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"Didattica dei miti nelle antologie pascoliane"
La centralità del pensiero mitologico nell’opera di Pascoli è cosa ben nota: basti pensare ai Poemi Conviviali o alla prosa del Fanciullino, con la sua contrapposizione – solo parziale – tra mythos e logos. In realtà anche le sue antologie scolastiche, italiane e latine, contengono una vera e propria didattica del mito. In particolare le due figure ‘mitiche’ di Odisseo e Achille dimostrano i legami di Pascoli con la nuova scienza della mitologia comparata e con una visione evoluzionistica del mit
La funzione Dante nella costruzione di Myricae
Il contributo analizza filologicamente ed ermeneuticamente il contributo delle ascendenze dantesche nella costruzione de libro-canzoniere di Myrica
"Nella penombra dell'anima": il chiaroscuro della creazione poetica in Pascoli
L'intervento si concentra su una delle espressioni più suggestive del "Fanciullino", 'nella penombra dell'anima', e sulla sua rilevanza poetica e metapoetica nell'opera di Pascol
Pascoli, Pinocchio e altre storie
Secondo la testimonianza del suo ex-allievo Luigi Valli, la conoscenza della Storia di un burattino da parte di Pascoli risale al 1890 circa. La coincidenza tra temi e figure dei due autori è molto suggestiva: dalla figura della madre/sorella, alla presenza/assenza della figura paterna, al dialogo immaginario tra nuovo e antico ‘Io fanciullo’, ad almeno un elemento fondamentale della poetica di entrambi. Ovvero, e contrario: il ‘fanciullino’ Pinocchio che deve infine morire per lasciare il posto al fanciullo che deve e vuole crescere, contro il fanciullino pascoliano che deve e vuole rimanere tale anche nell’età adulta. Le coincidenze e possibili suggestioni dirette riguardano anche aspetti stilistici e linguistici ed altre evidenti affinità tra i due autori emergono soprattutto nelle favolette in prosa e versi di Pascol
Morte
Il contributo intende declinare le diverse valenze, poetiche e filosofiche, del tema della morte nell'opera di Giovanni Pascol
Burlesque Connotations in the Pictorial Language in Bronzino's Poetry
Agnolo di Cosimo, better known as Bronzino, was not only one of the most celebrated painters at the court of Cosimo I in Florence, but also a brilliant poet as Vasari reminds us in his Vite. Bronzino was the author of a Petrarchean 'canzoniere', but he was also an outstanding burlesque poet, in the tradition of Burchiello and Berni. He was the author of sonnets, especially 'sonetti caudati' which we know from Burchiello, and 'capitoli' from Berni, where burlesque language, characterised by its erotic puns and double meanings, interacts with the pictorial field in a strikingly original way. This interaction hinges on Bronzino's use of pictorial discourse, either simply by using well known burlesque symbols and metaphors - the paint brush, colours, bells, or the shapes of mosquitoes, carrots and cheese… - or, in more subtle ways, by using burlesque topoi to face more serious and complex aesthetic issues