10 research outputs found

    Internauti col carrello: la crescita dell'e-commerce che incrementa i consumi in Italia

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    A fronte della crescita dei consumi registrata in Italia e di un’economia nazionale in lieve ripresa, secondo i dati Istat pubblicati lo scorso 21 novembre, vi è senza dubbio il contributo apportato dall’e-commerce. Se da un lato l’età media della popolazione italiana continua ad invecchiare, facendo presagire una condizione di digital divide difficile da attenuare, dall’altro il processo di “domesticazione” del mezzo Internet interessa sempre più quelle fasce di popolazione attiva (Istat) in grado di usufruire dei molteplici vantaggi forniti dalle connessioni e interconnessioni del web. Lo scopo della presente proposta è quello di analizzare il crescente fenomeno del “commercio elettronico” in Italia, quale strumento trainante l’economia, un’economia che al giorno d’oggi trova le più efficaci ed efficienti forme di sviluppo e innovazione nella dimensione del business on-line. A tal proposito, una volta analizzati i dati nazionali afferenti il 2016, questi saranno successivamente confrontati con eventuali serie storiche e con un più esteso contesto internazionale. In seguito si tenterà di evidenziare i punti di forza dell’e-commerce che costituiscono un tale rilevante impact evaluation

    Networked marketing. L'Italia dell'e-commerce tra produzione e consumo. Un focus sui sistemi fiduciari attivati dalla Rete

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    Il 29 ottobre 2019 Internet ha compiuto cinquanta anni. Cinquanta anni densi di profondi cambiamenti, tecnologici, economici, sociali, nell'arco dei quali molti muri, reali o metaforici, sono stati abbattuti. La società interconnessa è oggi stimolata da una maggiore opportunità di partecipazione su più fronti della vita sociale, nel momento in cui ogni individuo può curare le proprie identità e relazioni anche all'interno di spazi virtuali. Le pratiche di acquisto e di consumo continuano a inscriversi tra le dimensioni dell’espressione simbolica, divenendo ancor più veicolo di comunicazione delle diversità e del-le appartenenze. Lungo questi cinquanta anni si è assistito alla nascita di una nuova consapevolezza insinuatasi nella coscienza di un consumatore sempre più empowered. La centralità che assume il prosumer nell'era digitale dell’intelligenza collettiva è stata annunciata a gran voce in molteplici circostanze, talvolta a ragion veduta, talaltra con qualche riserva di interpretazione. Un’occasione fra le più emblematiche è stata senza dubbio quella in cui la copertina del Time del 2006 ha decretato “You” persona dell’anno, aggiungendo: «Yes, you. You control the Information Age. Welcome to your world». La proliferazione di innumerevoli forme di produzione “dal basso” non ha fatto altro che accelerare un processo di progressiva ricalibratura degli equilibri di potere informazionale e comunicazionale, invitando le imprese ad aprire le porte delle proprie “stanze dei bottoni”, e ad avviare e coltivare un dialogo continuo con i consumatori fondato sui princìpi lungimiranti dell’apprendimento collaborativo e della co-creazione di valore. Se i mercati possono oggi es-sere considerati a buon diritto delle conversazioni, come recita la prima tesi del Cluetrain Manifesto, lo si deve indubbiamente anche a Internet e allo sviluppo del Web 2.0. La capacità di aggregazione sociale sviluppatasi per mezzo di queste tecnologie risulta, infatti, una valida alternativa ai modi tradizionali con cui si contrasta una minacciosa deriva individualistica. I social network, le community online, le tribù di consumo, i sistemi di recensioni, sono solo alcuni esempi che dimostrano quanto la Rete sia terreno fertile per la predisposizione di scambi di valore tra persone, non soltanto di natura transazionale. Rispetto a ciò, l’impresa ha il compito di rimodulare le proprie politiche e strategie di (inter)azione, ponendo una volta per tutte il fattore umano al centro della propria visione. La ricerca proattiva di nuove opportunità di crescita tramite la ridefinizione di modelli di business superati è alla base di una concezione dinamica del fare impresa, una concezione riformista che, se perseguita, può condurre l’imprenditore verso il successo di domani. Lo stesso Schumpeter ne esaltava in questi termini la potenza creatrice, sottolineando il ruolo attivo-interpretativo dell’uomo d’impresa visionario (che quando smette di rincorrere l’innovazione diventa mero gestore). L’odierna partita tra miopia e lungimiranza si gioca principalmente sull'abilità delle imprese di promuovere e assecondare la co-evoluzione di domanda e offerta, nonché sulla capacità di scorgere gli innumerevoli vantaggi di una più evidente prossimità di intenti fra le parti. Partendo da queste premesse, nel presente lavoro ci si chiede quanto sia matura questa concezione inclusiva dello scambio volta alla mutua soddisfazione delle parti, e quali siano i segnali evidenti di questa consapevolezza reciproca. Ancora, come può il consumatore attivo in-scriversi puntualmente nelle dinamiche di partecipazione e co-creazione di valore e beneficiare di accurati processi di decision-making facilitati dalla “saggezza della folla”? Come cambia il customer journey di fronte alle molteplici rotte dell’omnicanalità? Come può l’impresa avvalersi di una nuova sintonia con il consumatore per accrescere la sua capacità di innovazione e di fine tuning? In quali casi si riesce a giungere alla capitalizzazione di strategie win-win? Quali sono i principali ostacoli e le sfide manageriali che le imprese devono affronta-re per collocarsi sapientemente nei fiorenti mercati dell’e-commerce? Quali sono i possibili re-troscena di un cyberspazio che si vuole democratico? La maturità dei tempi di rilevazione e la rilevanza dei fenomeni in parola sono giustificate dall'interpretazione di fonti secondarie che restituiscono una condizione di particolare fermento sociale nel processo di crescente appropriazione (consapevole) di quegli spazi virtuali che oggigiorno arricchiscono la dieta mediale del fruitore (oggi creatore e consumatore) medio. In-fatti, stando ad alcuni fra gli ultimi dati disponibili, tra nuove pratiche d’uso e una ridefinizione di vecchi concetti legati al digital divide, gli utenti della Rete sono oggi oltre 4,3 miliardi, con un tasso di penetrazione del 56% (dato che si attesta attorno al 90% nelle regioni occidentali) e un tasso di crescita annuale pari all’8,2%. Ulteriori trend particolarmente significativi riguardano l’utilizzo di connessioni da mobile e la diffusione dei social media latamente intesi. Gli scambi di natura commerciale in ambito globale costituiscono un giro d’affari pari a 3,5 migliaia di miliardi di dollari (2019), destinati a diventare circa 4,9 entro il 2021. Focalizzando l’attenzione sul contesto italiano, si parla di 54,8 milioni di netizen (pari al 92% della popolazione), con una crescita annuale del 27%. Il 75% di loro ha acquistato prodotti o servizi online, un dato che lievita a circa il 90% se si considerano anche coloro i quali si sono serviti della Rete anche solo come supporto alla scelta e alla raccolta di informazioni. Nel complesso, il volume d’affari generato dagli utenti italiani è pari a 41,5 miliardi di euro (2018, +18% rispetto al 2017). Per approfondire alcuni aspetti legati all'influenza del framing della Rete nell'orientamento di atteggiamenti e comportamenti, si è scelto di avviare una web survey sulle «pratiche di acquisto online e sistemi di recensioni». La somministrazione del questionario ha permesso di raggiungere un campione di 1.157 intervistati. Tra questi, il 90,7% ha dichiarato di effettuare acquisti online ogni mese (con le dovute differenze che intercorrono in un continuum tra utenti sporadici e frequentatori assidui). Dopo uno sguardo più analitico alle specifiche settoriali che animano con diversa intensità la dimensione legata alle abitudini di acquisto e consumo nazionali, si è proceduto a raccoglie-re le dichiarazioni attorno al mondo dei sistemi di recensioni, alla loro utilità, al loro peso nelle scelte individuali, ecc. Infine, con un maggior grado di sintesi rispetto ai singoli aspetti indagati, attraverso una cluster analysis su base fattoriale è stato possibile identificare cinque differenti profili: tecno-entusiasti della fisica sociale (35,3%), eterodiretti per tradizione (21%), autodiretti (18,2%), pragmatici del risparmio (15,8%) ed esclusi (9,7%). Un ulteriore livello di analisi è stato predisposto per l’osservazione diretta (non mediata da dichiarazioni soggettive, passibili di «desiderabilità sociale» e/o altre distorsioni tipiche di al-cune tecniche e strumenti metodologici) delle principali dinamiche soggiacenti l’aggregazione di comportamenti individuali nei sistemi di recensioni. Il fine ultimo è stato verificare l’ipotesi di un “comportamento vettoriale” specifico, potendo individuare una direzione, un’intensità e un verso di tale aggregazione. Nel fare ciò si è scelto di registrare la variazione (ai tempi t0, t1 e t2, relativi rispettivamente al 10 dicembre 2018, al 10 febbraio 2019 e al 10 aprile 2019) del punteggio medio e del numero di recensioni di 444 annunci di prodotti/servizi afferenti ai tre casi studio Amazon, Airbnb e TheFork. Tra i risultati emersi vi è la constatazione di un effetto San Matteo (Matthew effect), qui interpretato come una spirale del consenso, che presenta un moto inerziale specifico, in grado di riprodurre e mantenere costanti con una certa dose di fedeltà le proprietà che regolano l’andamento del fenomeno aggregativo nel tempo. Ciò sembra confermare la rilevanza dei circuiti comunicativo-informazionali peer-to-peer dell’intelligenza collettiva (una rilevanza assolutamente valida anche per il mondo della produzione), creando al contempo nuovi interrogativi sulla natura e sulla “bontà” dei processi decisionali degli individui (e delle imprese), in una prospettiva ancora più evidente di co-costruzione del senso comune

    Il marketing politico alla prova della Rete. Elezioni italiane e digital campaign

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    Con l’avvento della rivoluzione digitale e la crisi della partecipazione politica tradizionale che si osserva nelle democrazie più avanzate, l'infrastruttura e l'architettura organizzativa della politica si riscoprono online, nella networked politics, dove risiede l'attivismo individualizzato, post-burocratico e partecipativo. Il marketing politico si è dunque dotato di professionisti della comunicazione, di data scientists, di indagini demoscopiche, di news management. Nell'osservare tali cambiamenti, in occasione delle elezioni politiche 2018, è stato raccolto tutto il materiale testuale, grafico e audiovisivo prodotto dalle pagine Facebook ufficiali di Movimento 5 Stelle, PD e Lega. L'obiettivo si concretizza nello studio delle strategie di marketing politico online attuate dai singoli partiti, al fine di individuare quei tratti distintivi tipici di un nuovo modo di comunicare la politica, tra disintermediazione, prossimità con l'elettorato e nuovi spazi della mediatizzazione

    Le nuove strategie di leaderizzazione al tempo dei social network

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    Con la proliferazione dei canali digitali, social network su tutti, si assiste ad una forma inedita di disintermediazione, che trasferisce gran parte del discorso politico nelle sempre più affollate agorà elettroniche del Web. Ciò che ne deriva è una campagna elettorale permanente incentrata sul leader, in cui costui risulta essere in grado di fungere da contatto diretto fra rappresentanti ed elettori. Le strategie di storytelling, fortemente personalizzate su misura del leader, dimostrano troppo spesso di fare presa principalmente sull’attenzione emotiva degli elettori, i quali, durante la loro esposizione selettiva ai contenuti, rischiano di trascurare la dimensione raziocinante che sostiene un’argomentazione a favore di un atteggiamento maturato prevalentemente sulla base di una sorta di “performance” da palcoscenico del leader di turno. Il rischio che si ravvisa in questi casi è quello di creare consenso sempre più attorno agli stimoli simpatetici dei tratti personali del leader e sempre meno in virtù di un programma politico condiviso

    Organizzazione e funzioni aziendali

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    Attraverso l'adozione di un approccio di tipo riduzionistico, in questo capitolo definiremo - in maniera sintetica e senza pretesa di esaustivitĂ  - le caratteristiche strutturali dell'impresa. Particolare attenzione sarĂ  posta verso le singole funzioni aziendali, intese come un gruppo di compiti o mansioni collegati e interdipendenti rispetto a un fine. Esse costituiscono gli ingranaggi stessi su cui poggia la serie di scelte imprenditoriali

    I volti del non voto e dell'indecisione

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    Il presente capitolo intende indagare, in una prospettiva di medio-lungo periodo, sul fenomeno dell'astensionismo e sull'indecisione di voto. Il presente scenario politico-elettorale tripolare evidenzia fin da subito la complessitĂ  delle dinamiche di mutamento in seno alle decisioni finali degli elettori. Con l'ausilio di autorevoli fonti esterne e di elaborazioni statistiche adeguate, si delineano i profili principali dell'elettorato piĂą in crisi e meno rappresentato, nel tentativo di fare luce sulla natura dell'astensione e dell'indecisione caratterizzanti le elezioni del 4 marzo 201

    La progettazione aziendale

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    Ogni impresa ha la necessità di dotarsi di una forma organizzativa (anche detta "configurazione") che la metta in condizione di raggiungere la massima efficienza operativa, al fine di aumentare la propria produttività. Nelle pagine che seguono verranno illustrate le possibili combinazioni a disposizione dell'organizzazione per dar vita alla propria progettazione strutturale. La struttura risultante dovrà essere in grado di funzionare ottimamente, mediante l'opportuna specificazione di compiti e mansioni, poteri e responsabilità dei singoli centri, nonché tramite l'istituzione di un'adeguata rete di relazioni - ovvero di rapporti direttivi, di informazione e di controllo - indispensabili per assicurare l'unitarietà della gestione

    Gli studi sull'imprenditore e l'impresa

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    Chi è l'imprenditore? Quali sono gli elementi che ne connotano l'appartenenza ad una specifica classe sociale? Qual è il suo rapporto con il capitalismo e il suo ruolo nella società e nell'economia? Queste sono, per quanto parziali. alcune delle principali domande alla base dei numerosi approcci teorici che si sono interessati allo studio degli imprenditori e che hanno cercato di investigare natura e funzioni utilizzando discipline e paradigmi differenti

    Un voto pieno di risentimento. Stato d’animo degli elettori e clima d’opinione diffuso alla vigilia delle elezioni politiche 2018.

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    All'indomani delle elezioni politiche del 2018, il contributo affronta il tema del risentimento in relazione allo stato d'animo e alle inclinazioni degli elettori rilevate attraverso una websurvey alla vigilia del voto e alla camapagna elettorale agita dai partiti politici in rete

    Partecipazione politica online e stili ibridi

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    Il presente capitolo intende indagare sui nuovi stili di partecipazione politica in un'epoca caratterizzata da una dieta mediale molto variegata, in cui il libero accesso ai media digitali, fra social network, siti, blog e piattaforme, attiva forme inedite di disintermediazione e personalizzazione dell'atto partecipativo, sia per la "domanda" elettorale che per "l'offerta" elettorale. La Rete si candida a diventare il nuovo spazio principale dell'informazione e dei processi di influenza interindividuale, mentre una "campagna permanente" evidenzia la centralitĂ  presente, e ancor piĂą futura, della networked politics su tali dinamiche
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