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    Vitamin D: From measurement problems to clinical implications

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    La vitamina D svolge un ruolo cruciale nel metabolismo fosfo-calcico, e molti altri importanti effetti protettivi su diversi distretti ed organi si sono evidenziati negli ultimi anni, tanto da farla considerare un vero e proprio ormone. La sua azione si svolge tramite una serie di metaboliti che vengono attivati attraverso vari passaggi. È molto importante quindi poterne misurare i livelli. La scelta dei valori di riferimento non puĂČ essere effettuata considerando un campione della cosiddetta popolazione “normale”, perchĂ© gli stati carenziali sono molto diffusi. La determinazione della vitamina D, perĂČ, presenta diverse problematiche, legate sia alla scelta del metabolita da valutare, sia al sistema con cui viene trasportata in circolo. Infatti il metabolita piĂč rappresentativo dello stato vitaminico, la 25(OH) vitamina D, circola strettamente legato ad una proteina di trasporto (VDBP), che ne ostacola il dosaggio. Si sono sviluppati, alla luce della sempre maggior importanza che il suo ruolo sembra rivestire, molti metodi di misurazione, sia indiretti (immunochimici) che diretti (HPLC, spettrometria di massa MS). I metodi indiretti presentano il grande vantaggio della possibilitĂ  dell’automazione, ma tendono in generale a sottostimare, mentre i metodi diretti sono piĂč accurati, ma soggetti a maggiori interferenze. La valutazione clinica del paziente non puĂČ prescindere dalla conoscenza di queste problematiche, anche se molto si sta facendo per ridurre le differenze tra metodi e giungere ad una loro standardizzazione, che permetterĂ  di ridurre la variabilitĂ  e quindi l’incertezza del dato.Vitamin D plays a crucial role in phospho-calcic metabolism, and in recent years many other important protective effects have been highlighted, so it could be considered a true hormone. Its action is due to a series of metabolites that are activated through various steps. It is very important therefore to measure levels of this vitamin. The choice of the reference values cannot be done by taking a sample of the socalled “normal” population, because deficiency states are very prevalent. The determination of vitamin D, however, presents difficulties, related both to the choice of the metabolite to be evaluated, and to the system by which it is transported into the circulation. In fact, the most representative metabolite of vitamin status, 25 (OH) vitamin D, circulates tightly bound to a carrier protein (VDBP), which hinders the assay. In light of the increasing importance of vitamin D many methods of measurement, both indirect (immunochemical) and direct (HPLC, mass spectrometry-MS) have been developed. Indirect methods have the advantage of automation, but generally tend to underestimate, while direct methods are more accurate, but subject to greater interference. The correct clinical evaluation of a patient cannot ignore these issues, although much is being done to reduce the differences between methods and come to a standardization
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