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Il peso del corpo: un'analisi antropologica dell'obesitĂ a Tonga
Obesity is a worldwide issue of medical concern, but its causes are not simply genetical or physical: the social and cultural environment infulences eating habits and patterns, body and beauty ideals. The Kingdom of Tonga, the fifth country for obesity worldside (WHO 2007,)is an interesting example of such a multifaCtoriality. The dissertation, based on a year fieldwork in the Kingdom, analyzes the obesity phenomena from a social and cultural point of view using the anthropological skills, in a carefull historical perspective, to observe and interpret food and eating habits, body ideals and health care policies and institutions
Obesity "epidemic" in the Kingdom of Tonga
In a worldwide obesity pandemic, where a growing number of people all over the world are classified as obese, the fight against obesity has become an international priority. Large funds, numbers of projects and international guidelines for global policies are reaching as far as the South Pacific. This area indeed seems to concentrate the worldâs fattest and an obesity epidemic has been declared. Relying on her own fieldwork in the Kingdom of Tonga, the author questions this epidemic by criticizing the mainstream measurements employed to calculate the body weight â the BMI â which standardize one optimal size. She then positions the « war against obesity » in a wider global health frame, where global policies transpose global operating concepts to local contexts and shows that Tongan cultural practices related to food consumption and exposition, beauty and body size ideals, health and social stratification and the local of a « right body » poorly fit them. Moreover, squeezed between international health directives, local economy and trade policies, Tonga sees an increment of the diabetes and cardio-vascular diseasesâ rates, addressed as the consequence of a yet to be proven obesity epidemic.Avec le dĂ©veloppement dâune pandĂ©mie mondiale dâobĂ©sitĂ©, oĂč un nombre croissant dâindividus est classĂ© comme obĂšse, le combat contre lâobĂ©sitĂ© est devenu une prioritĂ©. Des financements importants, de nombreux projets et des recommandations pour une stratĂ©gie globale atteignent des rĂ©gions aussi Ă©loignĂ©es que le Pacifique Sud. Sur la base dâun terrain ethnographique au Tonga, cet article Ă©met quelques doutes sur la rĂ©alitĂ© de cette Ă©pidĂ©mie. PremiĂšrement, il critique la mesure de rĂ©fĂ©rence employĂ©e pour lâindex de masse corporelle (IMC) qui dĂ©finit la taille idĂ©ale. Il situe ensuite la « guerre contre lâobĂ©sité » dans le cadre plus large de la santĂ© globale, oĂč des politiques globales transposent des concepts Ă prĂ©tention globale dans des contextes locaux, et montre combien les pratiques culturelles locales relatives Ă la consommation de nourriture, aux idĂ©aux de la beautĂ© et de la taille du corps, Ă la santĂ© et Ă la stratification sociale leur correspondent mal. En outre tiraillĂ©e entre les directives internationales de santĂ©, lâĂ©conomie locale, les politiques du commerce, le Royaume de Tonga souffre une augmentation des taux du diabĂšte et des maladies cardio-vasculaires, considĂ©rĂ©s comme des consĂ©quences dâune Ă©pidĂ©mie dâobĂ©sitĂ© dont la rĂ©alitĂ© reste Ă dĂ©montrer
Relazioni alimentari. Esercizio del potere e agency nei centri di accoglienza straordinaria delle montagne cuneesi
Il contributo propone unâanalisi delle pratiche alimentari interne ai Centri di Accoglienza
Straordinaria (CAS) delle alpi cuneesi, dalle quali emerge che lo stesso cibo usato come
strumento di controllo istituzionale sui corpi dei richiedenti asilo Ăš anche una arena di
resistenza e agency. Strutturato in quattro sezioni, il contributo affronta le distinzioni
teoriche tra cibo e anti-cibo, per analizzare, attraverso dati etnografici raccolti nelle valli
Gesso, Stura, Grana e Maira tra il 2018 e il 2019, il cibo del potere e il potere del cibo: in
questa arena si esercitano azioni âcivilizzatriciâ di controllo e rieducazione e al contempo
di contrasto, di emancipazione.
La manipolazione del cibo, lâatto culinario, e lâesercizio della sovranitĂ alimentare si pre-
sentano come strumenti di contrasto al regime dei pasti, alle tabelle nutrizionali e i vincoli qualitativi dellâapprovvigionamento alimentare, imposti dalle istituzioni coinvolte nellâac-coglienza. Ă alimentando le relazioni alimentari, attraverso mediazioni gustative, ingre-dienti totemici, abbinamenti culinari, modalitĂ di consumo culturalmente appropriate, combinazioni socialmente condivise, che i richiedenti asilo affermano quotidianamente la propria presenza contro il potere disciplinante e di controllo dellâistituzione CAS. Lâazione culinaria mostra come lâesercizio della cittadinanza si giochi su piani meno espliciti della diretta azione politica
'Noi siamo i talebani del ciboâ. Riabitare le montagne per nutrire i centri urbani
Lo spazio che separa la montagna dalla cittĂ Ăš tutt'altro che vuoto: vi Ăš unâinnumerevole
costellazione di centri urbani, piĂč o meno popolosi, che afferisce alla media valle e che raccoglie
per prima i prodotti della montagna. Questi centri di media valle hanno accolto i "primi migranti
[che] erano i montanari" scesi dalle terre alte alla ricerca di migliori condizioni di vita e hanno
dato sollievo alle fatiche di una economia di alta valle, profondamente legata all'ecologia del
territorio e pertanto segnata da discontinuitĂ produttivo-alimentare e itineranza. Si tratta di un
esodo, quello dei montanari, registrato da innumerevoli voci (Ponzo 1982), che ha lasciato alle
spalle un abbandono del territorio, un paesaggio fragile (Tarpino 2016). I segnali di
controtendenza registrati dall'ISTAT sono da attribuirsi ad una nuova migrazione verso le
montagne ad opera di migranti per scelta, per forza e per necessitĂ (Membretti, Koefler, Viazzo
2017) che ha consentito di riattivare il circuito virtuoso dell'interazione tra l'alta e la mediabassa valle, dove i centri urbani trovano la propria ubicazione. L'intervento mette in luce il
legame tra il ripopolamento delle montagne da parte dei nuovi montanari che si definiscono "i
talebani del cibo" e l'accessibilitĂ al cibo di qualitĂ dei centri urbani di media valle. A partire
dall'analisi di dati etnografici sulle interazioni alimentari che intercorrono all'interno
dell'eterogenea composizione degli abitanti dell'alta Valle Maira e del principale centro urbano
della stessa, Dronero, l'intervento presenta un quadro dei fattori che rendono possibile la
(dis)continuitĂ della memoria dei sapori e l'itineranza dei prodotti. Quest'ultimi vengono
filtrati dai centri di media valle, perché in parte assorbiti dalle tavole della cittadinanza e in
parte da un'offerta turistica eno-gastronomica che poggia sulla promozione dell'"autentico"
reperibile solo localmente, con il risultato di un minor mercato di prodotti rivolto alle grandi
cittĂ di pianura. Nel ripensare criticamente al rapporto tra la montagna e le grandi cittĂ di
pianura da nutrire ci si interrogherĂ allora sul reticolo di relazioni decentrate, sul ruolo dei
centri urbani di media valle e sul futuro urbano della civiltĂ montana (Dematteis 2016)
\u201cIl peso del corpo: un\u2019analisi antropologica dell\u2019obesit\ue0 a Tonga\u201d
Il testo analizza gli aspetti sociali e culturali della glorificazione dell'abbondanza fisica e alimentare nei momenti cerimoniali, rintracciandone soglie, limiti e ragioni nel contesto dell'arcipelago delle isole Tonga, e decostruisce l'allarme "epidemia di obesit\ue0" attraverso l'analisi critica degli indici utilizzati per calcolare il peso corpore
Farsi casa attraverso le pratiche alimentari. Voci di richiedenti asilo nelle province di Cuneo e Lecco
Analisi delle pratiche alimentari e delle dinamiche sociali che ruotano attorno al cibo dei richiedenti asilo nei centri di accoglienza temporanea (CAS) delle montagne del cuneese come strategie di appaesamento al nuovo contesto social
\u201cObesity \u2018epidemic\u2019 in the Kingdom of Tonga: critical notes on the right body size\u201c
L'articolo analizza criticamente la "epidemia di obesit\ue0" in Oceania, nello specifico nel regno delle Tonga, attraverso dati etnografici raccolti sul camp
Relazioni alimentari: esercizio del potere e agency alimentare nei CAS di montagna del cuneese
Il contributo propone unâanalisi delle pratiche alimentari interne ai Centri di Accoglienza
Straordinaria (CAS) delle alpi cuneesi, dalle quali emerge che lo stesso cibo usato come
strumento di controllo istituzionale sui corpi dei richiedenti asilo Ăš anche una arena di
resistenza e agency. Strutturato in quattro sezioni, il contributo affronta le distinzioni
teoriche tra cibo e anti-cibo, per analizzare, attraverso dati etnografici raccolti nelle valli
Gesso, Stura, Grana e Maira tra il 2018 e il 2019, il cibo del potere e il potere del cibo: in
questa arena si esercitano azioni âcivilizzatriciâ di controllo e rieducazione e al contempo
di contrasto, di emancipazione.
La manipolazione del cibo, lâatto culinario, e lâesercizio della sovranitĂ alimentare si pre-
sentano come strumenti di contrasto al regime dei pasti, alle tabelle nutrizionali e i vincoli
qualitativi dellâapprovvigionamento alimentare, imposti dalle istituzioni coinvolte nellâac-
coglienza. Ă alimentando le relazioni alimentari, attraverso mediazioni gustative, ingre-
dienti totemici, abbinamenti culinari, modalitĂ di consumo culturalmente appropriate,
combinazioni socialmente condivise, che i richiedenti asilo affermano quotidianamente la
propria presenza contro il potere disciplinante e di controllo dellâistituzione CAS. Lâazione
culinaria mostra come lâesercizio della cittadinanza si giochi su piani meno espliciti della
diretta azione politic