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    Le obbligazioni alimentari

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    LE OBBLIGAZIONI ALIMENTARI Abstract Il quadro della normativa internazionale uniforme in materia di obbligazioni alimentari, a tutt’oggi in vigore, e composto da cinque convenzioni, risulta complicato, datato nel tempo, limitato e circoscritto, sia sotto il profilo del campo di applicazione materiale che di quello spaziale. Nel corso degli ultimi anni si è così, da più parti, avvertita l’esigenza di modernizzare e migliorare l’intero sistema convenzionale in questo settore del diritto, tentando di riunire in un unico strumento normativo regole inerenti a tutti i settori della cooperazione giudiziaria civile: competenza giurisdizionale, diritto applicabile, riconoscimento ed esecuzione delle sentenze e degli atti stranieri. Mirano a questo scopo i lavori attualmente in corso, da un lato, nell’ambito della Conferenza dell’Aja di diritto internazionale privato (progetto di convenzione sul recupero internazionale degli alimenti e progetto di protocollo sulla legge applicabile alle obbligazioni alimentari, giugno 2007) e, dall’altro, quelli avviati in seno alla Comunità europea (proposta di regolamento del Consiglio presentata dalla Commissione il 15/12/2005 concernente la giurisdizione, la legge applicabile, il riconoscimento e l’esecuzione delle sentenze e la cooperazione amministrativa in materia di obbligazioni alimentari)

    Usufrutto, uso, abitazione nel diritto internazionale privato

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    USUFRUTTO, USO, ABITAZIONE NEL DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO   ABSTRACT    Uso, usufrutto e abitazione sono diritti reali di godimento e, come tali, sotto il profilo della determinazione del diritto applicabile a fattispecie caratterizzate da elementi di estraneità, risultano disciplinati dalle stesse norme che dispongono sul possesso e sulla proprietà, in quanto rientrano nell’espressione “altri diritti reali” di cui all’art. 51 della legge n. 218 del 31 maggio 1995 di riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato. Tale norma ha un ampio campo di applicazione, poiché assoggetta alla lex rei sitae sia il possesso, sia tutti i diritti reali, vale a dire quelli di proprietà e quelli di godimento e di garanzia, costituiti su ogni tipo di bene, mobile o immobile, purché materiale e idoneo ad una localizzazione stabile nello spazio. Altre norme della legge citata, inoltre, disciplinano specificamente l'acquisto e l'esercizio dei diritti di godimento in relazione alla varie categorie di beni: mobili, immobili, in transito e immateriali, e regolamentano altresì l'usucapione e la pubblicità degli atti ad essi relativi. Il legislatore si è, in alcuni casi, limitato a codificare soluzioni già accolte, più o meno ampiamente a seconda del tema specifico, dalla dottrina e dalla giurisprudenza anteriori al 1995. L'apposita norma che contempla i diritti sui beni immateriali, l'art. 54, e che regola anche i diritti reali di godimento su tali beni, è invece frutto di una precisa scelta di politica legislativa: essa dispone l'adozione di  un criterio di collegamento unitario che richiama la legge del luogo nel quale avviene l'utilizzazione del bene. La sfera di applicazione dell'art. 54 risulta peraltro limitata da numerose convenzioni internazionali in vigore per l'Italia e da alcuni strumenti normativi elaborati nell'ambito dell'Unione europea. Quanto alla disciplina di rilievo processualistico, la giurisdizione in materia di diritti reali di godimento risulta attualmente regolata dal Reg. CE n. 44/2001 e, in via residuale, dagli artt. 3 e seguenti della legge n. 218 del 1995
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