16 research outputs found

    Stima dei surplus di macronutrienti attraverso il metodo del bilancio apparente in sistemi foraggero-zootecnici ovini sardi

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    A farm survay with the aim to estimate the nitrogen, phosphorus and potash apparent bai ance using the methodology proposed by Simon and Le Corre (1992) was carried out during 1993-1994 on 20 dairy sheep farms, representative of the farming systems widespread in the Sardinian N-W lowland. The macronutrient inputs and outputs data elaboration at farm scale, the physical-chemical analysis on the soil characteristic of the area and the critical investigation of the crop and livestock practices applied, it has allowed to clarify the source of surplus generation. High variability in the ratio of the crops among farms, agronomic techniques, stockmg rate, crop and animal performances was observed. Average annual surplus, calculated as difference between inputs and outputs, were 67,53,8 and 1,7 kg ha-1 for N, P2O5 e K2O respectively. The efficiency for N and P2O5 use was low: 16,7 and 8,3% respectively while high for K2O reaching 82%. Nutrient surplus in the surveyed dairy sheep farms are lower than that observed for other farming systems and/or regions and are related with mineral fertilizer applications. Therefore it is possible to reduce the surplus rationalizing fertilizer applications because of the sufficient content of nitrogen and phosphorus in several farm locations. The apparent balance method represents a useful tool to investigate the agronomic techniques used at farm scale however it presents some semplifications by a scientific point of view. This methodology could permit the valorization of the information collected by the agriculture extension service, helping the technicians to identify a correct farming system management. Su un campione di 20 aziende ovine da latte, rappresentativo della pianura nord-occidentale sarda, è stata condotta nel corso dell'annata 1993-94 un'indagine al fine di stimare i bilanci apparenti di azoto, fosforo e potassio secondo la metodologia proposta da Simon e Le Corre (1992). L'elaborazione dei dati relativi ai flussi di macronutrimenti in entrata ed uscita dall'azienda, l'analisi delle caratteristiche fisico chimiche dei terreni su cui ricadono le aziende censite e l'esame critico delle pratiche colturali e zootecniche rilevate, ha consentito di chiarire attraverso quali meccanismi si generano i surplus degli elementi indagati. E’ stata registrata un'ampia variabilità, nei rapporti fra le diverse colture all'interno delle aziende, delle tecniche agronomiche applicate, del carico mantenuto e dei livelli produttivi delle colture e degli animali. Dal bilancio tra input ed output aziendali è risultato un surplus medio annuo di 67 kg ha-1 per l'N, 53,8 kg ha-1 per la P2O5 e 1,7 kg ha-1 per il K2O. Il valore dell'efficienza d'uso per l'N e la P2O5 è risultato modesto e rispettivamente pari al 16,7 e 8,3% al contrario del K2O che ha fatto registrare l'82%. Le eccedenze di azoto e fosforo osservate nelle aziende in esame si situano su valori medio-bassi quando confrontate con quelle registrate per altre tipologie e/o per altre regioni e risultano correlate alle relative voci in ingresso sotto forma di concimi minerali. Le buone dotazioni dei terreni per i suddetti nutrienti in numerose situazioni aziendali fanno pensare che sia possibile ridurre i surplus razionalizzando le concimazioni. Nel complesso, il metodo del bilancio apparente, pur soggetto ad alcune semplificazioni dal punto di vista prettamente scientifico, si è dimostrato uno strumento utile nell'approfondimento dello studio delle tecniche agronomiche adottate a livello aziendale. Il metodo può consentire la valorizzazione delle informazioni raccolte dai tecnici appartenenti agli enti territoriali di assistenza in agricoltura, agevolandoli nell'individuazione di eventuali in efficienze del sistema foraggero-zootecnico e di scelte agro-ambientali alternative

    Mediche e trifogli annuali autoriseminanti per usi foraggeri e non convenzionali: I. Adattamento e persistenza

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    The objective of this research was to test the adaptation and persistence of 24 pasture legume accessions, chosen among Australian varieties, Italian commerciaI materials and Sardinian ecotypes, in view of forage and not conventional uses. During three years, the evolution of sward height, the specific soil covering rate and the percentage of weeds were estimated. Edaphic and clima tic factors selected the commerciaI materials, that yielded high dry matter productions only at the first year. The medics established well and reached high productive levels in the first year, but among them only Medicago arabica "IAS", M. polymorpha cv. "Circle Valley" and M. truncatula cv. "Paraggio" persisted during the three-years. The early flowering and the high dry matter yield indicate that M. truncatula cv. "Paraggio" is suitable to be integrated into rotational cereal systems and with M. polymorpha cv. "Circle Valley" could be used as a cover crop in vineyards or in mixtures with other legumes at different flowering earliness to improve the pasture composition. M. arabica "IAS", due to its long cycle and high productivity, may be only used as a forage crop. Trifolium brachycalycinum "Funtana Bona", with its high competitive ability against weeds, its favourable seasonal production pattern, could be used for artificial or natural pasture improvement. T. yanninicum cv. "Larissa", with its shorter cycle and Iow produetivity, proved to be suitable as a cover crop in the vineyards. T. squarrosum "Chilìvani", a late clover, can be considered as an alternative to annual medi es and subterranean clovers for pasture improvement on sub-alcaline soils. The results indicate once more that local ecotypes were on average more persistent and adapted than commercial varieties. Obiettivo della ricerca è stato quello di valutare la capacità di adattamento e la persistenza di 24 accessioni di leguminose annuali scelte fra varietà australiane, materiali commerciali nazionali e collezioni sarde, in vista di possibili impieghi produttivi ed extra produttivi. Per un triennio, su terreni subalcalini della Sardegna nord occidentale, sono state valutate la produzione e l'evoluzione del ricoprimento specifico del terreno, dell'infestazione e dell'altezza della copertura vegetale. I risultati hanno evidenziato una marcata selettività dei fattori pedoclimatici soprattutto nei confronti della persistenza dei materiali commerciali. Le mediche hanno raggiunto buoni livelli produttivi al primo anno, ma soltanto Medicago arabica "IAS", M. polymorpha cv. "Cirde Valley" e M. truncatula cv. "Paraggio" hanno mostrato buona persistenza. La precocità e la elevata produzione di M. truncatula cv. "Paraggio", ne suggeriscono l'impiego in rotazione con cereali autunno vernini, insieme a M. polymorpha cv. "Circle Valley" come "cover crop" in vigneti o in miscugli oligofiti con componenti a diversa precocità per la costituzione di pascoli artificiali. M. arabica "IAS", per il ciclo lungo e la elevata produzione è risultata invece più indicata per destinazioni strettamente foraggere. Trifolium brachycalycinum "Funtana Bona", in virt๠della competitività con le specie spontanee, la regolarità di produzione e la buona distribuzione stagionale, sembrerebbe adatto per la costituzione di pascoli artificiali o l'infittimento di pascoli naturali; T. yanninicum cv. "Larissa" invece, per il suo ciclo più breve e la minore produttività, è apparso più adatto per l'inerbimento dei vigneti. T. squarrosum "Chilivani", per la lunghezza del ciclo produttivo, si è rivelato una valida alternativa alle mediche annuali ed ai trifogli sotterranei nel miglioramento dei pascoli su terreni sub-alcalini. I risultati indicano una generale superiorità dei materiali locali rispetto alla gran parte dei materiali commerciali

    Impatto dell'intensificazione colturale dei sistemi cerealicolo-zootecnici sull'erosione in aree collinari della Sardegna

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    Four crops, common in the cultivation systems ofthe Sardinian hilly areas, were compared on a 30% slope and sandy loam texture soil during the period 1994-97 (i.e. natural pasture, improved pasture, annual forage crop and winter cereal). Rainfall, soil cover, runoff, soil erosion and dry matter yield were recorded. Runoff and erosion were general1y low; the highest erosion risk was shown by the annual forage crop with 5 mm year-1 of runoff and 1.78 t ha-1 year-1 of soil loss (mean values of the three years). The erosion associated to the winter cereal showed to be the half if compared with the annual forage crop. Natural and improved pastures have confirmed to be the most conservative forage crops. The production of the two arable crops were low, compared with those obtainable in better areas. The use of these two crops in marginal areas is not profitable. Durante il periodo 1994-97 sono state poste a confronto, su terreni caratterizzati da una pendenza del 30% e tessitura franco-sabbiosa, quattro tesi rappresentative dei sistemi colturali maggiormente diffusi negli ambienti collinari della Sardegna: pascolo naturale, pascolo migliorato, erbaio autunno-vernino costituito da un miscuglio di avena, veccia villosa e trifoglio persiano, cereale autunno-vernino (avena). Sono state registrate le principali caratteristiche degli eventi piovosi, l'evoluzione del ricoprimento del terreno, l'entità del ruscellamento, l'erosione e la produzione di sostanza secca. I valori di ruscellamento e di erosione sono generalmente risultati contenuti; la tesi ad erbaio è risultata quella più esposta al rischio erosivo facendo registrare una media nel triennio di 5 mm anno-1 di deflusso superficiale e di 1,78 t ha-1 anno-1 di terreno eroso. Il cereale autunno-vernino ha presentato un'erosione media nei tre anni pari alla metà di quella rilevata per l'erbaio. Il pascolo naturale ed il pascolo migliorato si sono confermati estremamente conservativi nei confronti delle perdite di suolo. I risultati produttivi del cereale e dell'erbaio, modesti rispetto a quelli ottenibili in zone più vocate, non giustificano l'adozione di queste due colture nelle aree a forte pendenza

    Modellizzazione della lisciviazione dei nitrati: calibrazione e validazione del modello LEACHN in diversi suoli e colture foraggere

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    The LEACHN model calibration and validation was realized in three Italian enviroments (Piedmont, Tuscany and Sardinia), using nitrate losses by drainage from 4 soil types ranging from sandy-loam to day-loam. A set of large drainage lysimeters were used to obtain leaching data. In each location one lysimeter was cultivated with lucerne, while the others were cropped with widespread crops in the area (maize for silage in Piedmont and Sardinia and permanent pasture in Tuscany). Measured leaching losses ranged from l to 68 kg ha-1 year-1. The calibration parameters were humus mineralization rate and nitrification rate. The calibration was realized on a not nitrogen fixing crop, while the validation was executed on lucerne, even if there is not a specific N-fixation subroutine in LEACHN. After calibration, the prediction of nitrate losses cumulated over the whole period (two years) or over each month resulted acceptable for all crops, while the single event prediction was totally inadequate. The LEACHN model seems to be applicable for the nitrate leaching prediction on a territorial scale. In tre areali italiani (pianura piemontese, conca interappenninica toscana, pianura irrigua sarda) e su quattro diversi tipi di terreno si è calibrato e validato il modello LEACHN relativamente alla previsione della lisciviazione dei nitrati. Si è operato con lisimetri a drenaggio di grandi dimensioni. In tutte le situazioni un lisimetro era coltivato a erba medica, mentre altri con colture di ampia diffusione nell'arcale: mais da trinciato integrale in Piemonte, doppio ciclo colturale di loiessa e mais da granella in Sardegna e pascolo in Toscana e Sardegna. Le perdite per lisciviazione misurate sono risultate comprese tra l e 68 kg ha-1 anno-1 di NO-3-N. Come parametri di calibrazione si sono usati il tasso di mineralizzazione dell'humus e il tasso di nitrificazione dello ione ammonio, calibrati sulla coltura non azotofissatrice. Sull'erba medica, per la quale non è prevista alcuna routine per l'azotofissazione, è stata invece condotta la validazione. Dopo la calibrazione, la simulazione della lisciviazione cumulata e dei totali mensili lisciviati è risultata accettatile, anche su erba medica, mentre quella dei singoli eventi è stata del tutto insufficiente. Il modello nel complesso è apparso applicabile per la predizione delle perdite di nitrati anche su scala territoriale

    Indagini microbiologiche sul Giudizio Universale di Michelangelo

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    Si riportano i dati dei prelievi effettuati sugli affreschi della Cappella Sistina, con le specie batteriche e fungine isolate prima e dopo il restaur
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