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    Il dualismo nelle economie industriali

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    L'analisi dualistica come strumento per la comprensione e il controllo di un'economia industriale avanzata. Relazioni tra lo sviluppo economico e il dualismo; tecnologia, mercato del lavoro e squilibri territoriali. Il dualismo dell'economia italiana in un contesto internazionale.- Presentazione #7- Gli autori #9- Indice #11- 1. Il contributo dell'analisi dualistica per la comprensione e il controllo di una eco-nomia industriale, Roberto Artioli #13- 2. Dualismo nelle economie avanzate, Robert T. Averitt #27- 3. Lo sviluppo della macroimpresa e l'avvento dell'economia dualistica, Alfred D. Chandler #39- 4. Potere e protezionismo nel settore "moderno" dell'economia americana, Walter Adams #51- 5. Fondamenti tecnologici del dualismo, Michael J. Piore #63- 6. Alcune considerazioni sugli aspetti terri-toriali del dualismo economico, Berardo Cori #77- 7. L'analisi dualistica e le necessitĂ  della pianificazione francese, Henri Aujac #89- 8. Il dualismo come problema attuale della politica industriale in Spagna, RamĂłn Tamames #99- 9. Sviluppo economico e dualismo: Il caso italiano, Andrew Stevenson #119- 10. Sistema imprenditoriale e sistema poli-tico in Italia, Giuseppe Are #13

    CittĂ , metropoli, megalopoli

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    Vers une délittoralisation de la population en Toscane?

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    Cori Berardo, Lazzeroni Michela. Vers une délittoralisation de la population en Toscane?. In: Méditerranée, tome 81, 1-2-1995. Dynamiques actuelles de la population dans les pays méditerranéens, sous la direction de Roland Courtot, Michèle Joannon et Emile Kolodny. pp. 117-120

    Gestione decentrata dello sviluppo e le imprese minori. Prato: frammentazione e integrazione di un bacino tessile

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    Studio sull'area industriale tessile di Prato: caratteristiche delle PMI e degli altri operatori locali di tale area produttiva fortemente integrata.- Sommario #4- Presentazione, Marcello Pacini #5- 1. Piccola e media impresa e gestione decentrata dello sviluppo #7-2. I sistemi operativi reali dell’economia #8- 3. Il bacino pratese #9- 4. Peso e risorse fisiche del bacino pratese #12- 5. Il ruolo demografico #15- 6. Il ruolo terziario #17- 7. Il ruolo industriale #19- 8. La specializzazione tessile #21- 9. Struttura tipica dell’industria pratese: elementi quantitativi #23- 10. Struttura tipica dell’industria pratese: elementi qualitativi e inquadramento teorico #25- 11. Il "sistema" pratese: aspetti tecnici #28- 12. I protagonisti del sistema: lanifìci e impannatori #31- 13. I protagonisti del sistema: i "decentrati" #34- 14. Gli altri produttori e la "diversificazione" #39- 15. Gli intermediari #41- 16. I flussi interni del sistema #42- 17. I problemi interni del sistema #47- 18. I rapporti del sistema con l’ambiente esterno #52- 19. I problemi esterni del sistema #55- 20. Conclusione: verso una maggiore integrazione? #57- Bibliografia #6

    Gestione decentrata dello sviluppo e le imprese minori. Le piccole e medie industrie in Italia: aspetti territoriali e settoriali

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    Le piccole e medie industrie in Italia: aspetti territoriali e settoriali e con riferimento ai casi delle province di Novara, Biella e Verona.- Sommario #5- 1. Premessa #7- 2. La dimensione piccola e media nelle economie industriali dell'Occidente e in Italia #8- 3. La differenziazione regionale del grado di industrializzazione in Italia #10- 4. Livello di industrializzazione delle regioni e struttura dimensionale dell'industria #14- 5. Tipologia delle regioni italiane fondata sulla struttura complessiva dell'industria manifatturiera #16- 6. Piccola e inedia industria e settori merceologici #18- 7. Le piccole e medie industrie nell'Italia nord-occidentale #21- 8. Le piccole e medie industrie nell'Italia di mezzo #23- 9. Le piccole e medie industrie nel Mezzogiorno #29- Bibliografia #34- Il caso di Novara, Gianni Balcet #37- 1. La morfologia economica del comprensorio #37- 2. L'industria nel comprensorio e nella provincia di Novara #40- 3. Struttura e dinamica dimensionale dell'industria manifatturiera nel comprensorio e nella provincia di Novara #42- 4. I comparti tessile e meccanico: struttura e dinamica dimensionale #47- 5. Ruolo e problemi della piccola impresa #52- 6. Problemi aperti ed esperienze associative #58- Bibliografia #60- Il caso di Biella, Maurizio Piana #61- 1. Evoluzione e caratteri della popolazione #61- 2. L'industria biellese e le sue caratteristiche #64- 3. Il mercato del lavoro e il suo decentramento produttivo #73- 4. L'industria biellese e il ciclo laniero tessile #78- 5. La cooperazione e gli imprenditori #86- Bibliografia #90- Il caso di Verona, Gisella Cortesi #91- 1. Il quadro fisico ed umano #91- 2. La struttura economica complessiva #94- 3. L'industria manifatturiera #99- 4. La struttura dimensionale #109- 5. Il decentramento produttivo #120- 6. Ruolo e problemi della piccola e media industria veronese #123- Bibliografia #12

    La Toscana e la cittĂ  alla svolta del Millennio

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    Alla fine del secondo millennio, le città toscane si presentano come trasformate da processi contradditori. La loro base economica è cambiata ; le relazioni con il territorio circostante sono mutate per fenomeni di diffusione urbana e contro-urbanizzazione ; la gerarchla mostra chiari segni di ristrutturazione, con appiattimento e maggiore selezione insieme ; lo stesso equilibrio complessivo della rete è messo in discussione da sintomi di delitoralizzazione. In un insieme di città in cui la nobile eredità del passato non rappresenta soltanto un vantaggio per il turismo, ma anche un peso per il continuo impegno di conservazione, la qualità della vita tende purtroppo a peggiorare.Cori Berardo, Cortesi Gisela, Lazzeroni Michela, Lemmi Enrica, Lombardi Daniela, Meini Monica, Spinelli Gianfranco. La Toscana e la città alla svolta del Millennio. In: Petites et grandes villes du Bassin Méditerranéen. Études autour de l’oeuvre d’Étienne Dalmasso. Rome : École Française de Rome, 1998. pp. 447-472. (Publications de l'École française de Rome, 246

    La Toscana e la cittĂ  alla svolta del Millennio

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    Alla fine del secondo millennio, le città toscane si presentano come trasformate da processi contradditori. La loro base economica è cambiata ; le relazioni con il territorio circostante sono mutate per fenomeni di diffusione urbana e contro-urbanizzazione ; la gerarchla mostra chiari segni di ristrutturazione, con appiattimento e maggiore selezione insieme ; lo stesso equilibrio complessivo della rete è messo in discussione da sintomi di delitoralizzazione. In un insieme di città in cui la nobile eredità del passato non rappresenta soltanto un vantaggio per il turismo, ma anche un peso per il continuo impegno di conservazione, la qualità della vita tende purtroppo a peggiorare.Cori Berardo, Cortesi Gisela, Lazzeroni Michela, Lemmi Enrica, Lombardi Daniela, Meini Monica, Spinelli Gianfranco. La Toscana e la città alla svolta del Millennio. In: Petites et grandes villes du Bassin Méditerranéen. Études autour de l’oeuvre d’Étienne Dalmasso. Rome : École Française de Rome, 1998. pp. 447-472. (Publications de l'École française de Rome, 246
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