Larix decidua Bark as a Source of Phytoconstituents: An LC-MS Study

Larix decidua bark is a waste of the timber industry and is widely diffused in Northern Italy. This material can be considered a good source of antioxidants and phytoconstituents with possible use in cosmetic or nutraceutical products. In this study, simple extraction of larch bark was performed using mixtures of ethanol/water. Furthermore, the phytochemical composition of larch bark extract was studied using LC-MS(n) methods and the main constituents were identified as flavonoids, spiro-polyphenols, and procyanidins. To confirm the identification by LC-MS semi-preparative HPLC was performed in order to isolate the main constituents and verify the structures by \ub9H-NMR. Antioxidant properties were studied using an in vitro approach combining DPPH assay and LC-MS in order to establish different roles of the various classes of phytochemicasl of the extract. DPPH activity of some of the isolated compounds was also assessed. The overall results indicate this waste material as a good source of antioxidant compounds, mainly procyanidins, whichresulted the most active constituents in the DPPH assay

Mesocarpo di melograno e corteccia di larice, materiali di scarto con proprietà salutistiche

Pomegranade peel and larch bark are considered waste materials of the industrial sector. With this work, instead, we've investigated and valuated the antioxidant and hypocholesterolemic virtues they ow

La Biennale ai tempi delle nuove tendenze: l’arte italiana e l’Est Europa

Intorno alla metà degli anni Sessanta, la fortuna dell’arte italiana nelle sue diverse declinazioni – le immagini “strappate” di Mimmo Rotella, quelle “riportate” di Mario Schifano, le tessiture pittoriche policrome di Piero Dorazio e Mario Deluigi, le illusioni ottiche di Getulio Alviani, le superfici a gradienti di Enrico Castellani e le generiche derive della pittura gestuale, materica e neofigurativa di Emilio Vedova, Renato Birolli e Sergio Vacchi –, grazie all’attività dell’Ente Autonomo della Biennale di Venezia, ebbe nei primi mesi del 1966 un importante rilancio espositivo in Est Europa. In accordo con il governo di Bucarest, passando poi per Belgrado, l’Ente organizzò Artisti italiani d’oggi: una grande rassegna antologica delle ultime tendenze dell’arte italiana. E' possibile considerare sotto una luce nuova il ruolo di collegamento tra Italia ed ex Jugoslavia svolto sia dalle Biennali di Venezia sia dall’omonimo Ente a partire dal 1950. Nello specifico di questa relazione, si analizzeranno con particolare cura le modalità grazie a cui, quelle che all’epoca furono definite le “nuove tendenze” da Zagabria giunsero in Italia e in particolare a Venezia