386 research outputs found

    L'evoluzione del principio di sussidiarietĂ  nell'ordinamento italiano

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    Lo studio si propone di analizzare il grado di applicazione e di sviluppo del principio di sussidiarietà nell’ordinamento italiano. L’indagine ha considerato la normativa nazionale, le politiche pubbliche e le pubblicazioni istituzionali aventi ad oggetto il rapporto tra Stato, Enti Locali e società civile. Il principio di sussidiarietà regola i rapporti tra i diversi livelli di governo, proponendo la dislocazione di alcuni servizi di interesse generale a favore delle istituzioni più vicine al territorio. La sussidiarietà attua una profonda riforma del potere pubblico, delle responsabilità e competenze dei vari enti, andando a creare nuovi spazi per la libera iniziativa degli individui. La trasformazione e ridefinizione della sfera pubblica non ha nulla a che fare con forme radicali di secessione e separazione tra i territori ma, al contrario, l’obbiettivo del principio è promuovere azioni di solidarietà e sostegno tra le amministrazioni e la società civile. L’introduzione nell'ordinamento italiano è conseguenza diretta dei processi di integrazione europea, che hanno spinto verso una trasformazione del concetto di “sovranità” e un indebolimento delle istituzioni classiche di rappresentanza. Questo lavoro di tesi si basa sulla proposta di dar attuazione alla sussidiarietà in quanto possibile risposta al problema della tragedia dei beni comuni: evidenziati i maggiori fallimenti del mercato e dell’intervento statale nell'economia e a fronte dei profondi squilibri strutturali causati dall'aumento della spesa pubblica, risulta necessario introdurre un sistema che favorisca la riallocazione delle risorse e dei centri di decisione. Nel testo si presenta una analisi di dati istituzionali, volti a quantificare il grado di sussidiarietà verticale e, cioè, il grado di decentramento della spesa pubblica, e il livello di diffusione di strumenti sussidiari di tipo orizzontale, e cioè, meccanismi che favoriscono la libera iniziativa dei privati nell'offerta di beni e servizi di pubblico interesse. L’individuazione e l’analisi di tali misure permette di determinare la relazione esistente tra sussidiarietà e crescita economica del Paese. Per considerare le possibilità e le capacità del sistema italiano di dare applicazione al principio di sussidiarietà è imprescindibile analizzare le fonti di autonomia degli enti e, cioè, i limiti della capacità legislativa, regolamentare e amministrativa, così come previsti dalla Costituzione, dalla legislazione e dalle pronunce della Corte Costituzionale. Una volta individuati gli ambiti di competenza di ogni livello di governo, è indispensabile considerare se gli enti hanno a disposizione risorse sufficienti per finanziare le proprie funzioni. In tal senso, a partire dal 2001, il legislatore nazionale ha proposto l’attuazione di un modello di federalismo fiscale, in cui competenze, spese ed entrate sono fortemente decentrate, nel rispetto dei principi di solidarietà, riequilibrio territoriale e coesione sociale. Il principio di sussidiarietà orizzontale, inoltre, promuove il riconoscimento del ruolo centrale e fondamentale delle organizzazioni di volontariato nella erogazione dei servizi di pubblica utilità. Secondo la previsione costituzionale, lo Stato deve agevolare la partecipazione dei privati nell'offerta di beni e servizi pubblici e, a tal fine, adopera strutture, risorse e strumenti di vario genere, che permettono il completo passaggio da welfare state a welfare society

    Modelli predittivi per un'archeologia preventiva operativa: note metodologiche e applicazioni

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    Il presente lavoro, nell'ambito della tematica Analisi avanzate archeologico e del paesaggio, mostra un insieme di tecniche utilizzate e casi di studio seguiti, relativi allo sviluppo di alcuni modelli applicati in ambiti territoriali diversi e con finalitĂ  diverse. PiĂą nello specifico tali esempi riguardano lo studio di dinamiche insediative nel bacino idrografico del rio Grande di Nazca, lospaziale applicate a scala regionale ed infine la costruzione di un nel Tavoliere

    Lo stato di conservazione dei Sassi di Matera: correlazione tra il degrado e le condizioni ambientali attraverso tecniche di analisi spaziale

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    In questo contributo è descritto un metodo per la valutazione dello stato di conservazione dei Sassi di Matera, sito iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO dal 1993 (i Sassi e il Parco delle Chiese Rupestri di Matera) e recentemente elett

    Ubiquitous Computing e Patrimonio Culturale: dalla fruizione alla salvaguardia

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    Il contributo propone una sintesi della ricerca internazionale sull'Ubiquitous Computing dalla fine degli anni '80, periodo durante il quale muove i primi passi, sino ai giorni nostri. La nuova sfida, fortemente caratterizzata e basata sui concetti di localizzazione, contesto e scalabilità è stata accolta dagli informatici ma anche da chi si occupa di informazione geografica, di sensoristica, di reti di comunicazione, di telefonia mobile e, negli ultimi tempi, di Patrimonio Culturale. In particolare si parla di Location Based Services che, specie negli ultimi anni (in cui) assumono importanza centrale e diffusa. Si conclude con un approfondimento sulle applicazioni più recenti relative alla fruizione ed alla salvaguardia del Patrimonio Culturale, anche attraverso la partecipazione del cittadino

    Un approccio operativo e a basso costo alla protezione del Patrimonio artistico: il sistema zbSens

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    Il contributo presenta zbSens, tra i più innovativi sistemi di tracciabilità e protezione del Patrimonio Culturale: i suoi componenti sono miniaturizzati e non invasivi, low cost, userfriendly ed a bassissimo consumo energetico. Può essere facilmente utilizzato per garantire la movimentazione di singole oper

    Archeologia preventiva: il ruolo delle analisi spaziali e del remote sensing nei modelli predittivi

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    In questo lavoro viene presentata la redazione di uno stato dell'arte relativo alle applicazioni delle ICT, in particolare i

    Basili Castle: the digital Atlas of Castles in Basilicata (Southern Italy)

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    The Institute for Archaeological and Monumental Heritage of the National Research Council, in cooperation with the Italian Institute of Castles - section of Basilicata, has designed and developed the digital Atlas of Castles of Basilicata. This Atlas, named BasiliCastle, aims at being a concrete contribution to the knowledge, fruition and promotion of the fortified architectural heritage of Basilicata. It includes a WebGIS and an App. The WebGIS is based on free geographical data and it is shared and supported by OpenStreetMap platform. The App provides users with a detailed geographical data, the historical and architectural description, pictures and 3D models of the castles. BasiliCastle has been developed using an Open Source environment and allows to share all the data which are fully available to users

    Post-lacustrine evolution of a tectonically-controlled intermontane basin: Drainage network analysis of the Mercure basin, southern Italy

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    Topographic analysis, drainage network morphometry, river profile analysis, and spatial distribution of fluvio-lacustrine terraces have been used to reconstruct the drainage network evolution in the Mercure River basin, a large intermontane tectonic basin of the axial zone of southern Apennines. Morphotectonic evolution of the study area is mainly controlled by poly-kinematics high-angle WNW-ESE and NE-SW faults, which promoted the development of a complex landscape with relict landscapes and/or low-relief erosional surfaces that occurred in a staircase arrangement at the top of the landscapes or at higher altitudes than the basin infill. The creation of the accommodation space for the deposition of the thick basin infill was related to an important tectonic phase of block-faulting along N120°-trending normal faults, which occurred in the final part of the Lower Pleistocene. Such an evolution strongly controls the longitudinal profile forms of channels draining the northern sector of the study area, which are featured by a well-developed concave-up segment in river profiles of these channels between an upward trait with lower values of channel steepness and the trace of the master fault. River profiles in north-western and south-east sectors of the Mercure River basin exhibit clear knickpoints at altitudes comparable with those of the superimposed orders of relict landscapes related to the initial formation of the tectonic basin and the subsequent evolution of the endorheic basin, with a post-lacustrine geomorphological evolution of the drainage network that is controlled by fluvial incision occurring at rates comparable than those reconstructed by independent morphotectonic markers. The erosion of the threshold of the endorheic basin occurring during the base-level fall of the MIS 12 promoted a dramatic base-level fall of about 150 m, which corresponds to a mean incision rate of about 0.35 mm/yr. Post-lacustrine evolution of the Mercure basin strongly controls the morphometric features of the drainage network, which preserves a centripetal pattern with several planimetric anomalies such as counterflow and high-angle confluences, local-scale fluvial capture phenomena and drainage divide migrations

    Influenza Adverse Events in Patients with Rheumatoid Arthritis, Ulcerative Colitis, or Psoriatic Arthritis in the Tofacitinib Clinical Development Programs

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    Gripe; Artritis psoriásica; Colitis ulcerosaInfluenza; Psoriatic arthritis; Ulcerative colitisGrip; Artritis psoriàsica; Colitis ulcerosaIntroduction This post hoc analysis evaluated influenza adverse events (AEs) across rheumatoid arthritis (RA), ulcerative colitis (UC), and psoriatic arthritis (PsA) tofacitinib clinical programs. Methods Available data from phase 1, randomized phase 2/3/3b/4 clinical trials (completed by 2018), and long-term extension (LTE) studies (up to May 2019) in patients with RA, UC, and PsA were included [randomized or Overall (phase 1–3b/4 and LTE studies) tofacitinib cohorts]. Incidence rates (IRs; events per 100 patient-years) of combined influenza AEs (seasons 2004/2005 to 2018/2019) were analyzed, including by tofacitinib dose [5 or 10 mg twice daily (BID)] and age (< 65 versus ≥ 65 years). Logistic regression models evaluated risk factors for influenza AEs in the RA Overall tofacitinib cohort. Results In randomized cohorts, combined influenza AE IRs were generally similar across tofacitinib, adalimumab, methotrexate, and placebo groups, across indications. Among Overall tofacitinib cohorts, combined influenza AE IRs with tofacitinib 5/10 mg BID, respectively, were higher in the UC (3.66/5.09) versus RA (2.38/2.19) and PsA (1.74/1.29) cohorts. IRs were generally similar across tofacitinib dose and age groups. Most influenza AEs were nonserious and did not require changes to tofacitinib treatment. Significant risk factors for influenza AEs in patients with RA were geographic region, baseline oral corticosteroid and methotrexate use, and tofacitinib dose. Conclusions In the RA, UC, and PsA clinical programs, combined influenza AE IRs were highest in UC, while in each indication they were generally similar across tofacitinib, placebo, and comparator groups. Influenza AEs were predominantly nonserious and not associated with changes to tofacitinib treatment.This study was sponsored by Pfizer. Medical writing support was funded by Pfizer. The journal’s Rapid Service Fee for this article was also funded by Pfizer
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