26 research outputs found

    PIGNATELLI ARAGONA CORTÉS E MENDOZA, Diego

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    Profilo biografico di Diego Pignatelli Aragona Cortes, principe di Castelvetrano (1687-1750)Biographical profile of Diego Pignatelli Aragona Cortes, prince of Castelvetrano (1687-1750

    Introduzione. Il Mediterraneo assediato

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    È un ampio saggio introduttivo corredato da un corposo apparato bibliografico al volume Mediterraneo in armi (secc. XV-XVIII), a cura di Rossella Cancila (Palermo, Quaderni di Mediterranea, 2007, 2 volls, pp. 714), in cui l'autrice affronta in uno schema interpretativo di lungo periodo il tema della guerra nel Mediterraneo durante i secoli dell'età moderna, interpretandolo come scontro di potenze piuttosto che come conflitto di culture o di religioni. Malgrado la permanenza del conflitto, il Mediterraneo rimase pur sempre un’area di contatto tra i due mondi, una frontiera permeabile, in cui relazioni diplomatiche, scambi culturali e interessi commerciali continuarono a essere praticati

    La questione dei diritti signorili in Sicilia a fine Settecento

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    A partire dagli anni Ottanta del Settecento il governo borbonico si fece in Sicilia promotore di una serie di provvedimenti incentrati sul problema dell’assetto fondiario nel regno allo scopo di favorire la formazione di una piccola proprietà e il miglioramento dell’agricoltura, sua vera ricchezza. Uno dei più rilevanti fronti di intervento aperto dal viceré Caracciolo fu quello volto alla limitazione dei vincoli feudali e dell’insieme dei diritti proibitivi e angarici, posseduti dal baronaggio per consuetudine, che costituivano ancora in pieno Settecento una sopravvivenza di una certa consistenza dell’antica servitù della gleba. A partire dalle norme volte a regolamentare l’esercizio della mano baronale fu mosso un duro attacco al potere feudale nelle campagne e alimentato un dibattito in cui la propaganda baronale prese parte attiva, avviando un processo di trasformazione senza fratture, di cui la Costituzione del 1812 rappresentò unasoluzione di commistione e di compromesso tra vecchio e nuovo.In the 1780s the Bourbon government enacted several measures in Sicily impacting the large family estates in the kingdom. Their purpose was to encourage the formation of smaller properties and the development of the island’s real wealth: agriculture. One of the most important initiatives of the viceroy Caracciolo aimed at limiting feudal constraints and the set of oppressive legal prohibitions imposed according to custom by barons, which in the eighteenth century constituted a surviving form of ancient serfdom. Starting with laws regulating the exercise of baronial power, a harsh attack on feudal power in the countryside began, and it gave rise to a debate in which baronial propaganda was quite active. A process of seamless transformation had begun, and the Constitution of 1812 represented both the fusion of and the compromise between old and new

    PIGNATELLI, Ettore

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    Profilo biografico di Ettore Pignatelli, viceré di Sicilia, conte di Monteleone (morto a Palermo nel 1535)Biographical profile of Hector Pignatelli, viceroy of Sicily, count of Monteleone (died Palermo, 1535

    Autorità sovrana e potere feudale nella Sicilia moderna

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    Il feudalesimo in Sicilia ha una forte caratterizzazione come istituto di diritto pubblico sulla base di esplicite concessioni che nei secoli la sovranità aveva elargito ai singoli feudatari e che nel tempo finirono con l’essere percepite come connaturate al feudo stesso. Il rapporto tra il potere sovrano e la giurisdizione feudale si rivelò piuttosto difficile e denso di contraddizioni, segnato ora da sostanziali aperture nei confronti di una aristocrazia forte, del cui consenso e della cui fedeltà la monarchia aveva bisogno, ora da fasi di riequilibrio, quando non di ridimensionamento del potere della nobiltà, nell’intento di restaurare con maggiore o minore convinzione il valore e il significato dell’autorità sovrana

    Gli occhi del principe. Castelvetrano: uno stato feudale nella Sicilia moderna

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    Nel clima di contrapposizione e scontro che caratterizzò l’ultima fase del dominio austriaco in Sicilia, il principe don Diego Pignatelli Aragona Cortes (1687-1750) promosse un’indagine conoscitiva su «tutti gli stati, effetti, rendite e giurisdizioni» da lui posseduti nel Regno di Sicilia, che servisse a chiarirgli le caratteristiche proprie di ogni feudo e università, a dimostrazione dell’attenzione che il potere feudale rivolgeva all’organizzazione della realtà locale. L’analisi del prezioso documento, alla luce di numerose altre fonti coeve, consente all’autrice di penetrare all’interno del sistema di «governo del feudo» e della realtà economica e sociale di Castelvetrano, grosso centro baronale siciliano della prima metà del Settecento. E di recuperare inoltre interessanti frammenti della vita politica locale, grazie alla ricostruzione delle vicende secolari e dei processi di mobilità di un gruppo di famiglie che costituivano il ceto dirigente della comunità

    Aspetti del dibattito sulle giurisdizioni feudali in Sicilia (1784-1789)

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    Alla fine degli anni Ottanta del Settecento, apparve anonima una Memoria ragionata in favore dei baroni del Regno di Sicilia per le novità fattesi dai Tribunali della Regia Gran Corte e del Real Patrimonio negli anni 1784, 1785 e 1786 sulla legislazione del Regno e contro le giusdizioni baronali. Il clima in cui il testo si collocava era quello assai rovente seguito alle riforme amministrative e giudiziarie volute da Domenico Caracciolo come viceré in Sicilia (1781-gennaio 1786), tese dopo il fallimento del progetto della formazione del catasto a colpire il potere locale dei baroni, base politica della loro influenza e autorità

    Santa Lucia, Francesco Branciforte Barresi duca di

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    Profilo biografico di Santa Lucia, Francesco Branciforte Barresi duca diBiographical profile of Santa Lucia, Francesco Branciforte Barresi duke o
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