La Clef d'or, ou l'Astrologue fortuné devin, contenant une liste générale de tous les arts, songes et visions nocturnes, avec les noms des choses et les numéros à qui elles se rapportent, pour s'en servir aux tirages de la loterie de France. Traduit de l'italien d'Albumazzar de Carpenteri... Nouvelle édition... par M. Peregrinus

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Osteonecrosis of the jaw and bisphosphonate: prevention, diagnosis and treatment

Introduzione: L'osteonecrosi dei mascellari nei pazienti in terapia con bisfosfonati (ONJ-BF) rappresenta un problema medico multidisciplinare che ha suscitato notevole interesse sia in ambito nazionale che internazionale. Negli ultimi anni sono comparse nel mondo sempre più numerose segnalazioni di osteonecreosi dei mascellari insorte in pazienti trattati con BF. Obiettivi: Nonostante i numerosi studi scientifici ed epidemiologici, i punti oscuri sono moltissimi ed ancora non si è riusciti a fare completa chiarezza nell'approccio clinico da adottare in presenza di pazienti in terapia con questi farmaci. Nel presente lavoro verrà eseguita una disamina dell’eziopatogenesi, degli elementi diagnostici e delle diverse modalità terapeutiche da poter adottare nei confronti di tale fenomeno clinico. Metodi: L'intervento odontoiatrico sembra aumentare la frequenza di una ONJ-BF, tuttavia è possibile che una preesistente ONJ-BF in forma subclinica si manifesti come patologia dentaria o, in alternativa, che l’estrazione o l’intervento odontoiatrico sveli una sottostante osteonecrosi. Risultati: In condizioni normali si assisterebbe ad una guarigione rapida senza sequele infettive, anche se il cavo orale non è un ambiente sterile. Nei soggetti che sviluppano ONJ-BF la guarigione è invece lenta e difficoltosa, con tendenza alla contaminazione della lesione ossea con germi della flora batterica del cavo orale. Conclusioni: Le complesse implicazioni cliniche e medico-legali impongono a tutti gli operatori sanitari, odontoiatri, igienisti dentali, chirurghi orali e maxillo-facciali, una adeguata conoscenza dei processi diagnostici e dei principi generali di prevenzione di tale patologia.Background: Osteonecrosis of the jaws in patients treated with bisphosphonates (ONJ-BF) is a multidisciplinary medical problem that has aroused considerable interest. In recent years several reports of osteonecrosis of the jaws in patients treated with BF have appeared. Objectives: Despite numerous scientific and epidemiological studies, a lot of doubts still persist and it is currently not possible to make significant progress in clarifying the clinical approach to patients using ONJ-BF. Our paper wants to offer a review about the mechanism and the elements of the various diagnostic and therapeutic modalities that can be used against this clinical phenomenon. Methods: Dental procedures seem to increase the frequency of ONJ-BF, but it is possible that a preexisting subclinical ONJ-BF appears as a dental disease or, alternatively, that the extraction or dental procedures reveal a half hidden osteonecrosis. Results: In normal conditions, this could rapidly heal without infectious con

Fattori di crescita e cellule staminali

La personalizzazione delle più moderne strategie di riabilitazione visiva è in grado di ottimizzare l’utilizzo del residuo visivo e/o delle capacità sensoriali non visive in un crescente numero di pazienti, realizzando un reale miglioramento della loro qualità di vita. Tuttavia, la maggior parte dei pazienti affetti da patologie oculari invalidanti o potenzialmente tali richiedono informazioni su possibili terapie in grado di farli tornare a vedere riferendosi, in particolare, alle cellule staminali ed a fattori di crescita quali, il fattore di crescita della cellula nervosa o Nerve Growth Factor (NGF) identificato da Rita Levi Montalcini negli Anni ‘50. I fattori di crescita sono proteine con molteplici funzioni di omeostasi tessutale tra cui la proliferazione, il differenziamento e la maturazione cellulare. Numerosi studi sperimentali sono in corso per valutare le potenzialità terapeutiche dei diversi fattori di crescita e per inquadrare il loro ruolo nella gestione dei pazienti con patologie disabilitanti le funzioni visive. Le cellule staminali sono cellule non mature e non specializzate, caratterizzate dalle capacità di auto-rinnovamento e di differenziamento eterogeneo (pluripotenza). L’auto-rinnovamento è la possibilità di compiere un numero illimitato di cicli replicativi mantenendo sempre il medesimo stadio differenziativo. La “potenza” è la capacità di generare una o più linee cellulari tramite il differenziamento. All'interno di quest’ultimo concetto è includibile anche quello di trans-differenziamento, cioè la capacità di una cellula staminale in fase di differenziamento di cambiare la propria linea cellulare modificando il suo programma di sviluppo. Il trans-differenziamento, evidenziato finora solo in animali da esperimento, permette a cellule staminali mesenchimali adulte o Mesenchimal Stem Cells (MSCs) di differenziarsi in cellule molto specifiche (come neuroni, cellule epiteliali, tipi cellulari ectodermici o endodermici) saltando da un cammino differenziativo ad un altro. Le tematiche riguardanti la “cura degli occhi” mediante fattori di crescita e cellule staminali devono essere affrontate in maniera del tutto diversa in relazione ai differenti tessuti oculari coinvolti dalla patologia causa di minorazione visiva. In base all’eterogenea derivazione embriogenetica delle diverse strutture oculari, sono distinguibili due principali ambiti applicativi: i. patologie del segmento anteriore, con particolare riferimento a quelle coinvolgenti le strutture corneali, quali l’epitelio (che origina dall’ectoderma), lo stroma (che origina dalla superficie anteriore della capsula di mesenchima indifferenziato che circonda il calice ottico) e l’endotelio (che origina da cellule della cresta neurale); ii. patologie del segmento posteriore, con particolare riferimento a quelle della retina / nervo ottico e dell’epitelio pigmentato retinico (EPR) che, rispettivamente, originano dalle pareti neuro-ectodermiche interna ed esterna dei calici ottici, derivanti dal tratto cefalico del tubo neurale come parti integranti del sistema nervoso centrale in formazione

SECONDARIES PROBLEMS OF ORAL MUCOSA DURING ORTHODONTIC TREATMENT

Introduction In the recent years, there was an increase in the number of people, adults and children, who undergo orthodontic therapy, probably since the modern innovations that have characterized the field of orthodontics, which allow us to offer orthodontic devices acceptable from an aesthetic and functional point of view. Objectives In this work, we want to focus on the possible consequences that may occur in the soft tissues during orthodontic treatment, which often are a source of alarm among patients and parents. In addition, it wants to raise awareness about this the orthodontists colleagues to reckon with problematics that may occur during the course of treatment. The orthodontic movements are the result of forces that are applied to the teeth and that are produced by equipment such as brackets, wires, strings, elastic bands and springs. Patients undergoing orthodontic treatment have increased risk of oral problems such as plaque formation, white lesions, gingivitis, oral mucosal lesions (traumatic ulcers, aphthous, hyperkeratosis). Discussions The data obtained from the literature and clinical experience, the most common problems to the oral mucosa that can be encountered in the course of orthodontic treatment include: traumatic injuries of various kinds, pseudocysts lesions of the salivary glands (mucocele, ranula), gingival hypertrohpy, allergic reactions to materials, frictional hyperkeratosis. Conclusions Orthodontic treatment involves a higher risk of oral mucosal lesions and implies a greater awareness of better oral hygiene. Oral hygiene instruction and early treatment of oral lesions are important considerations for better motivation of the patient, treatment planning and the successful outcome. It is important that the doctor follow in a continuous manner the state of health of the teeth and its associated structures, in order to ensure an optimal result for the same treatment, without incurring any unpleasant complications

Cleidocranial Dysplasia: Maxillary Alterations on the Transverse Plane. Presence of Crown-radicular Anomalies and Multidisciplinary Approach of a Clinical Case.

Introduction: Cleidocranial Dysplasia (CCD) is a rare inherited autosomal dominant congenital syndrome that occurs in approximately one out of every one million individuals worldwide; it primarily affects bones that undergo intra-membranous ossification, generally the skull and clavicles. Other bones may be affected such as the long bones, spine, pelvis, bones of hands and feet showing hypoplasia of distal phalanges. Indispensable is the role of the gene Runx2, necessary for the differentiation of odontoblasts and osteoblasts; it regulates the expression of many genes related to the development of dental hard tissues. The aim of this study was to appraise the connection between the Cleidocranial Dysplasia and the appearance of skeletal and dental anomalies not much deepen to this day. With particular emphasis, it wants to describe the multidisciplinary therapeutic approach. Case Report: The patient showed multiple skeletal features of CCD. A distinctive feature was the failed or delayed exfoliation of deciduous dentition and a delayed eruption of permanent teeth. The goal of the treatment is the improvement of both aesthetic and functional aspects. This objective can be achieved through an appropriate multidisciplinary treatment plan that arranges the orthodontic and surgical measures. Results and Discussions: Because of the involvement of facial bones, the altered mode of tooth eruption and the presence of numerous included supernumerary teeth, CCD is a pathology that all dentists should be familiar with. The patients have small faces compared to the skull and the hypoplasia of maxillary, tear, nasal and zygomatic bones. The orthodontic approach in literature seems to be reduced to the guided eruption of bad-positioned and impacted teeth. Knowledge of the clinical features of CCD allows for the early planning of the procedures necessary to resolve the dental pathologies observed in CCD patients

Cognitive experience of oral cancer among young people of Sapienza University of Rome

Aims: the aim of this study was to analyse the awareness of oral cancer among young adults in the city of Rome. Materials and methods: during the orientation period for new graduates students, or “Porte aperte“, organised by the Sapienza University of Rome in July 2009 and 2010, a survey among young people regarding their knowledge on the risk factors, the importance of early diagnosis, and the methods for primary and secondary prevention of oral cancer was conducted. A total of 1125 questionnaires were administered to subjects who agreed to respond to assess the level of knowledge of the disease. Results: only 45.3% of the sample population was aware of the existence of oral cancer; among these individuals, 36.9% did not perceive seriousness of the malignancy. High school students who attended a scientific high school knew the risk factors better than the students who attended classical and technical high school. Conclusions: rigorous educational programs along with diagnostic strategies promise to reduce the burden of oral cancer. The data obtained from this study highlight the need to increase health education, especially among young people in humanistic or technical high schools and universities (Classical High School, Technical Institutes, Faculty of Letters, Faculty of Law) where there is a lack of knowledge concerning oral cancer prevention