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    Is postoperative hyponatremia a real threat for total hip and knee arthroplasty surgery?

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    Postoperative hyponatremia (POH) is thought to be a fearsome complication of orthopedic surgery. Primary aim of this cohort study was to evaluate the incidence of POH and its clinical relevance in elective surgery, outlining differences between total knee arthroplasty (TKA) and total hip arthroplasty, looking for the presence of any risk factor commonly related to POH. Four hundred two patients that underwent total hip arthroplasty and total knee arthroplasty performed between 2016 and 2017 were retrospectively examined. Serum electrolytes, hemoglobin, hematocrit, glucose, and creatinine were evaluated preoperatively and at day 0-I-II from surgery. Age, sex, body mass index, comorbidities, drugs, surgery data, transfusions, postoperative symptoms, and length of stay (LOS) were determined. All surgeries were performed by the same equipe. Patients had the same perioperative management, excluded those that took thiazides, already at risk of POH. Patients were divided in 2 groups: group A, patients with normal postoperative natremia (294 patients) and group B, patients who developed POH (108, 26.9%); 66.7% of these developed POH within 24 hours postoperatively. In group B mean postoperative natremia was 133.38 (127.78-134.85) mmol/L. Two patients (1.8%) developed moderate hyponatremia, no severe hyponatremia was documented. Type of surgery, operation time, LOS, and presence of postoperative symptoms did not show statistically significant differences within groups. At multivariate logistic analysis chronic use of thiazides was the only variable associated to a decreased risk of developing POH (OR = 0.39;P = .03). Hemoglobin postoperative values (OR = 1.22;P = .03), the need of postoperative transfusion (OR = 2.50;P = .02) and diabetes (OR = 2.70;P = .01) were associated to an increased risk of POH. Although 26.9% of our patients exhibited POH, the onset of this disorder had no implication on postoperative symptoms and on LOS. Diabetes and transfusion are factors most often associated to POH

    Effetti della torsione tibiale sull'allineamento dell'artroprotesi di ginocchio e possibile soluzione per evitare errori di posizionamento

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    Utilizzando la strumentazione standard nell’artroprotesi di ginocchio (PTG) vengono riportati errori di allineamento della componente tibiale sul piano coronale > di 3° nel 2% - 40% dei casi. Una delle possibili cause, almeno quando viene utilizzata l’asta extramidollare, è la torsione tibiale che può determinare un’eccessiva lateralizzazione dell’asta extramidollare alla caviglia. In questo studio vengono riportati i risultati di una nuova metodica che non prevede l’utilizzo di reperi anatomici alla caviglia. MATERIALI E METODI Sono stati analizzati 120 pazienti (134 ginocchia) sottoposti a PTG con strumentario standard (65 pazienti, gruppo 1), o con tecnica di allineamento dell’asta extramidollare solo prossimale 55 (pazienti, gruppo 2), ossia lasciando l’asta libera di autoallinearsi con la cavigliera tra i due malleoli piuttosto che su un repere fisso tra di essi. L’allineamento coronale della componente tibiale è stato quindi valutato su radiografie in toto dell’arto inferiore effettuate 3-6 mesi dopo l’intervento. RISULTATI L’angolo asse meccanico femoro tibiale (AMFT) è risultato 0.8° ± 1.7 nel gruppo 1 e 0.6° ± 1.8 nel gruppo 2 (range -2.3°- 6.1°) (n.s.). L’allineamento della componente tibiale sul piano coronale è stata in media -2.2° ± 1.7 nel gruppo 1 (range ¬-5.3° -2.2°) e - 0.7° ± 1.8 nel gruppo 2 (range -4°- 2.9°)(p=0.001). Un malallineamento in varo della componente tibiale è stato riscontrato in 16 ginocchia (22%) del gruppo 1 ed in 2 ( 3.2%) del gruppo 2 (p=0.001). DISCUSSIONE Diversi studi hanno evidenziato che l’epifisi distale di tibia è extraruotata rispetto a quella prossimale di circa 30°. Questo può far sì che un repere anatomico (II metatarso, centro della distanza intermalleolare) al piede o alla caviglia possa risultare lateralizzato rispetto alla proiezione dell’asse meccanico, per cui la componente tibiale rischia di essere posizionata in varo. Questo problema può essere bypassato allineando l’asta extramidollare solo a un repere anatomico prossimale, lasciando l’asta libera di ruotare intorno alla caviglia. CONCLUSIONI I risultati di questo studio hanno evidenziato che utilizzando una tecnica chirurgica in cui l’asta extramidollare venga allineata alla proiezione anteriore dell’asse meccanico tibiale solamente al livello prossimale, è possibile neutralizzare l’influenza della torsione tibiale e ridurre in questo modo la percentuale di malallineamenti in varo della componete tibiale

    Towards a common language in neurosurgical outcome evaluation: the NEON (NEurosurgical Outcome Network) proposal

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