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State and peripheries: the political geography of the Maldives between uniformity and segregation
La Repubblica delle Maldive negli ultimi decenni, almeno dagli anni novanta del ventesimo secolo ad oggi, è stata oggetto di spinte trasformative riconducibili allâincremento degli investimenti esteri e nazionali sul settore turistico, alla dipendenza energetica dai paesi produttori di greggio e, infine, allâintroduzione e al consolidamento di modelli di consumo allogeni. In letteratura ha prevalso unâattenzione culturalista sulle conseguenze di queste trasformazioni. Noi proponiamo una lettura alternativa che si fonda su due concetti molto celebri nella geografia politica: il modello âcentro periferiaâ e il âpaesaggio politicoâ nelle versioni di Reynaud e di Lacoste. Il contributo mostra come lo Stato centrale, durante gli ultimi decenni, ha esercitato una funzione di controllo sulle comunitĂ periferiche, come tale controllo sia leggibile attraverso questi modelli interpretativi e come la geografia politica maldiviana possa essere letta utilizzando le categorie della segregazione e dellâomologazione. In questo contributo ci si concentra sulla lettura di alcuni atti politici e sullâosservazione di un contesto locale specifico, lâisola di Faaf-Magoodhoo, dove gli autori svolgono ricerche sulla geografia sociale e ambientale presso il MaRHE Center dellâUniversitĂ degli Studi di Milano-Bicocca.The Republic of the Maldives during the last decades, at least since the Nineties, has been involved by a complex body of transformative forces due to some factors: the increasing foreign investments in the tourism market; the dependency on oil producing Countries; and the introduction of new consumption models. The literature focused on a âculturalistâ approach to these transformations. We aim at proposing an alternative analysis based on two pivotal concepts of Political Geography: the CenterPeriphery Model and the idea of âPolitical Landscapeâ, according to Reynaud and Lacoste. The contribution stresses how the central State, during the last decades, has imposed a control on local communities, how such control can be read through these two interpretive models, and how the political geography of the Maldives can be understood by adopting the spatial categories of segregation and uniformity. In this paper we develop our analysis both by reading two political acts, and by observing a specific local context, Faaf-Magoodhoo, an island where the authors carry out researches on environmental and social geography hosted by the MaRHE Center of the University of MilanoBicocca
State and peripheries: the political geography of the Maldives between uniformity and segregation
La Repubblica delle Maldive negli ultimi decenni, almeno dagli anni novanta del ventesimo secolo ad oggi, è stata oggetto di spinte trasformative riconducibili allâincremento degli investimenti esteri e nazionali sul settore turistico, alla dipendenza energetica dai paesi produttori di greggio e, infine, allâintroduzione e al consolidamento di modelli di consumo allogeni. In letteratura ha prevalso unâattenzione culturalista sulle conseguenze di queste trasformazioni. Noi proponiamo una lettura alternativa che si fonda su due concetti molto celebri nella geografia politica: il modello âcentro periferiaâ e il âpaesaggio politicoâ nelle versioni di Reynaud e di Lacoste. Il contributo mostra come lo Stato centrale, durante gli ultimi decenni, ha esercitato una funzione di controllo sulle comunitĂ periferiche, come tale controllo sia leggibile attraverso questi modelli interpretativi e come la geografia politica maldiviana possa essere letta utilizzando le categorie della segregazione e dellâomologazione. In questo contributo ci si concentra sulla lettura di alcuni atti politici e sullâosservazione di un contesto locale specifico, lâisola di Faaf-Magoodhoo, dove gli autori svolgono ricerche sulla geografia sociale e ambientale presso il MaRHE Center dellâUniversitĂ degli Studi di Milano-Bicocca.The Republic of the Maldives during the last decades, at least since the Nineties, has been involved by a complex body of transformative forces due to some factors: the increasing foreign investments in the tourism market; the dependency on oil producing Countries; and the introduction of new consumption models. The literature focused on a âculturalistâ approach to these transformations. We aim at proposing an alternative analysis based on two pivotal concepts of Political Geography: the CenterPeriphery Model and the idea of âPolitical Landscapeâ, according to Reynaud and Lacoste. The contribution stresses how the central State, during the last decades, has imposed a control on local communities, how such control can be read through these two interpretive models, and how the political geography of the Maldives can be understood by adopting the spatial categories of segregation and uniformity. In this paper we develop our analysis both by reading two political acts, and by observing a specific local context, Faaf-Magoodhoo, an island where the authors carry out researches on environmental and social geography hosted by the MaRHE Center of the University of MilanoBicocca