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    Obbligazioni non contrattuali (diritto internazionale privato)

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    SOMMARIO: 1. Introduzione e quadro delle fonti rilevanti. \u2013 Sez. I. La disciplina contenuta nel regolamento \u201cRoma II\u201d: 2. Genesi del regolamento (CE) n. 864/2007 (\u201cRoma II\u201d) sulla legge applicabile alle obbligazioni extracontrattuali. \u2013 3. Ambito di applicazione del regolamento. \u2013 4. Questioni disciplinate dalle regole di conflitto contenute nel regolamento. \u2013 5. Ruolo e limiti dell\u2019autonomia delle parti nel sistema del regolamento. \u2013 6. La determinazione della legge applicabile in mancanza di scelta: regola generale della lex loci damni. \u2013 7. L\u2019eccezione relativa al caso di soggetti entrambi residenti abitualmente nel medesimo paese. \u2013 8. La clausola d\u2019eccezione basata sul collegamento pi\uf9 stretto. \u2013 9. Regole di conflitto speciali per specifiche categorie di illecito: responsabilit\ue0 per danno da prodotto. \u2013 10. Segue: concorrenza sleale e restrizioni della concorrenza. \u2013 11. Segue: danno ambientale. \u2013 12. Segue: violazione dei diritti di propriet\ue0 intellettuale. \u2013 13. Segue: attivit\ue0 sindacale. \u2013 14. Regole di conflitto in materia di responsabilit\ue0 extracontrattuale non derivante da fatto illecito: arricchimento senza causa. \u2013 15. Segue: negotiorum gestio. \u2013 16. La qualificazione in termini extracontrattuali della responsabilit\ue0 precontrattuale. \u2013 17. L\u2019azione diretta nei confronti dell\u2019assicuratore del responsabile e altre questioni sottoposte alla legge regolatrice dell\u2019obbligazione extracontrattuale. \u2013 18. Le norme di applicazione necessaria e le norme di sicurezza e condotta. \u2013 19. L\u2019ordine pubblico \u2013 20. Altre disposizioni del regolamento. \u2013 Sez. II. La disciplina contenuta in altre disposizioni del diritto dell\u2019Unione europea e nelle convenzioni internazionali: 21. Rapporti tra il regolamento \u201cRoma II\u201d e altre fonti: altre disposizioni del diritto dell\u2019Unione europea. \u2013 22. Segue: e convenzioni internazionali in materia \u2013 23. In particolare: la Convenzione dell\u2019Aja del 4 maggio 1971 sulla legge applicabile in materia di incidenti stradali. \u2013 24. Segue: la Convenzione dell\u2019Aja del 2 ottobre 1973 sulla legge applicabile alla responsabilit\ue0 per danno da prodotto. \u2013 Sez. III. La disciplina contenuta nella legge n. 218/1995: 25. Regime intertemporale del regolamento \u201cRoma II\u201d e perdurante applicazione delle regole interne ai fatti verificatisi anteriormente alla sua entrata in vigore: precisazione. \u2013 26. Regole di conflitto applicabili in materia di obbligazioni derivanti da fatto illecito escluse dall\u2019ambito di applicazione del regolamento: in particolare, da violazioni della privacy e dei diritti della personalit\ue0. \u2013 27. Altre categorie di obbligazioni non contrattuali non rientranti nell\u2019ambito di applicazione del regolamento: la promessa unilaterale. \u2013 28. Segue: i titoli di credito e il rinvio alle convenzioni di Ginevra del 1930 e 1931. \u2013 29. Segue: la rappresentanza volontaria. \u2013 30. Segue: obbligazioni derivanti dalla legge

    Rinuncia all'immunit\ue0 dello Stato estero dalle misure coercitive e tutela del diritto di accesso alla giustizia in alcune pronunce recenti della Cour de cassation francese

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    Waiver of State Immunity from Measures of Constraint and Access to Justice in Some Recent Judgments of the French Cour de Cassation. The French Supreme Court in three recent judgments of 28 March 2013 has interpreted restrictively the rules of general international law concerning waiver of State immunity from measures of constraint. Assuming that those rules were to be considered as mirrored by the provisions of the United Nations Convention on Jurisdictional Immunities of States and Their Property adopted on 2 December 2004, which is not yet in force, and providing a particularly narrow reading of the relevant rules which is not supported by a consistent State practice, the Cour de cassation considered a general waiver of immunity from execution, as contained in contracts for the issue of Argentine bonds subscribed by private investors, as inapplicable in respect of property of a foreign State to be used for governmental purposes, absent a specific mention of such property within the waiver clause. In extending to any category of State property to be used for governmental purposes a rule which is generally observed only in respect of specific categories of property, such as property pertaining to diplomatic or consular missions and military assets, the French Supreme Court unduly extended the scope of State immunity from measures of constraint, thereby facing the risk of having France being held liable for a violation of the right of access to a court, as guaranteed by Article 6, par. 1, European Convention of Human Rights. Pursuant to the consistent case law of the European Court of Human Rights, such a right, which extends to post-judgment enforcement measures and up to a certain extent can be considered likely to extend to pre-judgment measures of constraint as well, may suffer limitations which, as concerns State immunity, are to be considered as proportionate only insofar as they reflect the existing rules of customary international law

    Prix AiSDC 2010

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    Mr. Fabrizio Marongiu Buonaiuti, from the Roman Sapienza-University, has written a very comprehensive and profound thesis in Italian on \u201cLitispendance and connexity in international cases and about coordination instruments between state-controled civil jurisdictions". His analyses are to a great extent based on comparative examination of different legal systems and lead to theoretical and practical results which are of great value and importance for the developments of private international law and international civil procedure

    L'istituzione di una cooperazione rafforzata nel settore della legge applicabile al divorzio e alla separazione personale. I rapporti con le convenzioni internazionali in vigore.

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    Sommario: 1. Specificit\ue0 della problematica del rapporto con le convenzioni internazionali in relazione ad un regolamento adottato in base ad una cooperazione rafforzata: disparit\ue0 di regime tra Stati membri partecipanti e non. \u2013 2. Competenza esterna dell\u2019Unione e competenza degli Stati membri non partecipanti per quanto attiene alla conclusione di futuri accordi in materia. \u2013 3. Incidenza del riferimento alla norma dell\u2019art. 351 del Trattato sul funzionamento dell\u2019Unione europea. \u2013 4. Raffronto con la disciplina contenuta in altri regolamenti adottati nel settore della cooperazione giudiziaria in materia civile. \u2013 5. La portata concreta della norma in questione: accenno alle convenzioni con le quali il problema pu\uf2 apparire suscettibile di porsi. \u2013 6. Considerazioni conclusive

    Presentazione

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    Questo volume raccoglie le relazioni, rielaborate dagli autori, svolte al convegno organizzato dal Centro di documentazione europea (CDE) maceratese nell'ambito del Progetto di rete dei CDE italiani per il 2018: \uabPopoli, culture e tradizioni: un patrimonio comune per l'Europa del futuro\ubb, promosso dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea. L'occasione offerta dall'\uabAnno europeo del patrimio culturale\ubb \ue8 parsa particolarmente opportuna per promuovere una riflessione sulla disciplina adottata dall'Unione europea in materia di protezione del patrimonio culturale, vista, necessariamente, sullo sfondo della disciplina contenuta negli strumenti internazionali pertinenti. Alcuni dei contributi raccolti nel volume sono dedicati pi\uf9 specificamente alla politica dell'Unione europea in materia, della quale ripercorrono l'evoluzione ed esaminano i principali atti normativi adottati al suo interno. Tra questi, particolare attenzione \ue8 dedicata alla direttiva 2014/60 sulla restituzione dei beni culturali illecitamente esportati e al suo recepimento nell'ordinamento italiano. Altri contributi esaminano il pi\uf9 ampio quadro giuridico internazionale pertinente, con particolare riferimento alla Convenzione UNESCO del 1972 sulla tutela del patrimonio mondiale culturale e naturale. Un'attenzione specifica \ue8 rivolta alla tutela del patrimonio culturale subacqueo e del patrimonio culturale immateriale, nonch\ue9 alle problematiche internazionalprivatistiche poste dal commercio di beni culturali

    Litispendenza internazionale ed ammissibilit\ue0 del regolamento di giurisdizione in un'ordinanza recente della Corte di cassazione

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    L'articolo esamina alcuni problemi applicativi di notevole rilevanza della disciplina in materia di litispendenza internazionale contenuta dapprima nella Convenzione di Bruxelles del 1968 e poi nel regolamento (CE) n. 44/2001 ("Bruxelles I"). In particolare, lo scritto affronta il problema dell'individuazione del mezzo processuale mediante il quale possa essere richiesto al giudice l'accertamento dell'esistenza di una situazione di litispendenza internazionale, cos\uec come del rimedio esperibile avverso il provvedimento con il quale il giudice successivamente adito disponga ovvero neghi la sospensione del processo in attesa che il giudice precedentemente adito si sia pronunciato sulla propria competenza giurisdizionale, come disposto, rispettivamente, dall'art. 21, 1\ub0 comma, della Convenzione di Bruxelles (come modificata) e dall'art. 27, 1\ub0 comma, del regolamento "Bruxelles I". Secondo quanto affermato dalla Corte di cassazione con un'ordinanza resa a sezioni unite il 7 marzo 2005, n. 4807, non sarebbe a tal fine esperibile il regolamento di giurisdizione, in quanto fintantoch\ue9 il giudice precedentemente adito non si sia pronunciato sulla propria competenza giurisdizionale non si sarebbe in presenza di un'autentica questione di giurisdizione, dato che in tale prima fase la disciplina comunitaria prevede una mera sospensione del processo

    Emanazione di provvedimenti inibitori a sostegno della competenza arbitrale e reciproca fiducia tra i sistemi giurisdizionali degli Stati membri dell'Unione europea

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    According to the principle of reciprocal faith among the judicial systems of the Member States of the European Union, it is for the court seized with an action falling within the scope of application of EC Regulation n. 44/2001 to determine the validity and enforceability of an arbitration clause within the assessment which it is expected to make of its own jurisdiction pursuant to the Regulation. In its decision of 10 February 2009 concerning case C-185/07, Allianz S.p.A. (formerly Riunione Adriatica di Sicurt\ue0) v. West Tankers Inc., the European Court of Justice seems to have departed somewhat from its previous case law, notably the Marc Rich and Van Uden cases, attributing decisive relevance to the subject-matter of the proceedings which would have been affected by the anti-suit injunction, instead of adequately considering whether the application for the injunction could be considered in itself as falling within the scope of application of the Regulation

    Lis Alibi Pendens and Related Actions in Civil and Commercial Matters Within the European Judicial Area

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    This article discusses some of the topics more extensively treated by the author in his work "Litispendenza e connessione internazionale. Strumenti di coordinamento tra giurisdizioni statali in materia civile", Naples, Jovene Editore, 2008. Thereby, it moves form the general features of lis alibi pendens and related actions as instruments of coordination among state jurisdictions to address more closely the European regulation of the subject as contained in EC Regulation No. 44/2001. The study focuses on the main problems raised by the practical implementation of the said regulation, from the determination of the identity of the parties of the two concurrent sets of proceedings, to the determination of the identity of the cause of action. In this respect, the author points to the risk of forum shopping inherent in the broad characterization of the said requirement adopted by the European Court of Justice in its case law. The analysis offered by the article is completed by an assessment of the main proposals for reform of the said regulation as advanced in the Green Paper on the review of the Brussels I Regulation (COM(2009) 175 final), with particular regard to troublesome issues such as the relationship between exclusive choice of forum agreements and lis alibi pendens, the requirement of identity of cause of action in relation to actions for a negative declaration and the specific problems posed by lis pendens, exclusive jurisdiction and related actions in the field of intellectual property

    Conseguenze della trasformazione della convenzione di Roma in regolamento comunitario per il sistema italiano di diritto internazionale privato

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    L'autore si sofferma sul rinvio operato dall\u2019art. 57 della legge di riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato alla Convenzione di Roma del 1980 sulla legge applicabile alle obbligazioni contrattuali in relazione alla proposta presentata dalla Commissione europea di una sua trasformazione in regolamento. Affronta in proposito la questione se il rinvio operato dall'art. 57 della legge possa in futuro riferirsi al regolamento che verr\ue0 emanato in luogo della Convenzione. Esamina in proposito le conseguenze che potranno derivare da una siffatta estensione. In particolare, prende in considerazione le conseguenze del venir meno della riserva apposta da alcuni Stati contraenti all'all\u2019art. 10, par. 1, lett. e) della Convenzione, relativamente alle conseguenze della nullit\ue0 del contratto, in termini di estensione della materia regolata. Esamina, inoltre, la questione dei rapporti con le altre convenzioni applicabili in materia, alle quali \ue8 fatto riferimento nell'ultima parte dell'art. 57 della legge, e le ricadute che l'emanazione del futuro regolamento potr\ue0 avere sulle competenze esterne della Comunit\ue0. Prende in considerazione, infine, i profili di diritto intertemporale che si potranno porre in relazione al riferimento del rinvio in questione al futuro regolamento in luogo della Convenzione

    Forum non conveniens Facing the Prospective Hague Convention and E.C. Regulation on Jurisdiction and the Enforcement of Judgments in Civil and Commercial Matters

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    L'Autore tratta della dottrina del forum non conveniens, istituto proprio di alcuni ordinamenti di common law, in base al quale il giudice munito di giurisdizione può rifiutarsi discrezionalmente di esercitarla quando vi sia un giudice in un altro paese che sia competente in relazione alla controversia e si trovi in condizioni di poterne giudicare più appropriatamente per ragioni di prossimità rispetto ai fatti della controversia ovvero legate alle regole procedurali o al diritto sostanziale applicabile, ponendola in rapporto col sistema di distribuzione della competenza giurisdizionale tra gli Stati membri dell'Unione europea contenuto, al tempo, nella Convenzione di Bruxelles del 1968. Dopo avere esaminato la complessità di tale rapporto per la diversità dei principi ispiratori dei due sistemi, l'Autore si sofferma sulle prospettive di tendenziale superamento della tradizionale chiusura verso forme di discrezionalità in ordine all'esercizio della giurisdizione. Tali prospettive potevano al tempo identificarsi, da una parte, nei lavori preparatori per l'adozione di una convenzione di portata universale in materia di giurisdizione e riconoscimento delle decisioni in materia civile e commerciale in seno alla Conferenza dell'Aja di diritto internazionale privato e, dall'altra, nei lavori tendenti alla revisione della Convenzione di Bruxelles del 1968 promossi dalla Commissione europea nel 1997 nell'ottica, dapprima, della conclusione di una nuova convenzione e poi, a seguito dell'entrata in vigore del Trattato di Amsterdam e della conseguente "comunitarizzazione" della materia, dell'adozione di un regolamento comunitario, che sarà poi il regolamento (CE) n. 44/2001
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