63 research outputs found

    New frontiers of cognitive rehabilitation in geriatric age: the Mozart effect (ME)

    Get PDF
    The ME was described for the first time in 1993. Subsequently other studies with similar designs were performed. The present study, therefore, proposes: (i) to verify the existence of the benefits of exposure to music in elderly subjects with mild cognitive impairment (MCI), (ii) to explore whether it is possible to find any lasting improvement after training, conducted for a long period of time, with such musical pieces, in the measurable cognitive performances. The study we conducted showed that the ME is present in geriatric patients with MCI; the influence on spatial–temporal abilities remains constant in time if the stimulation is maintained. The continuation of our study will consist of increasing the number of individuals examined and in having them listen to music during the study of ECG rhythms and during the acquisition of cerebral functional magnetic resonance imaging (fMRI), and, at the same time, testing them by neuropsychometric methods

    Riabilitazione nella demenza di Alzheimer.

    No full text

    A&A Architettura Ambiente, Rivista quadrimestrale Strutture ricettive per la terza età: livelli funzionali

    No full text
    Gli esiti della seconda fase della Ricerca di Ateneo sono oggetto della presente pubblicazione incentrata in gran parte sul tema della sperimentazione di una progettazione consapevole integrata dall’utilizzazione delle nuove tecnologie e finalizzata all'ottimizzazione funzionale e ambientale della qualità dello spazio terapeutico rivolto alla popolazione anziana. L’approfondimento del tema è stato dettato dall’interesse suscitato dai nuovi programmi nazionali e regionali in tema di Sanità PSR 2010-12 e dal programma “Salute per la crescita” che è previsto venga svolto nel periodo 2014-2020, oggetto di un "Partenariato Europeo Pilota per l'Innovazione sull'invecchiamento attivo e in buona salute". Pur lasciando ai governi nazionali la responsabilità dei rispettivi sistemi di assistenza sanitaria l’obiettivo che si vuole raggiungere è quello: di stabilire le priorità comuni per l'innovazione finalizzate a migliorare i servizi di assistenza sanitaria, di riunire i principali soggetti interessati per la condivisione di risorse e competenze fra i paesi dell'UE nell’affrontare i problemi comuni, di supportare le azioni che incoraggiano la diffusione dei risultati ottenuti attraverso le rispettive sperimentazioni e di accelerare e portare su scala industriale gli elementi innovativi capaci di affrontare la sfida della modernizzazione ai fini di un invecchiamento attivo e sano della popolazione in tutta Europa. Dalle ultime previsioni si evince che in Europa entro il 2050 il numero di persone di età superiore ai 50 anni aumenterà del 35% e quello di persone di età superiore agli 85 anni sarà triplicato. Se la morbilità in questi gruppi di età rimanesse sui livelli attuali, molti milioni di europei in più soffrirebbero di disordini che colpiscono prevalentemente i soggetti in età avanzata cioè le patologie neurodegenerative (malattie di Alzheimer, Parkinson, ecc…). Pertanto si rende necessario da un lato accelerare il ritmo con cui si rendono chiari e si applicano i metodi di screening, rilevamento e diagnosi al fine di prevenire e trattare queste affezioni; dall’altro l’esigenza di individuare e sperimentare soluzioni innovative della tecnologia dell’informazione e della comunicazione (TIC), che oltre a fornire un'assistenza medica, sanitaria e sociale personalizzata e d'alta qualità hanno la potenziale capacità di migliorare l'efficienza dei sistemi di assistenza personali. Il considerare i bisogni specifici degli anziani apre nuove possibilità di mercato a vantaggio di chi scopre soluzioni intelligenti e innovative riguardanti le problematiche a cui dovrà far fronte una popolazione che invecchia, tra tutte le altre l'isolamento sociale e le conseguenze derivanti da una ridotta mobilità legata molto spesso alla maggiore frequenza delle cadute. La scoperta di soluzioni rivoluzionarie in grado di consentire agli anziani di vivere in modo indipendente e più sano per un periodo di tempo più lungo comporterebbe vantaggi significativi non solo per la società, ma anche per l'economia. La partnership europea pilota che si è attivata per l'innovazione nel campo dell'invecchiamento attivo e in buona salute si prefigge entro il 2020 la finalità di consentire ai cittadini europei di vivere più a lungo in modo indipendente e in buona salute aumentando in media di due il numero di anni di vita sana nonché, grazie al conseguimento di questo obiettivo, di migliorare la sostenibilità e l'efficienza dei sistemi di assistenza sociale e sanitaria, oltre che di creare un mercato europeo e globale per servizi e prodotti innovativi in modo da determinare nuove aperture di mercato per le imprese dell'Unione. Per conseguire il raggiungimento di tali obiettivi si rende indispensabile promuovere e sviluppare una ricerca orientata su più fronti. Tra gli esiti auspicabili di tale approfondimento il primo deve poter permettere alle persone anziane di disporre di farmaci sempre più sperimentati e di trattamenti e strumenti diagnostici sempre più sofisticati. L’applicazione di attività pratiche, intellettuali e culturali deve poi facilitare l’uso di nuove impostazioni organizzative ed istituzionali e l’accettazione di soluzioni architettoniche finalizzate al raggiungimento di una caratterizzazione dello spazio abitativo tale da consentire un miglioramento della qualità di vita ad una popolazione con capacità sempre più ridotte. La ricerca dovrebbe essere svolta con l’ausilio di nuovi progetti (che si potrebbero avvalere di appalti pre-commerciali) o mediante il coordinamento di programmi già esistenti (come già accade per il morbo di Alzheimer o per l'invecchiamento nel quadro dell'iniziativa UE di programmazione congiunta)
    corecore