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    Approccio endoscopico endonasale alla giunzione craniocervicale: l’importanza di preservare o ricostruire l’arco anteriore dell’atlante

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    Riportiamo la nostra esperienza con l’approccio endoscopico endonasale (EEA) in una serie consecutiva di 10 pazienti affetti da lesioni anteriori della giunzione cranio-cervicale. L’obiettivo dello studio è analizzare l’outcome di questi pazienti focalizzando l’attenzione sulla possibilità di preservare o ricostruire l’arco anteriore di C1, quale importante elemento di stabilità della giunzione cranio-cervicale. Dal gennaio 2009 al dicembre 2013, 10 pazienti con patologia della giunzione craniocervicale sono stati operati mediante approccio endoscopico endonasale. Le lesioni trattate includevano 4 casi di non riducibile compressione bulbo-midollare extradurale anteriore della giunzione (secondarie ad artrite reumatoide o anomalie della giunzione), 4 casi di fratture inveterate di C1 o del dente dell’epistrofeo e 2 casi lesioni tumorali. La valutazione clinica pre- e postoperatoria è stata effettuata mediante la scala di Ranawat per i casi di artrite reumatoide e di Nurick per gli altri. Il follow-up radiologico comprendeva invece RM, TC e RX con prove morfo-dinamiche per eventuale preesistente severa instabilità. Dopo l’approccio EEA puro alla giunzione craniocervicale, nessun paziente ha presentato un peggioramento neurologico, né si sono verificate significative complicanze. Al follow-up medio di 31 mesi (range 14-73 mesi), un miglioramento di almeno un livello della classificazione Ranawat o Nurick si è osservato in 6 pazienti mentre gli altri 4 sono rimasti stabili. Il follow-up neuroradiologico ha documentato in tutti i casi un’adeguata decompressione bulbo-midollare, mentre nei casi di frattura di C1 o C2 una regolare fusione ossea delle rime di frattura. Nessun paziente ha presentato segni di instabilità e non è stata pertanto necessaria alcuna procedura di stabilizzazione e fusione posteriore. L’approccio endoscopico endonasale garantisce un’adeguata esposizione delle lesioni antero-mediali della giunzione craniocervicale. Nella nostra serie di pazienti tale procedura ha permesso di preservare o ricostruire l’arco anteriore di C1, evitando quindi una sintesi posteriore e la relativa perdita di movimento rotazionale C0-C2 e l’instabilità subassiale

    XBRL e comunicazione economico-finanziaria. Riflessi di efficienza ed efficacia informativa e modelli di elaborazione e simulazione.

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    Il progetto di ricerca svolto dall'Universit\ue0 di Macerata \ue8 finalizzato alla realizzazione di due obiettivi: 1. lo studio di XBRL, della sua architettura e, soprattutto, della tassonomia per la codifica dei bilanci civilistici allo scopo di verificare la sua capacit\ue0 di codificare, con affidabilit\ue0 e completezza, le informazioni richieste dalla dottrina, dalla normativa e dai principi contabili italiani; 2. sviluppare metodologie matematico-statistiche di costruzione di bilanci medi e di modelli di simulazione economico-finanziaria di settore, alimentate da bilanci redatti in formato XBRL. L'unit\ue0 locale, con riferimento al primo obiettivo, si preoccuper\ue0 di definire deduttivamente la struttura ed i contenuti di un bilancio teorico di riferimento rispetto al quale valutare, in termini di affidabilit\ue0 e completezza, la tassonomia XBRL costruita per i principi contabili italiani. Si vogliono cio\ue8 comprendere, sulla scorta dei contributi scientifici nazionali ed internazionali ed alla luce delle scelte operative compiute dall'OIC, gli effetti che la standardizzazione del bilancio potr\ue0 avere sulla sua capacit\ue0 di rappresentare, in modo attendibile, la dinamica economico-finanziaria del sistema d'azienda. L'attenzione sar\ue0 rivolta, in particolare, alla nota integrativa (la cui codificazione in tassonomia \ue8 in corso di ultimazione): l'assenza di schemi rigidi, unita alla poliedricit\ue0 e spessore delle informazioni in essa contenute, rende critica la sua riconduzione ad un numero predefinito d'elementi. Seguir\ue0 il momento induttivo, ossia la validazione e l'affinamento del costrutto teorico mediante l'analisi dei bilanci delle imprese italiane effettivamente codificati in XBRL (obbligatorio gi\ue0 dal 2009). L'analisi empirica si svolger\ue0, in seguito ad accordi con InfoCamere, sull'universo delle societ\ue0 di capitali (grazie anche agli strumenti matematico-statistici sviluppati per il secondo obiettivo della ricerca) e su un campione costruito in funzione del tipo di bilancio (individuale, abbreviato od ordinario, consolidato), in modo da cogliere le potenzialit\ue0 ed i limiti del nuovo linguaggio dei bilanci. In relazione al secondo obiettivo si intendono costruire unit\ue0 di misura, endogenamente determinate, che permettano di valutare le voci di bilancio di una singola azienda alla luce degli andamenti settoriali. La modalit\ue0 di costruzione degli indicatori si baser\ue0 sull'utilizzo di medie integrali pesate, grazie a cui catturare le diversit\ue0 esistenti tra le aziende che operano in un comune settore, contrapponendosi alla irrealistica uniformit\ue0 sottintesa nell'utilizzo di medie aritmetiche semplici. I parametri da utilizzare per la costruzione dei pesi saranno legati alle dimensioni ed al tasso di crescita delle aziende: la scelta di tali variabili \ue8 legata, da un lato, alla possibilit\ue0 di sfruttare i numerosi studi empirici disponibili in letteratura per formalizzare una clusterizzazione rigorosa e, dall'altro, alla possibilit\ue0 di accedere al database dei bilanci XBRL di tutte le societ\ue0 di capitali italiane (facilmente classificabili in base ai due parametri citati). In aggiunta la disponibilit\ue0 di dati in formato elaborabile offrir\ue0 la possibilit\ue0 di sperimentare l'utilizzo di applicazioni di data mining nel campo delle informazioni economico-finanziarie. Un primo risultato della ricerca - ottenuto grazie all'analisi dei pi\uf9 significativi contributi dottrinali sul tema - riguarder\ue0 l'individuazione dei meccanismi di elaborazione pi\uf9 attendibili in relazione alle specifiche caratteristiche di un settore. I lavori proseguiranno valutando l'attendibilit\ue0 dell'utilizzo in quest'ambito di strumenti matematici. In particolare saranno utilizzati studi empirici, ripresi dalle teorie economiche [Gibrat, 1931], che postulano una costanza nella distribuzione dimensionale delle aziende appartenenti ad un determinato settore [Amaral et al., 1997; Axtell, 2001; Gaffeo et al., 2003; Stanley et al., 1996]. Partendo da questa base \ue8 possibile calcolare una media settoriale, denotata con (A), per una specifica voce di bilancio, denotata con (a), utilizzando una funzione che approssima l'andamento di (a) rispetto ad una variabile dimensionale (s) ed utilizzando come fattore di ponderazione la funzione della distribuzione nel settore delle aziende rispetto ad (s). Il metodo proposto consentirebbe di superare i limiti derivanti dall'utilizzo dei diffusi indicatori di posizione (media aritmetica, mediana, moda ecc.) i cui risultati sono inevitabilmente condizionati dal maggior peso esercitato dai valori relativi alle aziende di grandi dimensioni. Ci\uf2 permetterebbe effettuare analisi sulla composizione dimensionale dei settori, oltre a supportare meccanismi di costruzione di bilanci di simulazione, alimentati da ipotesi sulla dimensione aziendale. Nella letteratura economico-aziendale non si evidenziano al momento contributi di questa natura

    L'impiego di XBRL (eXtensible Business Reporting Language) nei processi decisionali interni ed esterni al sistema d'azienda.

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    L'unit\ue0 di ricerca si occuper\ue0 di analizzare e valutare le opportunit\ue0 ed i limiti derivanti dall'adozione di XBRL, con particolare riferimento alle dinamiche dei processi decisionali caratterizzanti gli utilizzatori delle informazioni economico-finanziarie prodotte dalle aziende. L'unit\ue0 locale, quale fase preliminare comune ai due percorsi di ricerca sotto specificati, studier\ue0 l'architettura di XBRL per comprenderne sia le potenzialit\ue0 che i limiti: la ricognizione dottrinale e delle fonti in materia; lo studio del framework del linguaggio e delle sue tassonomie sia ad uso interno che esterno (IAS/IFRS, gi\ue0 esistente, ed Italian GAP, in corso di sviluppo); la sua evoluzione nel medio periodo. Il progetto dell'unit\ue0 locale sar\ue0 perseguito seguendo un duplice percorso di ricerca: - benefici per gli utilizzatori interni al sistema d'azienda: XBRL, nella sua versione GL (Global Ledger), promette una metodologia standard - nel contempo uniforme ed estensibile - per la codificazione digitale di tutti i concetti e le grandezze economico-finanziarie caratterizzata, vista la sua natura di meta-linguaggio, dalla separazione fra la struttura ed il contenuto dell'in-formazione veicolata. Ci\uf2 consentirebbe, anche grazie alla sua piena interoperabilit\ue0 con sistemi hardware/ software eterogenei, di facilitare lo scambio e l'elaborazione dei dati a disposizione degli operatori interni al sistema d'azienda, migliorando la fruibilit\ue0 e flessibilit\ue0 della reportistica aziendale a vantaggio della accuratezza e tempestivit\ue0 delle informazioni su cui il management baser\ue0 le proprie scelte strategiche. Il momento deduttivo si connoter\ue0 nella definizione di un modello teorico di riferimento per valutarne gli impatti sul processo decisionale degli operatori interni al sistema d'azienda. Gli effetti verranno distinti e valutati in relazione alla loro dimensione strategica, direzionale ed operativa. Il momento induttivo consister\ue0 nella verifica della validit\ue0 - con il conseguente affinamento e completamento - del costrutto teorico attraverso l'analisi di alcuni casi aziendali da individuare tra gli esempi pi\uf9 significativi di impiego di XBRL-GL che si potranno riscontrare nel nostro Paese. La fonte di riferimento per la raccolta delle informazioni sar\ue0 l'Associazione Italiana per XBRL. - benefici per gli utilizzatori esterni al sistema d'azienda: XBRL, nella sua versione FR (Financial Reporting), promette una brillante soluzione ad uno dei principali limiti che caratterizza il modello attuale di comunicazione economico-finanziaria: i report sono tuttora resi disponibili agli stakeholder, nonostante la "rivoluzione informatica" degli ultimi 25 anni, attraverso il supporto cartaceo (sia fisico o, ci riferiamo ai formati PDF od HTML, digitale). Il fruitore, prima di concentrarsi sull'elaborazione ed interpretazione di tali documenti, deve affrontare un'onerosa attivit\ue0 d'acquisizione e reinserimento dei dati in essi contenuti - foriera di costi, ritardi e pure di errori - nei software di analisi e benchmarking preferiti. L'adozione del nuovo linguaggio, obbligatoria dal 31 marzo 2008, imporr\ue0 la conversione dei classici documenti di business reporting destinati all'esterno (comprensivi delle informazioni societarie e di corporate governance) in un formato di file uniforme, caratterizzato dalla compatibilit\ue0 con sistemi informativi eterogenei ed, in aggiunta alle tecnologie della firma digitale e del web, da sicurezza e disponibilit\ue0 in tempo reale all'elaborazione con qualsiasi software. Anche in questo caso, il momento deduttivo si connoter\ue0 nella definizione di un modello teorico di riferimento per valutarne gli impatti sul processo decisionale degli operatori esterni al sistema d'azienda: ci si riferisce, in modo particolare, agli intermediari finanziari, alle amministrazioni pubbliche e ad altri soggetti che, per diversi motivi ed a vari livelli, utilizzano le informazioni veicolate dal bilancio d'esercizio delle imprese per l'assunzione di decisioni inerenti le proprie finalit\ue0 istituzionali. Il momento induttivo consister\ue0 nella verifica della validit\ue0 - con il conseguente affinamento e completamento - del costrutto teorico attraverso l'analisi di tre campioni di stakeholder: 1. banche ed investitori istituzionali (per testare gli effetti di XBRL-FR con riferimento alla tassonomia IAS/IFRS delle societ\ue0 quotate e Italian GAP delle piccole e medie imprese); 2. amministrazioni pubbliche (C.C.I.A.A., Agenzia delle Entrate, Regioni); 3. altri soggetti interessati ad acquisire ed elaborare informazioni economico-finanziarie (societ\ue0 di rating, societ\ue0 di revisione, uffici studi e ricerca, banche dati ed altri)

    La compliance obbligatoria e volontaria dei sistemi di informazione e di controllo aziendali: modelli interpretativi, metriche di valutazione e verifiche empiriche.

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    Il progetto di ricerca intende contribuire, da un punto di vista teorico, ad un avanzamento degli studi nel campo dei processi di compliance obbligatoria e volontaria e fornire, da un punto di vista operativo, indicazioni utili ai diversi soggetti coinvolti nei processi di compliance. In dettaglio, OBIETTIVO/RISULTATO ATTESO 1 Ottenere risultati interessanti innanzitutto con riguardo alla individuazione di modelli di comportamento tipici generalmente adottati dalle aziende italiane per l'adozione delle norme e dei regolamenti, basati sul grado di innovazione e cambiamento prodotti dal rispetto delle norme e dei regolamenti. I ricercatori, infatti, studiando le modalit\ue0 di realizzazione dei progetti di compliance, si aspettano di individuare tre tipologie di comportamento: le \u201caziende innovative\u201d, proiettate sul futuro, che utilizzano i processi di compliance volontaria e obbligatoria come opportunit\ue0 per introdurre significativi cambiamenti e miglioramenti nei SIC, sposando completamente lo spirito delle norme e delle linee guida; le \u201caziende tradizionali\u201d, ancorate al passato, che gestiscono i processi di compliance come un \u201cmale necessario\u201d limitando al massimo i cambiamenti nei SIC e riducendo al minimo i costi del progetto; le \u201caziende intermedie\u201d che pur condividendo l'obiettivo di fondo delle norme e delle linee guida e attivando cambiamenti significativi dei SIC sono frenate da fattori contingenti di contesto e d'azienda. OBIETTIVO/RISULTATO ATTESO 2 Individuare i fattori determinanti i modelli di comportamento di cui al punto precedente che possono essere manovrati per stimolare i comportamenti pi\uf9 virtuosi. I ricercatori, infatti, condividendo l'idea che i cambiamenti nei SIC vadano esaminati, non solo considerando i risultati ottenuti (ex post), ma anche esaminando il processo di cambiamento (ex ante), si aspettano di riuscire a individuare un set di variabili che determinano comportamenti di compliance pi\uf9 o meno innovativi a seconda della loro intensit\ue0. Si tratta di variabili legate al contesto ambientale, alle caratteristiche aziendali e alle modalit\ue0 con cui viene gestito il progetto di compliance. OBIETTIVO/RISULTATO ATTESO 3 Ottenere risultati significativi inerenti alla validit\ue0 delle metriche quantitative di misurazione della compliance, gi\ue0 sviluppate in letteratura e nei diversi contesti aziendali interessati dalla ricerca. I ricercatori, infatti, testeranno diversi strumenti di misurazione della compliance basati sulla qualit\ue0 dell'informativa finanziaria, sulla qualit\ue0 dei controlli interni e sugli indici di disclosure e di compliance, e rileveranno quelli effettivamente utilizzati dalle aziende esaminate ed incorporati nei software specifici. In quest'ambito ci si aspetta anche di verificare la possibilit\ue0 di estendere alcune metriche di misurazione particolarmente evolute in alcuni contesti, ad es. la compliance IFRS, la compliance ambietale, la compliance della trasparenza della PA, ecc. OBIETTIVO/RISULTATO ATTESO 4 Individuare sistemi \u201cmultipli e bilanciati\u201d di misurazione della compliance che considerino, oltre a indicatori quantitativi, anche parametri qualitativi espressione del livello di innovazione e di cambiamento generato dal processo di compliance obbligatorio o volontario. I ricercatori, infatti, si aspettano di avere riscontri circa la migliore affidabilit\ue0 di sistemi di misurazione della compliance che combinano la rilevazione dei risultati con quella dell'intensit\ue0 dei cambiamenti prodotti. Tali sistemi, infatti, dovrebbero essere in grado di misurare, non solo il rispetto formale dei requisiti di legge e delle linee guida, ma anche l'adesione sostanziale allo spirito di tali regolamenti, legata al grado di cambiamento generato nei SIC. Da un punto di vista teorico, esiste un ampio spazio di approfondimento del tema dato che la dottrina si \ue8 focalizzata su misurazioni quantitative di compliance emergenti dall'analisi documentale pi\uf9 che da analisi qualitative basate sullo studio dei comportamenti effettivamente attivati dalle aziende per adeguarsi alle richieste di soggetti esterni
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