41 research outputs found

    Italian survey on benign paroxysmal positional vertigo

    Get PDF
    La vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB) è il tipo più comune di vertigine periferica. Frequentemente dopo il primo episodio la VPPB presenta recidive, con un tasso di ricorrenza tra il 15% ed il 50%. Ad oggi non vi è chiarezza sui processi eziopatogenetici che portano al distacco degli otoconi né su quali siano i fattori che rendono la VPPB una patologia recidivante, ma recenti studi epidemiologici hanno evidenziato una possibile associazione con fattori di rischio cardiovascolari. Lo scopo del presente studio (Sesto Senso Survey) è stato quello di valutare nella popolazione italiana, attraverso unindagine osservazionale, le principali caratteristiche demografiche e cliniche dei pazienti con VPPB (primo episodio o ricorrente), con particolare attenzione ai potenziali fattori di rischio cardiovascolare. Lindagine è stata condotta in 158 centri di Vestibologia in tutta Italia su 2.682 pazienti (età media 59,3 ± 15,0 anni; 39,1 maschi e 60,9% femmine) affetti da VPPB, da gennaio 2013 a dicembre 2014. I risultati hanno mostrato in questi pazienti lalta prevalenza di fattori di rischio cardiovascolari come ipertensione arteriosa (55,8%), ipercolesterolemia (38,6%) e diabete (17,7%), oltre ad una elevata familiarità per malattie cardiovascolari (49,4%). In unelevata percentuale di pazienti si è inoltre registrata la presenza di ipoacusia (42,9%), acufeni (41,2%) o entrambi (26,8%). Significativamente correlata agli episodi di recidiva di VPPB è risultata la presenza di ipertensione arteriosa, dislipidemia e comorbidità cardiovascolare accertata (range OR tra 1,84 e 2,31). Rilevanti anche le associazioni con diabete e patologie tiroidee e autoimmuni (range OR tra 1,73 e 1,89). I risultati dellindagine confermano la significativa associazione tra comorbidità cardiovascolari e VPPB recidivanti e le identificano come importante potenziale fattore di rischio per le recidive di VPPB nella popolazione italiana, aprendo la strada alla valutazione di nuove strategie terapeutiche nel trattamento di questa patologia

    Electrocortical therapy for motion sickness

    Get PDF
    Given a sufficiently provocative stimulus, almost everyone can be made motion sick, with approximately one-third experiencing significant symptoms on long bus trips, on ships, or in light aircraft.1–4 Current countermeasures are either behavioral or pharmacologic. Behavioral measures include habituation/desensitization treatment protocols5 as well as positioning the head in alignment with the direction of the gravito-inertial force and maintaining a stable horizontal reference frame.5 Pharmacologic measures include antimuscarinics, H1 antihistamines, and sympathomimetics, which all detrimentally impact upon cognitive function, rendering them inappropriate for occupational use.5 All current therapies are only partially effective

    Complicanze chirurgiche in pazienti sottoposti a decompressione orbitaria per oftalmopatia di Graves

    Get PDF
    L'obiettivo di questo studio è analizzare le complicanze della decompressione orbitaria in pazienti affetti da oftalmopatia Basedowiana. Abbiamo analizzato 946 pazienti sottoposti a decompressione orbitaria per orbitopatia di Graves e le complicanze intra- e post-operatorie con un follow-up minimo di 6 mesi. Abbiamo eseguito inoltre un'estesa revisione della letteratura per comparare i risultati. Nel nostro studio le più frequenti complicanze sono state: atrofia della regione temporale (100%) nei pazienti sottoposti a decompressione con approccio coronale; ipoestesia permanente di V2 (13%) e V1 (8%) in pazienti sottoposti a decompressione con approccio transpalpebrale superiore. Un solo paziente ha avuto una lesione totale monolaterale di V2. Le complicanze più gravi sono state la riduzione dell'acuità visiva, che si è verificata in 5 pazienti, e la perdita di liquido cerebrospinale con complicanze cerebrali, verificatesi in 2 pazienti, entrambi operati con approccio endonasale non endoscopico. 3 pazienti hanno avuto un'emorragia intraoperatoria mentre 3 pazienti un'emorragia postoperatoria che ha richiesto un secondo intervento chirurgico. L'incidenza delle sinusiti/mucoceli sintomatici è stata dello 0,75%. In conclusione abbiamo evidenziato come la decompressione orbitaria eseguita con tecnica endoscopica endonasale e con accessi transpalpebrali sia una procedura chirurgica con una bassa incidenza di complicanze. La conoscenza delle cause delle possibili complicanze nei differenti approcci chirurgici può sicuramente aiutare a ridurre la loro incidenza

    La posturografia statica

    No full text
    corecore