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Matrimonio omosessuale e pubblico ufficiale: una nuova forma di obiezione di coscienza?
Contributo sottoposto a valutazione
SOMMARIO: 1. La difesa dei valori culturali e religiosi attraverso il diritto all’obiezione di coscienza - 2. I casi di obiezione di coscienza sulle unioni omosessuali: uno sguardo d’insieme oltre i confini nazionali - 3. Il matrimonio omosessuale e il pubblico ufficiale nell’ordinamento giuridico italiano - 4. Lo scudo dell’obiezione di coscienza: un’opzione possibile per il pubblico ufficiale
Law and religion as a strategy in favor of profitable cultural osmosis: a wide look to civil law systems
SUMMARY: 1. Together in diversity: law and religion in modern civil law systems - 2. The religious traditions in law and religion - 3. The religion and law osmosis in law-making processes - 4. The religion and law osmosis in jurisdiction - 5. As a strategy: the nomopoietic function of religions in the legal koinè
The courts and the code. Legal osmosis between religion and law in the cultural framework of civil law systems
SUMMARY: 1. The value of religious law in modern (and secular) states - 2. Religious rules and individual choices in Europe - 3. Religious law and the fields in which it can operate effectively - 4. The rules of religious courts in civil legal systems - 4.1 ..The direct referral to religious laws - 4.2. The pronounces of religious courts and its importance for faithful - 5. The development of Religious Arbitration Courts in Italy - 6. Does religious jurisdiction another side of religious freedom
Migrationsräume von Frauen : Geographische Mobilität und Migrationsrouten marokkanischer und somalischer Migrantinnen
Dieser Beitrag geht der geographischen Mobilität und den Migrationsrouten marokkanischer und somalischer Frauen nach, die im Laufe der 90er Jahre nach Italien - im Speziellen nach Bologna - gekommen sind. Analysiert werden in beiden Fällen zuerst die dynamischen Prozesse des Sicheinrichtens in Italien, dann die Schilderungen dieser Frauen von den Migrationsräumen, durch die sie sich bewegen, und schließlich die Vorstellungen, die sie von der Begegnung bzw. dem Aufeinanderprallen der verschiedenen sozialen und kulturellen Welten, von den verschiedenen Ausdrucks und Entfaltungsmöglichkeiten europäischer Frauen entwickeln. Ziel dieses Artikels ist es, auf Basis der Aussagen der Protagonistinnen der Untersuchung aufzuzeigen, auf welche Weise Migrantinnen gegenwärtig den europäischen und darüberhinaus den interkontinentalen Raum zwischen Afrika, Europa und Amerika wahrnehmen und erkunden
BACTERIAL ENZYMATIC ACTIVITIES AS POTENTIAL MARKERS FOR ASSESSING THE TECHNOLOGICAL PROPERTIES OF (UN)PROCESSED MILK
RIASSUNTO
I batteri psicrotrofi sono i principali responsabili del deterioramento del latte crudo o termotrattato poich\ue9 sono in grado di sintetizzare proteasi e lipasi extracellulari termostabili, causa di formazione di odori e sapori sgradevoli, fenomeni di gelificazione, riduzione delle propriet\ue0 schiumogene del latte, perdita di qualit\ue0 sensoriale e riduzione della shelf-life. Ad oggi, non esiste ancora una sufficiente conoscenza degli specifici pathways proteolitici e lipolitici di questi enzimi termostabili.
Inizialmente questo lavoro ha riguardato la caratterizzazione dell\u2019attivit\ue0 enzimatica di 80 ceppi di psicrotrofi isolati da latte crudo. I batteri appartenenti al genere Pseudomonas sono stati i pi\uf9 isolati (78.75%) e Pseudomonas fluorescens \ue8 risultata la specie predominante (30.16%); tra le Enterobacteriaceae (21.25%), Serratia marcescens \ue8 stata la specie pi\uf9 frequentemente isolata (52.94%). Quarantuno ceppi di psicrotrofi mostravano tutte le attivit\ue0 enzimatiche. Il pi\uf9 alto numero di ceppi positivi a tutte le temperature di incubazione \ue8 stato osservato per l\u2019attivit\ue0 lipolitica (59) e, a seguire, proteolitica (31) e lecitinasica; i tratti enzimatici variavano tra i ceppi di Pseudomonas e Enterobacteriaceae ed erano marcatamente influenzati dalla temperature di incubazione, essendo 30 \ub0C quella ottimale. Il gene aprX \ue8 stato ritrovato in 19 ceppi di Pseudomonas ed \ue8 risultato esser diffuso tra i ceppi di P. fluorescens (15 su18).
La seconda parte della ricerca \ue8 stata focalizzata sulla valutazione della produzione di composti organici volatili (VOCs) e del rilascio di acidi grassi liberi (FFAs) da ceppi di batteri psicrotrofi.
Diverse specie del genere Pseudomonas e il ceppo Serratia marcescens hanno mostrato profili di VOCs complessi e dipendenti dal ceppo batterico inoculato in campioni di latte UHT, durante le differenti condizioni di incubazione. In particolare, sono stati identificati 56 VOCs appartenenti a aldeidi, chetoni, acidi grassi, alcoli, composti solforati e idrocarburi. Generalmente, il numero di VOCs tendeva ad incrementare con il progredire del tempo di incubazione, sia nel latte controllo non inoculato sia nei campioni di latte contaminati. Tra i VOCs rilevati, alcune molecole sono state individuate solo quando il latte era contaminato da uno specifico ceppo microbico. Nel dettaglio, 3-metilbutan-2-olo, 3-metilesan-2-olo, pentan-1-olo e 3,3-dimetilesano sono stati rilevati solo a seguito dello sviluppo di P. fragi. P. rhodesiae \ue8 stata l\u2019unica specie a produrre pentano-2,3-dione, eptano e 3-metilesano, mentre l\u2019esano \ue8 stato rilasciato solo in campioni di latte contaminati con P. fluorescens. La maggior produzione di composti solforati e alcoli \ue8 stata individuata nello spazio di testa del latte contaminato con P. mosselii e P. fragi, rispettivamente. Lo sviluppo e l\u2019attivit\ue0 di P. rhodesiae e S. marcescens sono risultati associati ad un pi\uf9 alto numero di acidi grassi e chetoni mentre P. fluorescens ha mostrato la pi\uf9 scarsa produzione di composti volatili. Alcuni VOCs come 3-metilbutan-1-olo, 2-metilpropan-1-olo, 3-idrossibutan-2-one, butano-2,3-dione, acido butanoico ed acido esanoico potrebbero perci\uf2 rappresentare potenziali marker per il riconoscimento dell\u2019attivit\ue0 enzimatica di batteri psicrotrofi e per la precoce individuazione del deterioramento del prodotto.
Per quanto riguarda il rilascio di FFAs, diverse quantit\ue0 di questi composti sono state rilasciate dai batteri psicrotrofi appartenenti a specie diverse e alla stessa specie conseguentemente alla diversa capacit\ue0 di produrre lipasi. Gli acidi palmitico (16:0), oleico (18:1) e linoleico (18:2) sono risultati i pi\uf9 presenti tra gli acidi grassi saturi, monoinsaturi e polinsaturi. P. fluorescens PS73 e P. fluorescens PS81 sono state le specie che hanno prodotto la maggior quantit\ue0 di FFAs, a 24 h e 4 giorni di incubazione, rispettivamente. Al contrario, H. alvei PS57 e P. fragi PS55 hanno rilasciato la minor quantit\ue0 di FFAs ad entrambi i tempi di incubazione.
Le lipasi dei ceppi di psicrotrofi hanno mostrato una specificit\ue0 variabile nei riguardi degli esteri degli acidi grassi con diversa lunghezza della catena carboniosa. P. fragi PS55, P. putida PS17, P. fluorescens PS14 and P. fulva PS10 sono risultate le specie pi\uf9 attive nell\u2019idrolisi dei trigliceridi. La lipasi del ceppo di P. rhodesiae PS62 ha mostrato la pi\uf9 scarsa capacit\ue0 idrolitica verso tutti i trigliceridi testati.
Infine, \ue8 stata effettuata la caratterizzazione proteomica di proteasi extracellulari di ceppi di P. fluorescens. Una proteasi termostabile di circa 45 kDa \ue8 stata individuata su casein zymogram gel in ciascun surnatante dei ceppi batterici selezionati. L\u2019estratto enzimatico del ceppo P. fluorescens PS19, concentrato per ultrafiltrazione (10 kDa), ha mostrato un\u2019elevata attivit\ue0 proteolitica e due ulteriori bande proteolitiche di circa 15 e 25 kDa. I risultati delle analisi nLC/MS/MS dopo digestione sia in gel che in solution hanno evidenziato che la proteasi di 45 kDa corrisponde ad una AprX metalloproteasi di P. fluorescens (acc. no. C9WKP6, UniProt). La proteasi di 15 kDa \ue8 stata riconosciuta come un frammento della stessa AprX metalloproteasi, mentre la proteasi di 25 kDa non ha mostrato nessuna omologia con alcuna delle proteine note di Pseudomonas.
La caratterizzazione tramite LC/MS del profilo peptidico generato dall\u2019azione delle proteasi termostabili dello stesso ceppo sulle frazioni caseiniche del latte \ue8 in corso di studio.
In generale, questo studio fornisce ulteriori conoscenze per la lo studio delle attivit\ue0 enzimatiche di batteri psicrotrofi nel latte.ABSTRACT
Psychrotrophic bacteria are responsible for the highest spoilage of unprocessed or heated milk during storage because of their capacity to synthesize thermostable extracellular proteases and lipases. The activities of these enzymes lead to formation of off-odours/flavours, gelation of milk, lowering of milk foaming properties, loss of sensory quality and shortening of the shelf life. To date, still little is known about the specific proteolytic and lipolytic pathways of these thermostable enzymes.
Initially we evaluated the enzymatic traits of 80 raw milk-associated psychrotrophic strains. Among psychrotrophic isolates, Pseudomonas were the most commonly occurring contaminants (78.75%) being Pseudomonas fluorescens the predominant isolated species (30.16 %), along with Enterobacteriaceae (21.25%), primarily Serratia marcescens (52.94 %). Forty-one of the psychrotrophic strains were positive for all the enzymatic activities. The highest number of positive strains for all incubation temperatures was found for the lipolytic activity (59), followed by proteolytic (31) and lecithinase (28) activities. The enzymatic traits varied among the Pseudomonas and Enterobacteriaceae strains and were markedly influenced by incubation temperature being 30 \ub0C the optimal one. The aprX gene was detected in 19 out of 80 psychrotrohic strains and it resulted widespread among P. fluorescens strains (15 out of 18).
The second part of the research was focused on the evaluation of spoilage potential of psychrotrophic strains by analyzing the production of volatile organic compounds (VOCs) and the release of free fatty acids (FFAs). From results of SPME-GC/MS analysis, different species of the genus Pseudomonas and Serratia marcescens produced a complex and strain-dependent VOCs profiles in UHT milk samples at different storage and time conditions. Fifty-six VOCs belonging to 7 chemical groups (aldehydes, ketones, fatty acids, esters, alcohols, sulphur compounds and hydrocarbons) were identified. Generally, the VOCs went to increase during the storage time both in the control and contaminated milk samples, some compounds being detected only in the latter samples. Compounds such as 3-methylbutan-2-ol, 3-methylhexan-2-ol, pentan-1-ol and 3,3-dimethylhexane were detectable only for P. fragi. P. rhodesiae was the only species producing pentane-2,3-dione, heptane and 3-methylhexane while hexane was released only by P. fluorescens. P. mosselii and P. fragi produced the highest number of sulphur compounds and alcohols, respectively. The highest number of FFAs and ketons was detected in the headspace of milk samples contaminated by P. rhodesiae and S. marcescens. P. fluorescens provided the lowest development of VOCs. 3-methylbutan-1-ol, 2 methylpropan-1-ol, 3-hydroxybutan-2-one, butane-2,3-dione and butanoic and hexanoic acids could be regarded as potential markers of psycrotrophic contamination useful for the early detection of milk bacterial spoilage. Regarding the release of FFAs, different quantities of these compounds have been released from milk fat by tested bacteria, between and within species, in relation to diverse capacity for production of lipolytic enzymes. Palmitic (16:0), oleic (18:1) and linoleic (18:2) acids levels were found to be the highest among the SFAs, MUFAs and PUFAs, respectively. P. fluorescens PS73 and P. fluorescens PS81 were the major FFAs producers, at 24 h and 4 days of incubation, respectively while H. alvei PS57 and P. fragi PS55 were the less active in lipid breakdown at both the incubation conditions.
Lipases from psychrotrophic strains showed a variable range of specificity toward fatty acid esters with different fatty acid chain lengths, being P. fragi PS55, P. putida PS17, P. fluorescens PS14 and P. fulva PS10 the more active to hydrolyse triglycerides. Lipase from P. rhodesiae PS62 showed the highest hydrolytic resistance toward all tested fatty acid triglycerides.
Finally, proteomic characterization of extracellular proteases of P. fluorescens strains has been performed. One thermostable protease of approximately 45 kDa was detected in each of the cell-free supernatant of the selected strains on a casein zymogram gel. After concentration by ultrafiltration (10 kDa), the protease extract of P. fluorescens PS19 showed a high proteolytic activity and two additional proteolytic bands with molecular masses of approximately 15 and 25 kDa on casein zymography. This extract was subjected to proteomic characterization by nLC/MS/MS analysis of both in gel and in solution digestion. Results showed the protease of 45 kDa to correspond to P. fluorescens AprX metalloprotease (acc. no. C9WKP6, UniProt). In addition, the same results leaded to recognize the 15 kDa protease as a fragment of this AprX metalloprotease. On the contrary, the 25 kDa protease showed no homology to any known protein of Pseudomonas spp.
The characterization by LC/MS of the peptides profile generated by the action of thermostable proteases of the same strain on milk caseins is still under investigation.
Overall, this study provides a better understanding of the enzymatic activities of psychrotrophic bacteria in milk
La partecipazione degli enti ecclesiastici cattolici alle societĂ di capitali
SOMMARIO: 1. Valutazioni preliminari e nuove prospettive d’indagine – 2. L’attività negoziale degli enti ecclesiastici: le autorizzazioni canoniche – 3. La rilevanza dei controlli canonici nell’ordinamento italiano – 4. L’omissione delle autorizzazioni canoniche nella fase costitutiva della s.p.a. e della s.r.l. – 5. I controlli canonici e la circolazione delle azioni della s.p.a. – 6. La cessione di quote di s.r.l. in assenza delle autorizzazioni canoniche – 7. L’invalidità delle delibere peggiorative della situazione patrimoniale dell’ente ecclesiastico (l’aumento reale di capitale, la fusione, la trasformazione regressiva) – 8. La partecipazione dell’ente ecclesiastico socio all’assemblea societaria: brevi cenni sulla rappresentanza delle persone giuridiche canoniche – 9. Il falsus procurator dell’ente ecclesiastico socio in assemblea ordinaria – 10. Ipotesi concrete di partecipazione degli enti ecclesiastici cattolici alle società di capitali, in particolare, alle s.r.l. – 11. L’assenza delle autorizzazioni canoniche nell’atto costitutivo della società “Tabor S.r.l.” – 12. L’errata individuazione delle autorizzazioni canoniche necessarie nell’atto costitutivo della società “G.M.G. E.R. Rinnovabili S.r.l. Unipersonale”
Dual effect of the SR proteins ASF/SF2, SC35 and 9G8 on HIV-1 RNA splicing and virion production
In HIV-1 infected cells transcription of the integrated provirus generates the single full length 9 kb viral RNA, a major fraction of which is spliced to produce the single-spliced 4 kb RNAs and the multiple-spliced 2 kb RNAs. These spliced RNAs are the messengers for the Env glycoproteins and the viral regulatory factors. The cellular SR and hnRNP proteins were shown in vitro to control alternative splicing by binding cis-regulatory elements on the viral RNA. To better understand in vivo the role of the SR proteins on HIV-1 genomic RNA splicing and virion production, we used a human cell line expressing high levels of complete HIV-1 and either one of the ASF/SF2, SC35, and 9G8 SR proteins. Results show that over-expressing SR proteins caused a large reduction of genomic RNA and that each SR protein modified the viral 9 kb RNA splicing pattern in a specific mode. In fact, ASF/SF2 increased the level of Vpr RNA while SC35 and 9G8 caused a large increase in Tat RNA. As expected, overexpressing SR proteins caused a strong reduction of total Gag made. However, we observed by immuno-confocal microscopy an accumulation of Gag at the plasma membrane and in intracellular compartments while there is a dramatic reduction of Env protein made in most cells. Due to the negative impact of the SR proteins on the levels of genomic RNA and HIV-1 structural proteins much less virions were produced which retained part of their infectivity. In conclusion, SR proteins can down-regulate the late steps of HIV-1 replication
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