123 research outputs found

    Saggio di analisi del territorio

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    I diversi programmi di ricerca e le scoperte operate negli ultimi decenni in tutta l'Isola, hanno potuto evidenziare numerose tracce degli insediamenti umani succedutisi durante le varie fasi della preistoria sarda. Molte di queste ricerche, però, se da una parte hanno messo in luce una serie di dati e di aspetti che insieme allo studio accurato dei manufatti sono stati utili ad inquadrare i caratteri e la cronologia dei vari siti, dall'altra hanno trascurato altri fattori morfologici, geografici,geologici e pedologici intimamente legati alla natura del territorio e strettamente connessi all'economia dell'abitato. Il presente lavoro si inserisce quindi in un quadro di ricerche essenzialmente unidirezionale e notevolmente limitato dall'esiguità dei dati stratigrafici, palinologici, paleofaunistici e paleoambientali

    Evidenze e apparenze del paesaggio attuale per una lettura del territorio nuragico

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    Ancora oggi il paesaggio sardo è fortemente caratterizzato dalla sopravvivenza dei nuraghi. A parte la ricorrente cattiva conservazione delle parti alte degli edifici e la scomparsa di alcuni monumenti, l’aspetto attuale della campagna potrebbe dare suggerimenti per la ricostruzione del paesaggio nuragico. Ma a tal fine non deve trascurarsi che la fossilizzazione dell’agro è più apparente che reale, e devono prendersi in considerazione altre strutture architettoniche (villaggi, edifici di culto) che benché abbiano ora, in genere, esigua visibilità rivestono un’importanza cruciale per la comprensione delle dinamiche insediative di alcune fasi della civiltà nuragica. Verrà esaminato, in particolare, il caso esemplificativo della penisola del Sinis, regione per la quale si dispone di un’apprezzabile numero di dati relativi alle dinamiche insediative di età nuragica. Even now, the Sardinian landscape is strongly distinguished by the continued presence of nuraghi. Despite the poor state of preservation of the top of the towers and the loss of some monuments, the current appearance of the landscape provides some strong indications on how to recreate the ancient nuragic landscape. To this purpose, it must be considered that the fossilizzation of the land is more apparent than real, and other architectonic structures, like villages and cult buildings, should also be took into account. In fact, albeit these structures have currently little visibility, they have crucial importance in understanding the process of territorialization of some nuragic phases. The research focuses on the very significant case of the peninsula of Sinis, an area for which we can count on a considerable amount of data related to process of territorialization in the nuragic age

    Il Nuraghe <i>Lugherras</i> di Paulilatino

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    Disamina preliminare, in attesa dello studio di dettaglio, del nuraghe di Paulilatino, i cui materiali recuperati nel corso dello scavo forniscono indicazioni analoghe a quelle offerte dalle precedenti ricerche, essendo attestati i tegami decorati a pettine, i vasi quadriansati a colletto, le brocche askoidi, le lucerne ei thymiateria

    I Materiali fittili di Cuccuru is Arrius nella Collezione Falchi di Oristano

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    La Collezione Falchi di Oristano raccoglie numerosi materiali litici e ceramici, riferibili a diverse culture e a vari momenti cronologici, interamente recuperati nel corso di ricerche di superficie effettuate in diverse località del territorio oristanese. In particolare, i pezzi illustrati in questa breve nota si riferiscono a rinvenimenti operati nell'area del sito preistorico di Cuccuru is Arrius, presso le sponde sud-orientali dello stagno di Cabras (OR)

    Ricerche archeologiche nell’area della Cattedrale di Oristano: materiali dello scavo

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    Gli elementi di cultura materiale presi in esame in questa breve nota, vennero alla luce nel corso di un intervento di scavo condotto durante il 1987 nell'area della Chiesa di S. Maria, Cattedrale di Oristano, durante i lavori di ristrutturazione del sagrato. In tale occasione i mezzi meccanici evidenziarono stratigrafie riferibili a diverse fasi storiche. L'asportazione di diversi lembi archeologici operata dagli escavatori, il carattere d'urgenza dell'intervento e la limitata area interessata dall'indagine stratigrafica, hanno permesso solo in parte di ripercorrere le vicende storiche legate all'antica Oristano e alla sua Cattedrale. È necessario premettere inoltre che i reperti qui analizzati costituiscono solo una ristretta parte del materiale raccolto durante la campagna di scavo del 1987. Il numero limitato dei pezzi, la provenienza incerta di alcuni elementi, il riferimento a strati sconvolti dalle ruspe ha quindi condizionato il lavoro impedendo sia una descrizione precisa dei reperti all'interno del contesto stratigrafico, sia la formulazione di risultati complessivi sulla sequenza cronologica dell'intera area. Obiettivo dell'analisi e stata perciò la verifica, in base alle classi ceramiche, delle indicazioni fornite dall'indagine di scavo sulle diverse fasi di frequentazione del sito dal periodo tardoantico all'epoca moderna

    Scelte insediative e aspetti del popolamento nella Sardegna di età nuragica

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    Gli studi riguardanti la posizione dei contesti preistorici e protostorici e gli aspetti del popolamento per la Sardegna sono ancora poco approfonditi rispetto ad altri ambiti regionali. Tutto ciò nonostante in Sardegna i dati di base - cioè le unità di osservazione disponibili - siano straordinariamente numerosi e di consistenza spesso monumentale. Attraverso l'analisi di alcune aree campione individuate nella Sardegna centrale si affronteranno qui le problematiche legate al popolamento nelle età del bronzo e del ferro. In particolare saranno esaminati la penisola del Sinis, sulla costa occidentale dell'isola, e la media ed alta valle del fiume Tirso. In tutte le aree considerate, a partire dalle prime fasi di sviluppo della civiltà nuragica, all'inizio del Bronzo medio, si nota un'occupazione del territorio caratterizzata da aree di concentrazione, localizzate in particolari zone, alternate ad altre con un tipo di insediamento più diradato. Nello stesso ambito del Bronzo medio, il fenomeno della costruzione e della diffusione dei nuraghi a tholos appare come un evento legato ad un nuovo sistema di popolamento, che corrisponde ad un'occupazione più diffusa, anche in aree prima interessate solo marginalmente dalla presenza di insediamenti. Durante il Bronzo recente nell'ambito degli stessi territori vengono realizzate strutture architettoniche di tipo complesso; si tratta di edifici di una certa rilevanza, ubicati per lo più in posizioni cruciali dal punto di vista della viabilità naturale e dell'accesso alle risorse, che sembrano costituire un indicatore significativo di gerarchizzazione delle strutture insediative. Solo a partire dal Bronzo finale nei territori in esame sembra intravedersi un lento e progressivo fenomeno di attenuazione della centralità del nuraghe e di contemporaneo sviluppo della forma d'insediamento del villaggio che sembra direttamente ricollegabile alla presenza nel territorio di edifici di culto, pozzi e fonti sacre

    Il Territorio di Sedilo durante i tempi preistorici

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    Il capitolo presenta il territorio di Sedilo in epoca preistorica: il Neolitico, l'Eneolitico, l'età nuragica e lo studio dei nuraghi a tholos

    Luoghi di culto e santuari della Sardegna nuragica

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    Nell'ambito della protostoria italiana, la Sardegna di età nuragica riveste un ruolo importante per quanto riguarda la documentazione sulla sfera del sacro, ed e l'unica regione che ha restituito strutture monumentali identificabili come edifici realizzati appositamente per il culto. U sklopu talijanske protopovijesti, nuraška Sardinija zauzima vaznu ulogu po nalazima sakralnog karaktera, budući da je to jedina regija gdje nalazimo monumentalne građevine izgrađene jedinstveno za kultne potrebe

    Le Sepolture ipogee della Media Valle del Tirso: tipologia, distribuzione ed analisi territoriale

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    Lo studio interessa una subregione geografica della Sardegna centrale costituita da un ampio spazio territoriale caratterizzato in passato dal corso del fiume Tirso ed, oggi, in parte, occupato dal bacino artificiale del lago Omodeo. In questo territorio, vasto circa 550 kmq, sono numerose ed evidenti le testimonianze archeologiche relative alla presenza umana a partire dall'epoca prenuragica sino all'età nuragica ed oltre, in età romana ed alto medievale. All'interno di quest'area sono stati sinora individuati numerosi ipogei a grotticella artificiale isolati o disposti in piccoli gruppi di due tombe oppure riuniti in necropoli più vaste. Frequenti sono gli elementi architettonico-decorativi legati alla riproduzione di particolari strutturali attinti dagli elementi di contesti abitativi nonché la decorazione pittorica di colore rosso e la tecnica pittorica associata ad elementi scolpiti. L'ubicazione preferenziale delle necropoli appare orientata verso zone collinari, in posizione di versante sfruttando i banchi di rocce tufacee su quote abbastanza elevate (quota media 300 m s.l.m.) con orientamento rivolto verso il corso del fiume. Dalla localizzazione degli ipogei appare evidente la tendenza degli abitati a gravitare intorno all'area fluviale de Tirso apprezzata sia per le elevate potenzialità di sfruttamento economico, sia per l'importanza del corso d'acqua come via di comunicazione e quindi di collegamento e controllo di un più vasto ambito geografico

    The Burial as an hypogeum 2 in Iloi-Ispiluncas (Sedilo, Oristano)

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    Iloi is in the central part of Sardinia, near the tableland area in front of the huge river-valley, nowadays taken up by the storage of the Lake Omodeo. In a versant position (180 m s.l.m.), inside the tufaceus rocks underneath the basaltic blanket typical of the upper part of the tableland, there is a wide necropolis made by thirty-three hypogea. In this research, the excavations (1993-1995) concerned not only the interior of the grave 2 but also its upper part (called upper B sector)
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