173 research outputs found
The election campaign and the ‘last-minute’ deciders
none2The general election of 2013 marked a ‘turning point’. Voting indecision was significantly higher than in the past while voting choices were made later, with the proportion of ‘late deciders’ and ‘last-minute voters’ growing as compared with 2008 and 2006. Voters’ willingness to change their votes was this time reflected in their actual choices. A more open attitude towards the political offerings was also apparent and this generated a degree of interest in the campaign that was greater than at any time in the previous 10 years. The configuration of parties among which voters were called upon to choose was very different as compared with previous elections. By describing and taking these features as its point of departure, this article explores the behaviour of voters during the course of the election campaign and analyses their decision-making processes from the perspective of when they made up their minds. The analysis then focuses on a new political entity, the Five-star Movement (MoVimento 5 Stelle), and on who voted for it. As one of the competitors it was successful in providing representation for the anti-political sentiments widespread among the Italian electorate. The Five-star Movement was also able to capitalise on the climate of voting indecision, spearheading the widespread demand for political renewal. It gained such electoral advantages from this that it became the most-voted party, posing a strong challenge to Italy’s bipolar party system.openL. Ceccarini; I. DiamantiCeccarini, Luigino; Diamanti, Ilv
La nuova geografia impolitica italiana
La carta elettorale del nostro paese si tinge del giallo del Movimento 5 Stelle: il solo partito nazionale. Gli altri colori perdono brillantezza, anche nelle roccaforti storiche. Si è logorato il rapporto fra politica e territorio
Le debolezze di Forza Italia
I risultati dell’ultima tornata amministrativa e la successiva verifica di governo hanno rimesso in discussione la compattezza del «partito del presidente». L’attenzione degli osservatori si è di nuovo rivolta a Forza Italia, questa volta per scovarne le debolezze e i possibili punti di frattura interna. Analizzandone i caratteri dopo due anni di governo, sempre e comunque in relazione al suo leader
Veneto: la personalizzazione imperfetta
Attendevano in molti il risultato del Veneto alle scorse elezioni regionali. Non solo i protagonisti e i cittadini della regione, ma gli attori e gli osservatori politici interessati a capire se il Nord più produttivo, più moderato sul piano politico e più «arrabbiato» sul piano sociale fosse orientato, senza esitazioni, verso l’alleanza Polo-Lega, come i dati elettorali delle precedenti consultazioni lasciavano intendere. Quando le due compagini, divise, avevano ottenuto il 56% dei voti validi alle regionali del 1995. Ma il 65% alle politiche dell’anno
dopo, equamente divisi. Riuscendo penalizzati, sul piano dei seggi, solo dalla reciproca competizione
La messa in scena della democrazia
La democrazia italiana nella Seconda Repubblica è stata definita «anomala» perché si è mediatizzata, personalizzata e spettacolarizzata mentre le organizzazioni di partito si sono dissolte e sono state riassunte nella fi gura del leader. L’articolo ricostruisce i principali caratteri di questo modello e i passaggi attraverso cui si è realizzato. Sostiene, in particolare, che il caso italiano non nasce per merito o colpa esclusivamente di Berlusconi. Anzitutto perché alcuni suoi tratti costitutivi sono eredità della Prima Repubblica: dall’intreccio fra politica e televisione, alla capacità pervasiva della politica nella vita quotidiana. Inoltre perché le tendenze che si presentano in modo estremo in Italia sono, peraltro, comuni ad altri paesi europei. In Francia, ma anche in Gran Bretagna, dove, non a caso, si parla di «democrazia del pubblico» e di «postdemocrazia»
La Lega imprenditore politico della crisi. Origine, crescita e successo delle leghe autonomiste in Italia
La Lega costituisce il principale elemento di novità nel sistema po litico italiano del dopoguerra, dagli anni nei quali (1945-48) ha preso forma l'insieme di regole, istituzioni, soggetti che caratterizzano la democrazia nel nostro paese. Da allora, senza dubbio, essa ha rappresentato il maggior fattore di movimento e di mutamento negli orientamenti politici ed elettorali della società italiana. Ma, più in generale, essa ha innovato rispetto al passato in quanto ha rotto con i tradizionali fondamenti dell'identità politica e della delega partiti ca: la religione, la classe, l'ispirazione laica
Giovanni Sartori e la democrazia della Seconda Repubblica
Il saggio ripercorre e analizza criticamente tutti i passaggi istituzionali della cosiddetta Seconda Repubblica, ossia della peculiare democrazia maggioritaria che si imposta in Italia a partire dal 1994. Tali passaggi sono visti all'interno del pensiero di Giovanni Sartori e in particolare della sua teoria della democrazia. Tale pensiero si è manifestato sia attraverso opere scientifiche sia attraverso una continua attività pubblicistica, in particolare dalle colonne, come editorialista, del Corriere della Sera. Dall'esame di questo pensiero emerge una serrata e continua critica dei caratteri istituzionali della peculiare democrazia maggioritaria all'italiana.The essay traces and critically analyzes all the institutional steps of the so-called Italian Second Republic, that is the peculiar majoritarian democracy that is set in Italy since 1994. These steps are seen within the thoughts of Giovanni Sartori and in particular of his theory of democracy . Such thinking has manifested both through scientific works both through continuous publications, in particular from the columns, as a columnist, of the Corriere della Sera. From an examination of this thinking emerges a close and continuous criticism of the institutional character of the distinctive Italian style majoritarian democracy
La statistica fra scienza e spettacolo
Il legame tra ricerca e comunicazione è divenuto stretto e diffuso dovunque. Con la conseguenza che le le ragioni dei media spesso prevalgono su quelle del metodo di indagine. A scapito del rigore scientifico, ma in funzione della costruzione del consenso e dell'odience
Dietro il fantasma della Lega
Dopo la marcia sul Po si continuano a commettere errori nell'interpretare l'azione della Lega, ora interpretandola come la sola interprete del disagio settentrionale, ora come lo specchio di tutti i problemi del Nord
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