256 research outputs found

    Towards metropolitan regionalism. Stuttgart and Rome: two models in comparison

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    The process of “metropolisation” that has characterized the development of urbanization in contemporary cities over the last few decades, is being subjected to a transformation process oriented towards “regionalization” dynamics, where metropolitan regions become the engines of economic development and competitiveness on an international scale. The objective of a comparison between the experience of the Stuttgart region and that of metropolitan Rome, the largest municipality in Europe, is to contrast an example of an efficient, democratic and dynamic regional government with the difficulties in administering a territory as complex as Rome, in an institutional and political framework that does not tend to foster chances of constituting new government models at a supra-municipal scale

    Spazi pubblici 'migranti'. Processi di rivitalizzazione degli spazi pubblici della città contemporanea

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    Il paper intende fornire una riflessione sulle dinamiche spontanee di riappropriazione degli spazi pubblici da parte delle comunità ‘migranti’ che prefigurano un futuro della città, e quindi della società, non solo multiculturale ma soprattutto inter-culturale, in grado quindi di attivare processi di integrazione identitaria e culturale nei luoghi privilegiati della vita di relazione. La disciplina urbanistica non può rimanere sorda alle istanze che provengono da queste esperienze e deve interrogarsi sul proprio ruolo, a partire da una riflessione sulla progettazione dei nuovi spazi pubblici nella città contemporanea, per rispondere alle diversificate domande di spazio. Occorre superare la concezione di uno spazio sedimentato e compatto, quale poteva essere quello della città storica e moderna e immaginare nuove tipologie di spazio pubblico in linea con le trasformazioni della città contemporanea e con la domanda sociale che proviene dai diversi gruppi che coabitano il territorio metropolitano

    Progetti urbani sostenibili: le green cities europee

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    Amburgo e Stoccolma, rispettivamente con i progetti dei quartieri Hafencity e Hammarby, rappresentano due esempi di quelle che vengono definite “buone pratiche” di progettazione di quartieri sostenibili. Una progettazione urbana attenta a soddisfare il cosiddetto “buon abitare”e a determinare il grado di sostenibilità di una parte di città, si fonda su alcuni principi e indirizzi progettuali la cui applicazione rappresenta una condizione necessaria per poter qualificare un quartiere come sostenibile: la struttura dell’impianto urbano e le relazioni con il contesto, l’accessibilità e il sistema della mobilità, il sistema degli spazi aperti e le procedure di attuazione e il controllo della qualità.Hamburg and Stockholm, respectively, with the plans of the districts in HafenCity and Hammarby, are two examples of what are called "best practices" for the design of sustainable neighborhoods. Urban design focused on satisfying the so-called "good living" and to determine the degree of sustainability of a part of the city, is founded on certain principles and design addresses the application of which is a necessary condition in order to qualify as a sustainable neighborhood: the structure of 'urban system and relations with the environment, accessibility and mobility system, the system of open spaces and the implementation procedures and quality control

    La città contemporanea: i motivi di una ricerca

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    L'articolo descrive i temi principali oggetto del Programma di ricerca di Interesse generale 2004-06 "Pensare la città contemporanea" (Coordinamento nazionale prof. Maurizio Marcelloni)The article describes the main issues of the PRIN 2004-06 " Think of the contemporary city "" (National Scientific Coordinator prof. Maurizio Marcelloni

    Il futuro della città è policentrico? Una riflessione sull’area metropolitana romana

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    Il territorio romano costituisce un sistema metropolitano ‘anomalo’ (Campos Venuti, 2005) ancora oggi tutto interno ai confini municipali della città, dal momento che l’area metropolitana non offriva poli attorno ai quali far crescere i nuovi tessuti misti produttivo-residenziali; dando luogo, in conclusione, ad un assetto territoriale totalmente disordinato. Il processo di metropolizzazione appare molto debole mentre sembra persistere un modello di periferizzazione. La scala sovracomunale in sostanza continua a svilupparsi secondo un modello vecchio che esprime logiche anche economiche vecchie. Un sistema metropolitano in cui, per tentare di riequilibrare la sua struttura, si è affermata la strategia delle ‘nuove centralità’, che rappresenta, assieme al sistema ambientale e al sistema della mobilità, uno degli elementi strutturali del piano urbanistico di Roma approvato nel 2008, in alternativa sia al persistente monocentrismo di Roma, sia all’incompiuto disegno del Sistema Direzionale Orientale previsto dal piano del 1962. Le centralità, immaginate come la chiave della trasformazione territoriale proposta per Roma, hanno, nelle intenzioni del piano, l’obiettivo di correggere l’anomalia di un sistema metropolitano, nel quale non esistono centri periferici da valorizzare per avanzare sulla strada del riequilibrio territoriale; sottraendo funzioni di eccellenza al polo centrale da decongestionare e rafforzando, appunto, le numerose localizzazioni periferiche. Il paper intende fornire una riflessione sul futuro di Roma, del suo territorio metropolitano e del suo modello di sviluppo policentrico, a partire dall’analisi di una serie di variabili che hanno contribuito a modificare il quadro di riferimento.Peer Reviewe

    Densità spaziale e densità relazionale nella "metropoli territoriale"

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    Al contrario della città storica e moderna, pensata per parti e strettamente separata per funzioni, nella città contemporanea si spezzano le gerarchie classiche, funzioni differenti si alternano, si concentrano e disperdono negli stessi spazi. Il processo di urbanizzazione diffusa si è collegato a forme di decentramento e a nuovi criteri di localizzazione delle funzioni forti al punto che le grandi conurbazioni non appaiono più caratterizzate da un centro multifunzionale e da un intorno di comuni sostanzialmente residenziali ma appaiono ricche di punti di rilevanza strategica distribuiti al suo interno, polarità, «corpi territoriali» (Clementi, 1996), che si caratterizzano per le loro relazioni territoriali e per l’infittirsi dei loro rapporti divenendo la base di un nuova struttura urbana della città: un fenomeno inverso alla dispersione, interno a questa, di metropolizzazione del territorio. Definire il concetto di densità della metropoli territoriale è quindi un’operazione complessa, per diverse ragioni legate al carattere estremamente composito che contraddistingue questa realtà territoriale. La metropoli territoriale è infatti una forma di città estesa su territori di inusitata dimensione, una città porosa che include al proprio interno la città antica, la città moderna e compatta, le periferie disordinate, gli insediamenti diffusi di case unifamiliari, i comparti produttivi e le grandi attrezzature urbane.In contrast to the historical and modern city, designed to separate parts and strictly for work, in the contemporary city break traditional hierarchies, different alternate functions, concentrate and disperse in the same spaces. The urbanization process has been linked to widespread forms of decentralisation and a new localization policy of strong to the point that the large conurbations do not appear any more with a multifunctional Center and a neighborhood of primarily residential municipalities but are rich in important strategic points distributed inside, polarity, ' territorial bodies (Clementi, 1996), which are characterized by their spatial relations and for the increase of their relationships as the basis for a new the urban structure of the city: a reverse phenomenon to dispersion, inside this ' metropolisation ', of the territory. Define the concept of territorial metropolis density is so complex, for several reasons related to highly composite character which distinguishes this regional reality. The metropolis is a territorial form of extended cities on territories of unusual size, a porous city that includes inside the ancient city, the modern and compact cities, suburbs flicks, settlements spread of single family homes, the sectors and large urban equipment

    Il futuro della città è policentrico? Una riflessione sull’area metropolitana romana

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    Il territorio romano costituisce un sistema metropolitano ‘anomalo’ (Campos Venuti, 2005) ancora oggi tutto interno ai confini municipali della città, dal momento che l’area metropolitana non offriva poli attorno ai quali far crescere i nuovi tessuti misti produttivo-residenziali; dando luogo, in conclusione, ad un assetto territoriale totalmente disordinato. Il processo di metropolizzazione appare molto debole mentre sembra persistere un modello di periferizzazione. La scala sovracomunale in sostanza continua a svilupparsi secondo un modello vecchio che esprime logiche anche economiche vecchie. Un sistema metropolitano in cui, per tentare di riequilibrare la sua struttura, si è affermata la strategia delle ‘nuove centralità’, che rappresenta, assieme al sistema ambientale e al sistema della mobilità, uno degli elementi strutturali del piano urbanistico di Roma approvato nel 2008, in alternativa sia al persistente monocentrismo di Roma, sia all’incompiuto disegno del Sistema Direzionale Orientale previsto dal piano del 1962. Le centralità, immaginate come la chiave della trasformazione territoriale proposta per Roma, hanno, nelle intenzioni del piano, l’obiettivo di correggere l’anomalia di un sistema metropolitano, nel quale non esistono centri periferici da valorizzare per avanzare sulla strada del riequilibrio territoriale; sottraendo funzioni di eccellenza al polo centrale da decongestionare e rafforzando, appunto, le numerose localizzazioni periferiche. Il paper intende fornire una riflessione sul futuro di Roma, del suo territorio metropolitano e del suo modello di sviluppo policentrico, a partire dall’analisi di una serie di variabili che hanno contribuito a modificare il quadro di riferimento.Peer Reviewe

    Climate-Proof Planning for an Urban Regeneration Strategy

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    This paper deals with the issue of the relationship between climate change and the government’s land management policies, investigating how urban planning regulation may provide responses to the need for planning and designing the coastal urban settings affected by flooding phenomena as a consequence of gradual sea-level rise (SLR).In this frame of reference, comparison among the strategic planning experiences put into play in a variety of national and international settings suggests the urgency for policymakers to implement knowledge frameworks on planning instruments, in order to identify– as a prerequisite for defining site-specific design actions – the territorial settings affected by the phenomenon of flood risk

    Sustainable Urban Project. The role of public spaces in adapting cities to the effects of climate change

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    Contemporary urban planning is nowadays getting involved into thematic related with the slow and unceasing city transformations. This circumstance highlights the need for overcoming the sectoral approach to urban complexity, in favor of a more integrated one. The context to which reference is made is the urban area; the challenge is about the adaptation to the physical, social and economic transformations; the intervention tool to which the contribution refers is that of Urban Project. The authors focus is referred to the urban transformations induced by the effects of climate change, with specific reference to the increasingly frequent floods: highlighting their effects ,in terms of design, on public spaces, and analyzing some good practices that have managed to transform the calamitous event into an urban development engine. The paper proposes a critical reflection on two case studies, “Water Square” in Benthemplein and “Climate tiles” in Copenhagen that represent ways of intervening on public space, at different scale, the first one in the field of urban planning, the latter in the field of Urban Design, complementary approaches for an ecological reconversion of city areas compromised by the effects of climate change

    Sea Level Rise and Coastal Impacts. Innovation and Improvement of the Local Urban Plan for a Climate-Proof Adaptation Strategy

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    In recent years, the territorial impacts connected to sea level rise have prompted a reflection on the responsibilities of policy makers in transposing these issues into urban agendas. The need also emerged to both broaden and update the skills of urban planners and to improve territorial governance tools, with the aim of developing feasible regeneration and resilience strategies to face climate change. In this paper, a methodology for the production of Flood Risk Maps is presented, as applied to the Municipality of Ravenna, Italy, by only considering the static component of inundation hazard, i.e., the projected Mean Sea Level Rise, as a first step towards increased preparedness. The resulting Flood Risk Maps represent, in fact, an innovation with respect to the current cognitive framework that supports local urban planning, by providing information on a potential risk that has so far been overlooked. The method combines sea level rise projections under the pessimistic RCP8.5 scenario with georeferenced territorial data, aiming to identify the physical consistency of the urban-structure components which are potentially at risk. For successive time horizons (2030, 2050 and 2100), our results show the progressive impairment and potential degradation of extensive urban areas that are disregarded in the urban planning regulations currently in force. This preliminary evaluation phase is aimed at prompting and supporting the necessary updating of the planning tools and regulations adopted by the public bodies responsible for territorial governance, by identifying priority areas for intervention, and helping define mitigation and adaptation actions
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