; inoltre, il potenziale d’innesco della corrosione localizzata dell’acciaio AISI 444 risulta incrementato dal trattamento di passivazione appositamente realizzato

    Elettrodeposizione di leghe Zn-Ni e Zn-Co da bagni di cloruro. I parte – Studio elettrochimico.

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    Elettrodeposizione di leghe Zn-Ni e Zn-Co da bagni di cloruro. II parte – Studio morfologico e strutturale.

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    Electrodeposition of nickel-zinc alloy from a sulfamate bath

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    The electrodeposition of Ni-Zn alloy coatings having high nickel content (74-97 wt%) from a sulfamate bath was studied. The investigation was performed by means of cyclic voltammetry, potentiostatic electrodeposition, X-ray diffraction, scanning electron microscopy and energy dispersive X-ray analysis. The effect of the experimental parameters (deposition potential, zinc concentration, addition of sodiumdodecylsulphate) on the coating composition, morphology and structure was studied. The obtained results show that the addition of Zn2+ to the deposition bath leads to a strong decrease in the cathodic current density, indicating a remarkable inhibition of Ni reduction. Even if anomalous codeposition was observed for all the studied experimental conditions, nickel rich alloys were obtained due to the mass transport control. A sudden decrease in the current efficiency, indicating a decrease in the hydrogen overvoltage, was found on increasing zinc percentage in the alloy over than about 15 wt%. The incorporation of Zn in the cfc Ni lattice up to about 20 wt% leads to a grain refinement and to an increase in hardness
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