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Jacques RĂ©da tra le rovine di Parigi
1. La tradizione parigina della flânerie Che cosa resta, oggi, del flâneur parigino? Del passeggiatore solitario e osservatore dello spettacolo della città , nato in seno alla tradizione ottocentesca della littérature panoramique e delle physiologies, e che divenne, secondo la definizione di Benjamin, una delle figure emblematiche della modernità urbana? Il flâneur non è il camminatore-filosofo – di cui possiamo trovare modelli letterari sin dall’antichità e, più recentemente, nelle promenades..
Breve storia delle fantasmagorie
The article underlines the connection between the flâneur, as described in Benjamin's studies, and the emblematic places of the modern consumer society, centered on the symbolic value of the merchandise. First of all, the philosophical meaning of the word "phantasmagoria" will be clarified, analyzing its origin and use, in particular with reference to the Marxist critical tradition that goes from Adorno to the more recent works of Andreotti and Lahiji. The origins of the flâneur in nineteenth-century Paris will be then investigated, emphasizing the relationship between the character of the walker in the metropolis and the literary tradition, the new aesthetics, and the lifestyle that defines modernity. In the central part of the essay, the stages that have marked the history of phantasmagoria will be examined, considering the technological evolution and the type of experiences offered to the consumer: the Parisian passages, the modern metropolis, the department stores, the world’s fair, the shopping malls, the theme parks, the "superplaces" and, finally, the spaces of the virtual architecture. In particular, the latest trends in experiential and omnichannel shopping will be highlighted, to demonstrate the impact of media technology on the use of real and virtual consumer spaces. The hypotheses I am trying to demonstrate are therefore the following: 1. The historical continuity between 19th-century European modernity and the contemporary world. 2. The centrality of the flâneur in the urban scene, considered as an observer and user of the spectacle of the metropolis and the aesthetic experience it offers. 3. The importance of shopping as a ritual, an activity that seems to meet a fundamental need of today's man.L’articolo evidenzia il legame tra il flâneur, come descritto negli studi di Benjamin, e i luoghi emblematici della moderna società dei consumi, incentrati sul valore simbolico della merce. In primo luogo viene chiarito il significato filosofico della parola “fantasmagoria”, la sua origine e l’uso, in particolare riferimento alla tradizione critica marxista che va da Adorno fino ai più recenti lavori di Andreotti e Lahiji. In seguito vengono indagate le origini del flâneur nella Parigi ottocentesca, sottolineando il rapporto tra il personaggio del libero passeggiatore nella metropoli e la tradizione letteraria, l’estetica e lo stile di vita che definiscono la modernità . Nella parte centrale del saggio sono prese in esame le tappe che hanno marcato la storia delle fantasmagorie, considerando l’evoluzione delle tecnologie e della tipologia di esperienze offerte al consumatore: i passages parigini, la metropoli moderna, i grandi magazzini, le esposizioni universali, i centri commerciali, i parchi a tema, i “superluoghi” e, infine, gli spazi dell’architettura virtuale. Saranno messe in luce in particolare le tendenze attuali dello shopping esperienziale e dell’omnichannel, per dimostrare l’impatto della tecnologia mediatica sulla fruizione degli spazi del consumo, reali e virtuali. Le ipotesi che si cerca di dimostrare sono dunque le seguenti: 1. La continuità storica tra modernità europea del XIX secolo e mondo contemporaneo. 2. La centralità del flâneur nella scena urbana, inteso come osservatore e fruitore dello spettacolo della metropoli e dell’esperienza estetica che essa offre. 3. L’importanza del rituale dello shopping, attività che pare sopperire a un bisogno fondamentale dell’uomo di oggi.
 
Il rituale amoroso nel Casanova di Fellini
International audienceL’auteur analyse le rapport entre le scénario du Casanova de Federico Fellini, écrit par le réalisateur en collaboration avec Zapponi, et l’Histoire de ma vie, l’autobiographie de Giacomo Casanova. La sélection des épisodes ainsi que les choix narratologiques opérées par les scénaristes montrent que le film vise, à travers un bouleversement parodique du texte original, à une démolition progressive du « mythe » du séducteur et de l’homme de lettre. Cette mécanisme déformant – qui trouve des correspondances dans les éléments propre au langage filmique – touche à son apogée dans la représentation caricaturale du rituel amoureux, jusqu’à la réduction de Casanova à un homme-machine : prodigieux athlète du sexe mais amant et intellectuel frustré