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    Il rinforzo radicale come intervento per la mitigazione del rischio da frane superficiali

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    In recent years, the use of vegetation as an intervention for risk mitigation against shallow landslides, as well as for slope erosion control, has begun to spread as a valid alternative to the more traditional methods given the increasingly urgent request for a sustainable design. In fact, reinforcing slopes with roots provides bioengineering solutions that satisfy the principal sustainability criteria for construction better. With reference to risk mitigation, the reinforcement of slopes by means of roots represents a solution that falls within the context of prevention measures, which help to prevent the triggering or reactivation of shallow landslides, allowing for the mitigation of fragility as well as the protection of the natural and anthropic landscape.The soil thickness reinforced with roots shows an increase in soil shear strength due to a  two-fold effect: the mechanical effect provided by soil-root interaction and the hydrological effect caused by the evapo-transpiration phenomena that  yield a reduction in the degree of saturation. The mechanical contribution, in particular, depends on both the tensile strength of the roots and their density and spatial distribution within the soil.The aim of the paper is to show the empirical methodologies that allow evaluating this mechanical contribution to be used in modelling the behaviour of soil reinforced with vegetation. Il rinforzo radicale come intervento per la mitigazione del rischio da frane superficialiNegli ultimi anni l’uso della vegetazione come intervento per la mitigazione del rischio da frane superficiali e per il controllo dell’erosione ha cominciato a diffondersi come valida alternativa ai più tradizionali metodi data la richiesta, sempre più spingente, di una progettazione sostenibile. A tal proposito, il rinforzo di pendii con radici costituisce una soluzione bio-ingegneristica che soddisfa i principali criteri di sostenibilità nell’ambito delle costruzioni. Con riferimento alla mitigazione del rischio, il rinforzo dei pendii tramite radici rappresenta una soluzione che ricade nel contesto degli interventi di prevenzione, i quali evitano l’innesco o la riattivazione di movimenti franosi superficiali, consentendo di mitigare le fragilità e al tempo stesso di tutelare il paesaggio naturale e antropico.Lo spessore di terreno rinforzato con radici mostra un aumento nella resistenza al taglio grazie a un doppio effetto, meccanico e idrologico. Il primo è fornito dall’interazione terreno-radici e il secondo dai fenomeni di evapo-traspirazione che producono una riduzione del grado di saturazione. Il contributo meccanico, in particolare, dipende dalla resistenza a trazione delle singole radici e dalla loro distribuzione spaziale all’interno del terreno.Lo scopo del seguente articolo è quello di presentare le metodologie empiriche che consentono di valutare tale contributo meccanico, necessario per modellare il comportamento dei terreni rinforzati con apparati radicali.Negli ultimi anni l’uso della vegetazione come intervento per la mitigazione del rischio da frane superficiali e per il controllo dell’erosione ha cominciato a diffondersi come valida alternativa ai più tradizionali metodi data la richiesta, sempre più spingente, di una progettazione sostenibile. A tal proposito, il rinforzo di pendii con radici costituisce una soluzione bio-ingegneristica che soddisfa i principali criteri di sostenibilità nell’ambito delle costruzioni. Con riferimento alla mitigazione del rischio, il rinforzo dei pendii tramite radici rappresenta una soluzione che ricade nel contesto degli interventi di prevenzione, i quali evitano l’innesco o la riattivazione di movimenti franosi superficiali, consentendo di mitigare le fragilità e al tempo stesso di tutelare il paesaggio naturale e antropico.Lo spessore di terreno rinforzato con radici mostra un aumento nella resistenza al taglio grazie a un doppio effetto, meccanico e idrologico. Il primo è fornito dall’interazione terreno-radici e il secondo dai fenomeni di evapo-traspirazione che producono una riduzione del grado di saturazione. Il contributo meccanico, in particolare, dipende dalla resistenza a trazione delle singole radici e dalla loro distribuzione spaziale all’interno del terreno.Lo scopo del seguente articolo è quello di presentare le metodologie empiriche che consentono di valutare tale contributo meccanico, necessario per modellare il comportamento dei terreni rinforzati con apparati radicali. Root Reinforcement as a Measure for Shallow Landslides Risk MitigationIn recent years, the use of vegetation as an intervention for risk mitigation against shallow landslides, as well as for slope erosion control, has begun to spread as a valid alternative to the more traditional methods given the increasingly urgent request for a sustainable design. In fact, reinforcing slopes with roots provides bioengineering solutions that satisfy the principal sustainability criteria for construction better. With reference to risk mitigation, the reinforcement of slopes by means of roots represents a solution that falls within the context of prevention measures, which help to prevent the triggering or reactivation of shallow landslides, allowing for the mitigation of fragility as well as the protection of the natural and anthropic landscape.The soil thickness reinforced with roots shows an increase in soil shear strength due to a  two-fold effect: the mechanical effect provided by soil-root interaction and the hydrological effect caused by the evapo-transpiration phenomena that  yield a reduction in the degree of saturation. The mechanical contribution, in particular, depends on both the tensile strength of the roots and their density and spatial distribution within the soil.The aim of the paper is to show the empirical methodologies that allow evaluating this mechanical contribution to be used in modelling the behaviour of soil reinforced with vegetation

    Cinquante ans de différentes applications des géomembranes dans les barrages Fifty years of different applications of geomembranes in dams

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    Les géomembranes, généralement associées à d’autres géosynthétiques, constituent l’étanchéité principale de presque trois cents barrages à travers le monde. Illustré par des exemples d'utilisation dans les différents types de barrages, en construction et en cours de réhabilitation, cet article nous renseigne sur les performances d'étanchéité et la durabilité des géomembranes dans les conditions d’utilisation sévères propres aux barrages.In almost 300 dams worldwide, geomembranes are the main waterproofing component. The geomembrane is generally associated with other geosynthetics performing various functions. In this paper, uses of geomembranes in the various types of dams are reviewed. The types of dams reviewed include: embankment dams (earth and rockfill dams), concrete and masonry dams, and roller-compacted concrete (RCC) dams. Design and construction aspects are considered, as well as selection of geomembranes and performance (including seepage control and durability). The paper is illustrated using examples of new dams and rehabilitation of existing dams

    Les géosynthétiques, petite histoire d'un transfert réussi : préface

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    Préface par Dr. Ing. Daniele CAZZUFFIAncien président de l’International Geosynthetic SocietyC'est vraiment un plaisir d’être invité à écrire la préface à ce numéro spécial sur les géosynthétiques de la revue Science Eaux Territoires. C’est un plaisir tant au niveau personnel, qu’au titre d’ancien Président de l’International Geosynthetic Society (IGS)...Lire la suit
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