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    Profili critici dello strumento dei Piani energetici regionali: in particolare, l’esperienza della Regione Siciliana

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    Una parte consistente del più recente contenzioso amministrativo e costituzionale riguarda l’individuazione dei limiti operativi e delle facoltà riconosciute alle Regioni, in quanto titolari di potestà legislativa ed amministrativa in materia di energia. Una porzione di tale contenzioso concerne i contenuti che possono assumere le determinazioni regionali racchiuse nei Piani energetici, come appare da una serie di recenti pronunzie del giudice amministrativo di prime cure che ha dichiarato l’illegittimità di talune disposizioni contenute nel “Piano Energetico Ambientale della Regione Siciliana (P.E.A.R.S.)”

    Rapporto energia 2013: monitoraggio sull’energia in Sicilia

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    L’obiettivo della politica energetica europea è quello di abbassare le emissioni di CO2 e di operare una trasformazione del sistema che privilegi un'economia a basse emissioni di carbonio ed estremamente efficiente sotto il profilo energetico. A tal fine, l’U.E. ha allungato l’orizzonte temporale entro cui raggiungere questi virtuosi risultati e, con il Libro verde della Commissione «Un quadro per le politiche dell'energia e del clima all'orizzonte 2030», del 27 marzo 2013, ha aperto una consultazione sulle modalità con cui coniugare il soddisfacimento della sempre più crescente domanda di energia con le necessità di riduzione dei gas inquinanti e di fornitura di energia a prezzi contenuti, data l’attuale fase di crisi economica e finanziaria. I pilastri della politica energetica dell'U.E. sono la sostenibilità, la sicurezza dell'approvvigionamento e la competitività, elementi che, dapprima, hanno orientato la definizione del Pacchetto Clima 2020 (i cui obiettivi sono la riduzione del 20% delle emissioni inquinanti, la riduzione del 20% dei consumi finali energia prodotta da fonti rinnovabili, e l’incremento del 20% dell’efficienza energetica), e che ora ispirano la nuova strategia elaborata dalla Commissione europea per il post 2020 e contenuta nell’Energy Roadmap 2050. In aderenza al nuovo orizzonte temporale preso in considerazione dalla politica energetica europea, anche quella nazionale si prefigge il raggiungimento ed il superamento degli obiettivi del Pacchetto Clima-Energia 2020. Successivamente alla consultazione pubblica effettuata nel periodo compreso tra il 16 ottobre ed il 30 novembre 2012, con D.M. 8 marzo 2013, è stato approvato, il documento contenente la Strategia Energetica Nazionale (S.E.N.), che esplicita l’impegno italiano al raggiungimento, entro il 2050, dell’obiettivo di decabornizzazione dell’economia fissato dalla politica energetica europea. La Strategia enuclea quattro finalità principali che devono ispirare le azioni da intraprendere nel settore energetico: 1) ridurre significativamente il gap di costo dell’energia per i consumatori e le imprese, allineando prezzi e costi dell’energia a quelli europei al 2020, e assicurando che la transizione energetica di più lungo periodo (2030-2050) non comprometta la competitività industriale italiana ed europea; 2) raggiungere e superare gli obiettivi ambientali e di decarbonizzazione definiti dal Pacchetto europeo Clima-Energia 2020, ed assumere un ruolo guida nella definizione ed implementazione della Roadmap 2050; 3) continuare a migliorare la nostra sicurezza ed indipendenza di approvvigionamento; 4) Favorire la crescita economica sostenibile attraverso lo sviluppo del settore energetico. Dalla realizzazione delle iniziative previste nella S.E.N., si prevede di conseguire una progressiva e significativa trasformazione del sistema, dal punto di vista sia economico sia ambientale
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