20 research outputs found

    Il rilievo digitale della chiesa del S. Crocifisso a Fiumicino dopo il restauro

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    La complementarietà delle tecniche utilizzate durante la campagna di rilievo della chiesa del S. Crocifisso ha garantito che ogni particolare fosse acquisito attraverso i metodi e gli strumenti più idonei all’ottenimento di una resa grafica chiara ed efficace. Il rilevamento dell’organismo architettonico della chiesa è stato condotto mediante l’acquisizione della nuvola di punti attraverso stazione laser Imager 5010X. I dati così acquisiti e gestiti con softwares dedicati, hanno permesso di elaborare, a partire dalla nuvola di punti, il disegno di ogni prospetto e degli interni della chiesa. La documentazione completa sarà conservata presso l’Archivio del Laboratorio di Rilievo e tecnologia digitale del Dipartimento di Architettura di Roma Tre, per essere messa a disposizione degli studiosi che vorranno approfondire il tema

    Andrea Pozzo. Teoria e prassi nel progetto architettonico della chiesa di Sant’Ignazio a Roma

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    Questa pubblicazione è dedicata al genio dell'artista poliedrico che sollecita tangenze tra ambiti disciplinari diversi: quello scientifico e percettivo legato alla prospettiva, quello artistico, quello storico-architettonico da cui origina il progetto della chiesa e l'ambito spirituale che li permea tutti

    La finta cupola di Sant’Ignazio di Loyola a Roma. Una ricerca in corso.

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    La tela che Andrea Pozzo dipinge nel 1685 per evocare la presenza di una cupola, all’interno della Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, è uno degli esempi dell’alto livello raggiunto in quegli anni nel campo della rappresentazione illusoria. Gli elementi fondamentali della prospettiva erano stati oramai definiti e acquisito il loro uso nella pratica pittorica, dove tuttavia rimaneva sempre centrale l’aspetto percettivo, in base al quale si derogava, quando ritenuto necessario, alle regole della costruzione geometrica. Gli studi sul disegno prospettico della finta cupola, qui presentati, hanno avuto come primo obiettivo quello di indagare le relazioni tra il bozzetto attribuito a Pozzo, il disegno pubblicato nel suo trattato Perspectiva pictorum et architectorum e la tela; condurre una analisi della scansione decorativa dell’intradosso della finta cupola; individuare la posizione degli elementi fondamentali della prospettiva dipinta (la posizione del piano di quadro, l’altezza del punto di vista e la sua distanza dal quadro); ricostruire, con accettabile approssimazione, la sezione verticale che ne ha generato la volumetria

    “Se […] vi venisse voglia di mutare per un po’ di tempo la forma dell’architettura”. Il progetto dell’illusione di Andrea Pozzo in tre opere romane

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    (1642-1709), con riferimento alle opere di quadratura: la sensibilità al contesto architettonico preesistente, ravvisabile nella modulazione di precisi parametri percettivi e progettuali. Vengono presentati in questa sede i primi risultati delle indagini condotte su tre opere, di diversa tipologia architettonica e scala, riferibili al periodo romano di Andrea Pozzo: la Cappella della Vigna del Collegio Romano presso S. Balbina, il Corridoio delle stanze di Sant’Ignazio presso la chiesa del Gesù a Roma e la chiesa del Gesù di Frascati. I rilievi fotogrammetrici e le conseguenti restituzioni prospettiche hanno permesso di individuare i punti di vista utilizzati da Pozzo e la volumetria delle architetture illusorie. Particolare attenzione è stata posta nel rintracciare, a partire dalle analisi geometriche, gli approcci progettuali alla base delle scelte percettive e architettoniche dell’artista sintetizzabili in tre categorie: allestimento con partiture architettoniche in prospettiva, sfondamento e addizione spaziale, trasmutazione anamorfica della forma. I primi risultati della ricerca, da ampliare con l’analisi di ulteriori opere, restituiscono la figura di Andrea Pozzo progettista, capace di modulare le scelte progettuali sulla base delle caratteristiche spaziali e dei valori lessicali dell’architettura preesistente

    I modelli per la Geometria descrittiva. Transizioni tra spazio reale e virtuale

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    La ricerca in corso nasce da alcune riflessioni sull’impatto dell’uso delle tecnologie digitali nell’ambito dell’insegnamento della Geometria Descrittiva e su quale sia, in questo ambito, il giusto bilanciamento tra strumenti digitali e tradizionali. Il convincimento che occorra consolidare, anche attraverso questa disciplina, il rapporto mente-mano e l’attitudine al ragionamento sequenziale, ha portato, nel corso degli anni a integrare nell’esperienza didattica l’uso di modelli fisici e di modelli digitali navigabili. Per superare i limiti oggettivi e percettivi di questi modelli, il gruppo di ricerca ha di recente introdotto nell’insegnamento della disciplina anche l’uso della Realtà Aumentata, mettendo a disposizione degli studenti specifiche applicazioni per l’apprendimento dei problemi di natura spaziale. Le applicazioni di realtà aumentata descritte in questa sede, si inseriscono nella metodologia di insegnamento adottata, configurandosi come un ulteriore tassello all’interno del progetto didattico e si prefiggono l’obiettivo di innescare un maggior coinvolgimento degli studenti nella comprensione dei problemi posti, pur continuando a lavorare perché sviluppino la capacità di astrazione, ovvero la capacità di risolvere alcune operazioni direttamente sul foglio da disegno.The current research emerges from reflections on the impact that the use of digital technologies has in teaching Descriptive Geometry and what would be, in this field, the right balance between digital and traditional tools. The conviction that it is necessary to consolidate, even within this discipline, the mind-hand relationship and the propensity for sequential reasoning has, over the years, led to integrating the use of physical and navigable digital models in the teaching environment. In order to overcome the objective and perceptive limits of these models, the research team has also recently introduced, in teaching this discipline, the use of Augmented Reality, thus providing students with specific applications to aid in learning problems regarding spatial relations. The applications of Augmented Reality herein described were adopted in the teaching methodology as an added element within the didactic project, and setting the goal of activating a greater involvement of students in comprehending the problems posed, while continuing to work so that they acquire the ability for abstraction, that is, the ability to solve specific procedures directly on the drawing sheet

    I modelli per la geometria descrittiva: transizioni tra, spazio reale e virtuale.

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    La ricerca in corso parte da alcune riflessioni sull’impatto dell’uso delle tecnologie digitali nell’ambito dell’insegnamento della Geometria Descrittiva e su quale sia, in questo ambito, il giusto bilanciamento tra strumenti digitali e tradizionali. Il convincimento che occorra consolidare, anche attraverso questa disciplina, il rapporto mente-mano e l’attitudine al ragionamento sequenziale, ha portato, nel corso degli anni a integrare nell’esperienza didattica l’uso di modelli fisici e di modelli digitali navigabili. Per superare i limiti oggettivi e percettivi di questi modelli, il gruppo di ricerca ha di recente introdotto nell’insegnamento della disciplina anche l’uso della Realtà Aumentata, mettendo a disposizione degli studenti specifiche applicazioni per l’apprendimento dei problemi di natura spaziale. Le applicazioni di realtà aumentata descritte in questa sede, si inseriscono nella metodologia di insegnamento adottata, configurandosi come un ulteriore tassello all’interno del progetto didattico e si prefiggono l’obiettivo di innescare un maggior coinvolgimento degli studenti nella comprensione dei problemi posti, pur continuando a lavorare perché sviluppino la capacità di astrazione, ovvero la capacità di risolvere alcune operazioni direttamente sul foglio da disegno
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