8 research outputs found

    La Carta Del Restauro del Contemporaneo. Uno strumento utile?

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    There is an urgent need for renovation in the field of contemporary art restoration that cannot be provided by the 1972 and 1987 Restoration Charters. What is required, however, is not a new Charter, which would risk becoming obsolete within a few years, but a series of commonly shared guidelines to help manage the heterogeneity of contemporary artwork. Compared to previous centuries, in fact, modern artists have been able to experiment with new chemical products and materials that can deteriorate quickly. This gives rise to several questions, one of which is: can traditional restoration principles still be considered valid? The answer is, yes, in part. For example, some concepts of preventive maintenance, retractability, and minor intervention still seem relevant. Another important issue is the possibility of rebuilding the creative process underlying these new works of art to identify any common aspects. Interviewing the artist and examining any existing archival sources about an artwork\u2019s exhibition and ownership history, would be very helpful. Concerning restorations, it would be inadvisable to have artists carry them out themselves, because this would restart the creative process, resulting in entirely new works of art. This paper will highlight these and other issues and provide some useful suggestions to help guide us through this new artistic landscape in an attempt to preserve the different types of cultural heritage for future generations

    Resine e no. L\u2019introduzione delle resine acriliche nel restauro italiano

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    Dagli anni Quaranta del Novecento furono sperimentati in Italia numerosi prodotti di sintesi nel tentativo di risolvere le problematiche conservative delle pitture murali. Grazie all\u2019indispensabile contributo della ricerca internazionale le resine viniliche e acriliche furono introdotte e applicate in molteplici fasi di intervento, segnando il passaggio da una concezione del restauro di tradizione ottocentesca a una nuova metodologia di approccio, supportata dall\u2019ausilio della sperimentazione scientifica. La diffusione di questi nuovi materiali si deve alle ricerche condotte presso l\u2019Istituto Centrale del Restauro di Roma, diretto da Cesare Brandi, e al fondamentale contributo di alcuni restauratori, in particolare di Leonetto Tintori, uno tra i primi operatori a testare questi ritrovati negli interventi al Camposanto di Pisa, sugli affreschi di Giotto a Padova e Firenze, e in numerosi altri restauri. Negli anni Sessanta a queste esperienze si affiancarono le indagini di Paolo Mora, Paul Philippot e Giorgio Torraca, che contribuirono ad approfondire la conoscenza sulle sostanze sintetiche e a diffonderne l\u2019utilizzo. Il testo \ue8 stato infine arricchito con le testimonianze di numerosi restauratori italiani, di storici dell\u2019arte e di alcuni degli scienziati che presero parte in prima persona a quelle esperienze

    Murales

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    termine “Murale” indica nella sua accezione più comune una rappresentazione pittorica di grande immediatezza visiva, spesso di tematica politica o sociale, ese- guita in uno spazio perlopiù pubblico su murature o supporti mobili. Il contri- buto, a partire da un necessario inquadramento storico dalle origini agli sviluppi contemporanei di questa forma artistica, si sofferma sugli aspetti tecnico-realizza- tivi e sulle problematiche conservative, di grande attualità, e ne analizza i processi di committenza, progettazione e fruizione, evidenziandone il carattere di attore sociale, in quanto dispositivo simbolico connesso al livello socio-culturale del con- testo in cui si radica

    Sol LeWitt, Wall Drawing 445; Wall Drawing 494. Intervista ad Andrea Marescalchi

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    Andrea Marescalchi è stato un artista che ha collaborato a lungo con Sol Lewitt: ha partecipato alla realizzazione di molti dei suoi Wall drawings e messo a punto, insieme agli altri assistenti, le tecniche e le procedure di esecuzione pittorica, codificate in maniera specifica a seconda dei materiali scelti e degli effetti desiderati da Lewitt stesso. L'intervista è stata un'occasione preziosa per raccogliere i dettagli tecnici dei procedimenti e dei prodotti relativi alle opere murali realizzate con inchiostri, oltre che per approfondire il rapporto fra Sol Lewitt ed i suoi assistenti

    Wall drawing 445 e Wall drawing 494 di Sol Lewitt. Si conserva il progetto o anche la sua esecuzione? Studio della fase progettuale, della tecnica esecutiva e dello stato di conservazione

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    I Wall Drawing 445 e Wall Drawing 494 di Sol LeWitt vennero dipinti nell'ex granaio della Fattoria di Celle per Giuliano Gori tra il 1985 e il 1986. Le opere, nate dal progetto di uno dei principali esponenti dell'Arte Concettuale, possono essere considerate la trasposizione di un'idea che, prendendo forma dapprima in un diagramma cartaceo e in una serie di indicazioni tecniche, viene successivamente trasferita alla dimensione architettonica della parete. Un progetto che nasce nella mente di LeWitt e che altri possono materialmente eseguire. È stata proprio la natura di queste opere che ha fornito l'occasione per alcune riflessioni, maturate all'interno del cantiere didattico del Master in Conservazione e restauro delle opere d’arte contemporanea presso l’Opificio delle Pietre Dure, nel tentativo di dare risposta a quesiti di natura sia tecnica che teorica

    Il Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato. Le Cartoline di Stefano Arienti. Analisi dell'opera e studio per il progetto espositivo

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    Il cantiere, effettuato nel Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, nell'ambito del Master in Conservazione e restauro delle opere d’arte contemporanea presso l’Opificio delle Pietre Dure, è stato dedicato alle Cartoline di Stefano Arienti: il progetto nasceva dalla volontà dei curatori di inserire l'opera, di notevoli dimensioni, nel percorso del nuovo allestimento della collezione permanente, in programma dopo l'ampliamento di un'ala del museo pratese. Alle sessantacinque Cartoline in polistirolo di Stefano Arienti sono state quindi dedicate le attività di studio e ricerca, al fine di delineare un progetto di restauro e di riallestimento dell'opera, che ne garantisse una più corretta conservazione
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