15 research outputs found

    Un approccio GIS per la valutazione dell\u2019equit\ue0 di accesso alle cure per infarto acuto del miocardio in Sicilia

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    Una delle principali cause di morte per Infarto Acuto del Miocardio (IMA) \ue8 ancora dovuta al tempo intercorso tra l\u2019esordio ed il trattamento. Tale ritardo \ue8 attribuibile sia alla mancanza di consapevolezza sui sintomi di infarto che al tempo necessario per raggiungere la struttura ospedaliera. Ci\uf2 pu\uf2 comportare un diseguale accesso ai trattamenti ospedalieri in termini di tempestivit\ue0 delle cure e di conseguenza esiti differenti in funzione della distanza delle strutture ospedaliere dalla residenza dei singoli utenti. Obiettivo del presente lavoro \ue8 quello di analizzare la distribuzione territoriale delle strutture ospedaliere in Sicilia al fine di individuare le aree comunali pi\uf9 distanti dalle strutture ospedaliere e di studiare la relazione tra la localizzazione delle strutture ospedaliere nella regione ed i tassi di mortalit\ue0 per IMA. A tal fine, grazie all\u2019impiego dei Geographic Information System (GIS) viene analizzata la distanza tra i comuni siciliani e gli ospedali. Grazie all\u2019impiego di indicatori di autocorrelazione locale (Local Indicator of Spatial Autocorrelation \u2013 LISA) viene valutata la presenza di cluster di comuni caratterizzati da un\u2019elevata distanza dall\u2019ospedale pi\uf9 vicino. Ancora, viene messa in relazione la distanza tra comune ed ospedale con i tassi di mortalit\ue0 per IMA a livello comunale Per valutare la distanza si utilizzano diverse metriche basate sulle distanze e sui tempi di percorrenza. Inoltre, i tassi di mortalit\ue0 vengono analizzati sia a partire dalle informazioni ricavate dalle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO), che dal Registro Nominativo delle Cause di Morte (Re.N.Ca.M.). I risultati dell\u2019analisi, complessivamente, non sembrano mostrare forte associazione tra tassi di mortalit\ue0 e distanza, tuttavia, emerge come i tassi pi\uf9 elevati siano riscontrabili sempre in corrispondenza di comuni situati ad una maggiore distanza dagli ospedali. Ci\uf2 rafforza l\u2019opportunit\ue0 di supporto allo sviluppo di adeguate reti di collegamento al fine di garantire un equo accesso i trattamenti sanitari come nel caso del recente provvedimento regionale per la costituzione della rete per l\u2019emergenza infarto. L\u2019analisi svolta mostra come non necessariamente un\u2019elevata distanza dall\u2019ospedale possa essere associata a tassi di mortalit\ue0 per IMA pi\uf9 elevati, aspetto che dipende anche da numerosi altri fattori (consapevolezza dei sintomi, fattori di rischio individuali, ecc.). Tuttavia, sarebbe auspicabile un monitoraggio pi\uf9 attento dei contesti localizzati pi\uf9 distanti dalle strutture ospedaliere, al fine di valutare la presenza di associazione con altre patologie per le quali la tempestivit\ue0 si rivela essere un elemento cruciale ai fini del\u2019esito

    Volume di attività operatoria per medico e tempestività di esecuzione di intervento chirurgico a seguito di frattura del collo del femore nell’anziano in Sicilia

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    Introduzione: La valutazione della qualità dell’assistenza rappresenta un ambito di investigazione di primaria importanza. Nell’ambito delle diverse dimensioni che caratterizzano la qualità complessiva dell’assistenza sanitaria, uno degli elementi cruciali è dato dall’efficacia tecnica dei trattamenti. È noto come le misure di efficacia dei trattamenti possano essere costruite relativamente a diversi aspetti tra i quali la dotazione di personale e i volumi di attività. Obiettivo: Il presente studio ha l’obiettivo di analizzare la relazione tra uno degli indicatori di processo ad oggi in uso nell’ambito della regione Sicilia per la valutazione della performance aziendale, qual è la tempestività di esecuzione di intervento chirurgico a seguito di frattura del collo del femore nell’anziano, ed aspetti di natura organizzativa e gestionale delle diverse strutture. Metodo: La tempestività di esecuzione dell’intervento a seguito di frattura del collo del femore nell’anziano è stata analizzata in relazione al volume di attività (numero di interventi chirurgici) per medico, in Sicilia al 2012. Le fonti informative utilizzate sono rappresentate dalle schede di dimissione ospedaliera (SDO) e dal flusso informativo, istituito con D.A. del 29 febbraio 2012, relativo a tutto il personale dipendente delle aziende del S.S.R. Risultati: L’analisi preliminare dei risultati evidenzia una relazione di associazione tra numero medio di interventi per medico e tempestività di esecuzione (OR = 1,4). Inoltre, l’analisi del posizionamento delle diverse strutture ospedaliere consente di classificare le stesse in relazione ai valori assunti dalle variabili prese in esame: alta dotazione-alta tempestività, bassa dotazione-bassa tempestività, alta dotazione-bassa tempestività e bassa dotazione-alta tempestività. Conclusioni: Il presente studio, pur affrontando solo uno dei tanti aspetti che entrano in gioco nell’ambito della valutazione dell’assistenza sanitaria, rappresenta un primo passo verso un concetto di valutazione che guarda simultaneamente alla relazione esistente tra dotazioni di input ed output prodotti dal sistema sanitario. Ciò consente di evidenziare aree di eventuali inefficienze in cui ad elevata dotazione corrispondono bassi livelli di qualità, ed eventuali specifiche aree di intervento da supportare, mostrando comportamenti virtuosi pur in presenza di bassa disponibilità di risorse

    Indicatori di tempestività di esecuzione dell’intervento in area ortopedica e cardiologica. Valutazione di eventuali comportamenti opportunistici attraverso l’analisi integrata di più flussi informativi

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    Introduzione: Il crescente interesse verso il Programma Nazionale Esiti è dimostrato dall’introduzione, nella regione Siciliana, di specifici indicatori di esito nella valutazione dei Direttori Generali delle aziende Sanitarie. Negli ultimi anni, il tema della valutazione dell’appropriatezza e dell’efficacia in ambito di sanità pubblica ha acquisito sempre maggiore interesse/attenzione, fino a divenire parte integrante del processo di rilevazione e misurazione della performance dei sistemi sanitari. Obiettivo: L’obiettivo del lavoro è quello di analizzare l’eventuale presenza di comportamenti opportunistici attraverso l’utilizzo integrato di più fonti informative, nell’ambito di due indicatori di tempestività relativi all’area ortopedica e cardiologica, per il 2012. Ciò al fine di fornire un quadro complessivo circa i reali tempi di attesa nei due indicatori presi in esame, dal momento di accesso al Pronto Soccorso (PS) sino al momento di effettiva esecuzione dell’intervento. Metodi: In particolare i due indicatori presi in esame relativi all’area ortopedica e cardiologica sono: a) la tempestività di intervento nei pazienti con frattura di femore e b) la tempestività di intervento nei pazienti con infarto miocardico acuto. Come base dati è stato utilizzato il flusso informativo regionale delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) della Regione Siciliana; il flusso informativo del Rapporto Accettazione-Dimissione (RAD-Esito), che consente di conoscere il momento esatto di accesso al ricovero e di esecuzione dell’intervento in studio, nonché il flusso degli accessi al pronto soccorso (EMUR) che consente di conoscere i tempi di attesa al pronto soccorso. Risultati: Complessivamente, non sembrano emergere particolari comportamenti opportunistici, e la tempestività (o meno) di esecuzione dell’intervento non appare in alcun modo legata ai tempi di attesa al pronto soccorso. Si riscontra, infatti, che le reali differenze sono imputabili al tempo che intercorre tra il momento del ricovero ed il momento di esecuzione dell’intervento. Al contrario, i tempi di attesa al PS non mostrano differenze associate in qualche modo all’esito in studio. Occorre comunque sottolineare, che la casistica analizzata costituisce soltanto una bassa percentuale della casistica complessiva. In altri termini, sembrerebbe che le strutture più virtuose in termini di performance siano anche quelle con una migliore restituzione del dato in termini di completezza e qualità. Conclusioni: La crescente importanza della valutazione in ambito sanitario chiama in causa alcuni aspetti legati all’attendibilità ed accuratezza degli indicatori impiegati. L’utilizzo integrato di più fonti informative consente di validare gli indicatori in studio e di evidenziarne gli eventuali elementi di criticità. Inoltre, l’analisi della dotazione di personale consente di delineare alcune strategie nell’ambito della programmazione orientate al continuo miglioramento del Sistema Sanitario regionale

    EFFETTI DELL’INTRODUZIONE DI ALCUNI INDICATORI DI ESITO PER LA VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ DELLE CURE IN SICILIA

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    Introduzione: La Sicilia è stata tra le prime regioni nel Paese ad avere applicato metodi di valutazione comparativa degli esiti delle prestazioni. La Regione, sulla base di tali requisiti, è stata in grado di partecipare, tra le prime in campo nazionale, ai progetti coordinati da AGENAS, che rientrano nel Piano Nazionale Esiti (PNE). A partire dall’anno 2010 sono sistematicamente utilizzati alcuni indicatori del PNE nell’ambito del sistema di valutazione annuale delle Direzioni Generali (D.G.) delle Aziende Sanitarie. Obiettivi: Scopo del presente contributo è quello di descrivere gli effetti della introduzione di alcuni indicatori di esito per la valutazione degli obiettivi dei D.G. delle differenti Aziende Sanitarie. In particolare, si intendono valutare le differenze di performance a livello aziendale conseguenti all’introduzione di misure organizzative e programmi di gestione locali orientati a garantire l’appropriatezza e la tempestività delle procedure. Metodi: A partire dal 2010, tra gli obiettivi dei D.G. sono stati introdotti due indicatori di processo relativi all’area ortopedica e cardiologica, e in particolare: a) la tempestività di intervento nei pazienti con frattura di femore e b) la tempestività di intervento nei pazienti con infarto miocardico acuto; ed un indicatore di appropriatezza dell’area ginecologica, definito dalla proporzione di parti con taglio cesareo primario. I tre indicatori oggetto della valutazione dei D.G. sono stati analizzati nell’intervallo temporale 2010-2012. Come base dati è stato utilizzato il flusso informativo regionale delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) della Regione Siciliana. Nel confrontare le performance fra le diverse strutture ospedaliere sono stati calcolati sia i tassi grezzi che standardizzati con opportuni metodi di risk adjustment, in cui si tiene conto della possibile eterogeneità che caratterizza la gravità ed il diverso case-mix dei pazienti che afferiscono alle differenti strutture ospedaliere. Risultati: L’analisi dei suddetti indicatori ha messo in evidenza una consistente rapidità di risposta da parte delle strutture sanitarie locali; ciò vale in particolar modo per i due indicatori che riguardano la tempestività nell’effettuazione dell’intervento chirurgico. Tuttavia, anche per l’indicatore di appropriatezza al ricorso al taglio cesareo, l’implementazione del programma regionale ha apportato modifiche rilevanti, soprattutto per quanto concerne le case di cura private. Conclusioni: L’introduzione dei tre indicatori di esito nella pratica operativa della valutazione dei D.G. ha evidenziato un sostanziale miglioramento, a dimostrazione del forte impatto che può avere l’implementazione di un piano di valutazione degli interventi sanitari a livello regionale. L’esperienza di questo periodo conferma l’importanza del PNE nell’ambito dei programmi di valutazione, che andrebbero al contempo supportati da azioni programmatorie volte a garantire pari opportunità di accesso alle cure

    Valutazione della qualità ed appropriatezza delle codifica per Infarto Miocardico Acuto (IMA) sulle cartelle cliniche, Anno 2011.

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    Introduzione: La tempestività nell’effettuazione dell’angioplastica percutanea su pazienti con diagnosi di IMA STEMI è cruciale per la sopravvivenza del paziente stesso. Al fine di raggiungere un livello di qualità sufficiente nella codifica delle Sindromi Coronariche Acute (SCA), in grado di distinguere correttamente tra IMA STEMI ed N-STEMI, è stato previsto con D.A. del 2011 un aggiornamento delle Linee guida per la codifica delle informazioni cliniche presenti nella Scheda Dimissione Ospedaliera (SDO). Obiettivo: Valutare la qualità nella codifica delle SCA attraverso un confronto tra le informazioni contenute nella SDO e contenuto informativo presente nelle cartelle cliniche per le diverse strutture ospedaliere in Sicilia, nel 2011. Metodi: Nell’ambito dei controlli analitici per l’appropriatezza, la Regione ha avviato una rilevazione sulla qualità della codifica per IMA nelle strutture erogatrici di ricovero. E’stato predisposto un controllo a campione di alcune SDO allo scopo di valutare la coincidenza tra codifica delle SDO e cartelle cliniche dei pazienti. Il tracciato ECG, oggetto del controllo è stato esaminato in cieco da un esperto esterno alla struttura investigata. Sono state misurate la sensibilità e la specificità per valutare la capacità che ha la SDO di discriminare correttamente i casi di SCA, nonché per mettere in evidenza l’entità dell’eventuale errore di compilazione nella codifica delle diagnosi. Risultati: Complessivamente, dalle 42 strutture erogatrici selezionate, sono state estratte un totale di 840 cartelle cliniche distribuite equamente tra le diverse strutture (20 per ogni struttura). Tuttavia, la fase di controllo ha portato ad un totale di 822 cartelle cliniche per le quali è stata compilata l’informazione richiesta circa la caratterizzazione dell’IMA, riducendo conseguentemente la dimensione del campione. La percentuale di concordanza tra informazioni contenute nella SDO ed informazioni desunte dall’esame delle cartelle cliniche varia da un minimo del 30% ad un massimo del 100%. Per il 45% delle strutture coinvolte nelle operazioni di controllo, la percentuale di concordanza è risultata maggiore o uguale dell’80%, mentre percentuali di concordanza inferiori al 50% sono state riscontrate soltanto nel 7% delle strutture coinvolte. Inoltre, la discordanza riscontrata tra SDO e cartelle cliniche non risulta essere sempre dello stesso tipo, portando in taluni casi ad una sovra-notifica dei casi di IMA STEMI, in altri casi ad una sotto-notifica. Conclusioni: La qualità delle informazioni desunte dalle SDO sembrerebbe nel complesso garantire una distinzione attendibile tra i tre tipi di SCA. Tuttavia, l’elevata variabilità presente nella casistica delle strutture regionali, nonché la difforme ripartizione dei casi mancanti, richiede ulteriori analisi al fine di investigare le cause che hanno portato ai bassi risultati del processo di controllo posto in essere dalla Regione

    L\u2019ADERENZA ALLA TERAPIA FARMACOLOGICA EVIDENCE-BASED DOPO DIMISSIONE OSPEDALIERA A SEGUITO DI INFARTO MIOCARDICO ACUTO (IMA) IN SICILIA

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    Introduzione L\u2019aderenza alla terapia farmacologica nella fase post-acuta dell\u2019IMA \ue8 divenuto oggetto di crescente interesse. \uc8 stato evidenziato, che un uso non appropriato di farmaci si associa ad un aumento del rischio di morte e di ulteriori eventi cardiovascolari. Obiettivi Stimare l\u2019aderenza alla terapia farmacologica evidence-based (EBM) nei 12 mesi dopo la dimissione ospedaliera in una coorte di pazienti dimessi dopo ricovero per IMA in Sicilia e di valutare la possibile variabilit\ue0 tra le 9 ASP della regione, tenendo conto di caratteristiche socio-demografiche e della gravit\ue0 clinica dei pazienti. Metodi Studio osservazionale di coorte sui pazienti residenti in Sicilia e dimessi da qualsiasi ospedale dell\u2019Isola con diagnosi di IMA (incidenti) nel periodo 1/12/2010 - 30/11/2011,individuati attraverso le SDO. La stima sul consumo dei farmaci \ue8 stata desunta dal flusso della farmaceutica convenzionata. La terapia farmacologica indagata prevede un uso combinato di farmaci attivi sul sistema renina-angiotensina, antiaggreganti, betabloccanti e statine. L\u2019aderenza alla terapia \ue8 stata calcolata secondo la proporzione di giorni coperti sulla base delle dosi giornaliere (DDD - Defined Daily Dose) per ciascun farmaco. I pazienti sono stati definiti aderenti quando almeno il 75% della durata complessiva del follow-up \ue8 risultato coperto da una dose giornaliera del farmaco. L\u2019esito in studio, di tipo dicotomico, \ue8 stato analizzato attraverso modelli di regressione logistica considerando le ASP di residenza dei pazienti come fattore di esposizione e tenendo conto di una serie di fattori clinici dei pazienti in studio. Risultati I livelli pi\uf9 elevati di aderenza sono stati osservati per le statine (76%); seguiti dai farmaci attivi sul sistema renina angiotensina (60%), dagli antiaggreganti piastrinici (52%) e dai beta-bloccanti (7.6%). L'aderenza simultanea ad almeno 3 dei 4 gruppi di farmaci in esame, \ue8 risultata pari al 32.43% per l'intera regione, con un massimo in corrispondenza dell\u2019ASP di Enna (40%) ed un minimo nell'ASP di Ragusa (16,38%). L'analisi ha evidenziato alcune differenze per sesso e per et\ue0. I valori dell\u2019aderenza in relazione all\u2019indice di posizione socio-economica sono risultati pi\uf9 elevati per le classi pi\uf9 svantaggiate, risultato attribuibile anche ad un maggior ricorso alle prescrizioni. Tra le patologie concomitanti, soltanto le malattie cerebrovascolari risultano fattore di rischio per l\u2019esito in studio (OR=2.51; IC 95%: 1.41-4.46). Le restanti variabili cliniche indagate risultano associate inversamente all\u2019esito. Conclusioni Si evidenzia un utilizzo sub-ottimale di terapia EBM dopo ospedalizzazione per IMA in Sicilia. La percentuale di copertura \ue8 risultata di gran lunga inferiore rispetto a quella osservata in altri contesti, indipendentemente dai fattori di rischio considerati.Inoltre, i risultati hanno messo in evidenza differenti percentuali di aderenza per i diversi farmaci in esame e tra le differenti realt\ue0 territoriali

    Interregional mobility, socio-economic inequality and mortality among cancer patients

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    This paper investigates 3-years mortality after discharge in patients residing in Sicily (Italy) diagnosed with cancer among: colon, stomach, liver, and lungs, between 1/1/2010 - 31/12/2011. The effect of mobility and socio-economic status on mortality is evaluated through survival analysis approach. Results shows that out-of-region hospitalization is associated with higher survival time; no association of mortality with socio-economic status appears. The extent of patients’ mobility, and its relation with mortality raises regional policy consideration
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