Ralph Bodenstein, Villen in Beirut. Wohnkultur und sozialer Wandel 1860–1930

“Può una società essere la copia di un’altra e può costruire per sé abitazioni che le sono estranee?”. Con questo interrogativo è partito idealmente il lavoro di ricerca condotto a Beirut da Ralph Bodenstein durante il suo dottorato, che ha avuto come oggetto l’analisi spaziale e sociale della tipologia abitativa nota come “maison libanaise”, i cui risultati sono pubblicati in questo libro. Le ville analizzate nel volume sono collocate nel quartiere residenziale Zokak el-Blat a Beirut e sono..

Milva Giacomelli, Ezio Godoli and Ulisse Tramonti (eds.), Italian Architectural and Artistic Heritage in Egypt. Documentation & Safeguard

L’eredità lasciata dagli architetti italiani nel Mediterraneo è oggetto di studi continuativi da almeno dieci anni. Dopo la scomparsa di Benedetto Gravagnuolo, capofila di questo progetto di ricerca è Ezio Godoli dell’Università di Firenze, appoggiato da colleghi dello stesso ateneo e di altre università italiane (tra cui Milano, Napoli, Torino). Inserendosi nel solco tracciato innanzitutto da docomomo, l’organizzazione di incontri e convegni (e la pubblicazione dei relativi atti) costituisce..

Pola austriaca, italiana e jugoslava: sviluppo e significato di una citt\ue0 militare (1850-1991)

Pola deve la sua improvvisa crescita al fatto di essere stata eletta porto militare della monarchia asburgica nella met\ue0 del XIX secolo. Allo sviluppo e al cosmopolitismo \u201cindotti\u201d fino al 1918 fa seguito una fase di stallo quando diventa citt\ue0 italiana, per ritrovare dopo la met\ue0 del secolo il proprio ruolo di base strategica e di citt\ue0 industriale nella repubblica jugoslava. Il caso di Pola consente di indagare attraverso le fonti storiche un interessante rapporto di dipendenza univoca tra citt\ue0 e stato

Corporations, Corporate Identity, and Imperial Architectures?

These days the terms “corporate” and “corporation” carry a distinct commercial connotation. We think, for instance, of the multi-national corporation, with its business affairs spread all around the world; or, we often hear about the corporate activity of banks and other trading entities with news of stock prices, mergers, and acquisitions appearing regularly in the media. Most of this language is concerned with the economy and economic data, both local and global. These terms also imply the ..

Corporate patronage

This volume of Architecture Beyond Europe examines the term “corporate” and its possible relationships to empire and architecture. In so doing, it considers not only the common usage/conception of corporate as a descriptor—i.e., the commercial dimension—but also its wider and more basic definition, particularly as it applies to organised groups or “bodies” of agents acting for reasons of common purpose. In some cases this went beyond the motivation of purpose to include the actual legal status and perceived responsibilities of such agents, leading to what might be described as “corporate architectures” in both the narrowest and broadest sense of that term

Fabriques de la tradition

Dans le sillage de la révolution industrielle à la fin du XVIIIe siècle et des bouleversements induits par la circulation accélérée des biens et des hommes qui en résultent, les villes d'Europe et des empires coloniaux connaissent un profond renouvellement urbain. Destructions et patrimonialisation vont de pair. Ces transformations urbaines s'accompagnent donc d'un important mouvement pour l'étude, la documentation et la protection d'un patrimoine menacé par cette modernisation à marche forcée. Un nouveau rapport à la tradition émerge, donnant naissance à de véritables identités culturelles. Dans ce numéro thématique d’ABE Journal, les différentes contributions explorent la question de la « fabrique de la tradition » dans le monde post-colonial du point de vue de l'architecture et de son décor. Situés dans les limites dans l'ancien monde musulman, les cas étudiés ici, de l'Algérie coloniale à l'Asie centrale tardo-soviétique, semblent tous révéler la même tension à l'œuvre présidant à la naissance à des styles « néo-islamiques », devenus depuis de puissants marqueurs identitaires