37 research outputs found
A proposito dell\u2019inchiesta della S. Congregazione dell\u2019Indice dei libri proibiti di fine \u2018500
Il paper \u2013 diviso in tre parti \u2013 muove dai risultati della \u201cRicerca sull\u2019inchiesta della Congregazione dell\u2019Indice\u201d che ha preso in esame i codici Vaticani Latini che conservano circa 9500 liste di titoli di libri posseduti dai religiosi italiani alla fine del XVI secolo. Roberto Rusconi sviluppa una panoramica introduttiva sulle biblioteche degli ordini religiosi alla fi ne del Cinquecento. Giovanna Granata sfrutta le molteplici potenzialit\ue0 informative
dell\u2019Inchiesta, sia in termini di conoscenza di tali biblioteche, sia rispetto alle modalit\ue0 di circolazione delle diverse edizioni. Rosa Marisa Borraccini prende invece in esame un caso di
studio come quello del 'Confessionario' di Girolamo da Palermo per dimostrare l\u2019importanza che un testo oggi quasi del tutto sconosciuto aveva all\u2019epoca della sua produzione.
This paper \u2013 divided into three sections \u2013 expands upon the work undertaken in \u201cRicerca sull\u2019inchiesta della Congregazione dell\u2019Indice\u201d, which has examined the Codici Vaticani Latini, a collection which conserves around 9.500 lists of volumes owned by Italian monks and clerics at the end of the sixteenth century. Roberto Rusconi offers an introductory overview of the libraries of religious orders at the end of the sixteenth century. Giovanna Granata analyses the findings of the Inchiesta in terms of actual library holdings and in terms of the circulation of different editions. Rosa Marisa Borraccini examines the case study of the \u201cConfessionario\u201d of Girolamo da Palermo to demonstrate the importance certain texts, although now forgotten and largely ignored, had at the time of their production and circulation
Autonomous Raman Amplifiers using Standard Integrated Network Equipment
Practical needs related to infrastructure management are driving optical network operators to include Raman amplification in order to improve the performance of long fiber spans. Compared to standard erbium-doped fiber amplifier (EDFA) management, Raman amplifiers require a greater degree of control and monitoring due to their distributed nature. Inevitably, this update leads to a key consideration; the introduction of additional telemetry devices with respect to standard EDFA photodiodes, resulting in an increase in required investments. In this work, we present an embedded controller architecture in combination with an ad-hoc probing procedure to manage Raman amplification within disaggregated optical networks, using only standard integrated equipment, allowing an efficient implementation without the introduction of optical channel monitors (OCMs). This proposal is validated using a fully representative experimental campaign, testing both the probing procedure on a single fiber span and the operation of a Raman amplifier using the extracted information
Disaggregated Optical Network Orchestration based on the Physical Layer Digital Twin
The architecture and functionality of an open and disaggregated optical network is presented, focusing on the orchestration of the physical layer digital twin and the optical network controller, implemented on an experimental multi-vendor triangular-topology setup
Experimental Demonstration of Partially Disaggregated Optical Network Control Using the Physical Layer Digital Twin
Optical communications and networking are fast becoming the solution to support ever-increasing data traffic across all segments of the network, expanding from core/metro networks to 5G/6G front-hauling. Therefore, optical networks need to evolve towards an efficient exploitation of the infrastructure by overcoming the closed and aggregated paradigm, to enable apparatus sharing together with the slicing and separation of the optical data plane from the optical control. In addition to the advantages in terms of efficiency and cost reduction, this evolution will increase network reliability, also allowing for a fine trade-off between robustness and maximum capacity exploitation. In this work, an optical network architecture is presented based on the physical layer digital twin of the optical transport used within a multi-layer hierarchical control operated by an intent-based network operating system. An experimental proof of concept is performed on a three-node network including up to 1000 km optical transmission, open re-configurable optical add & drop multiplexers (ROADMs) and whitebox transponders hosting pluggable multirate transceivers. The proposed solution is based on GNPy as the optical physical layer digital twin and ONOS as intent-based network operating system. The reliability of the optical control decoupled by the data plane functioning is experimentally demonstrated exploiting GNPy as open lightpath computation engine and software optical amplifier models derived from the component characterization. Besides the lightpath deployment exploiting the modulation format evaluation given a generic traffic request, the architecture reliability is tested mimicking the use case of an automatic failure recovery from a fiber cut
Virtute et labore. Studi offerti a Giuseppe Avarucci per i suoi settant'anni.
Contributi di: G. PACI, S.M. MARENGO, C. GRATTAGRISI, F. SANTONI, M. CARLETTI, D. CICCARELLI, T. COLAMARCO, F. MAGISTRALE, M.POZZA, M. F. BARONI, C. CASTIGNANI, R. CICCONI, O. BANTI, A. SALVI, M. D'AGOSTINO, M. BOCCHETTA, R. PACIARONI, C. PONGETTI, E. CATANI, D. GNESI, U. MOSCATELLI, N. RAPONI, S. ALESSANDRINI CALISTI, S. COSI, M. PALMA, S. P. P. SCALFATI, P. PIZZICHINI, F. VALACCHI, A. CHIAVARI, P.L. FALASCHI, P. CARTECHINI, M. MELONI, D. PACINI, G. SANTARELLI, D. FIORETTI, P. MAGNARELLI, N. MONELLI, A. PALOMBARINI, R. PICCIONI, R. SANI, M. SEVERINI, M. MILLOZZI, S. GIOMBI, M. DONNINI, R. LAMBERTINI, R. AVESANI, D. FRIOLI, C. MARAVIGLIA, P. PALLOTTINO, P. PERETTI, C. CARGNIONI, D. MAGGI, G. GALEAZZI
Mobilit\ue0 nei mestieri del libro tra Quattrocento e Seicento: testimonianze disperse
Nell\u2019ambito dei temi distribuiti fra le varie Unit\ue0 per realizzare una riflessione critica organica su alcuni dei principali fattori che hanno caratterizzato il fenomeno della mobilit\ue0 in Italia nel periodo preso in esame, l\u2019Unit\ue0 di Macerata intende approfondire l\u2019aspetto delle \u201ctestimonianze disperse\u201d, cio\ue8 il recupero di testimonianze dirette e indirette della produzione libraria \u201cminore\u201d che, per ragioni riconducibili per lo pi\uf9 alle circostanze fortuite della pubblicazione e alle modeste caratteristiche formali, non ha meritato nel tempo la cura e la tutela riservate ai libri \u201crari e di pregio\u201d. Ci si riferisce in particolare alle pubblicazioni d\u2019occasione, di interesse locale e di consumo (libri scolastici, religiosi, devozionali, di intrattenimento colto o popolare, \u201cephemera\u201d, materiali di natura burocratica), prodotte in grande quantit\ue0 dai tipografi su richiesta delle istituzioni cittadine, laiche ed ecclesiastiche, e dai privati. Esse hanno costituito una voce importante nell\u2019economia delle officine tipografiche di antico regime e hanno procurato i guadagni necessari alla loro sussistenza e crescita. La natura effimera dei testi e dei manufatti ne ha determinato il disinteresse e la perdita. E\u2019 un dato storiografico acquisito che l\u2019alta mortalit\ue0 degli esemplari di tali tipologie librarie costituisca un forte ostacolo alla ricostruzione della effettiva produttivit\ue0 delle imprese e i censimenti in atto rivelano casi macroscopici di periodi di rarefazione o di vuoti produttivi non altrimenti giustificabili se non con la perdita totale o la dispersione degli esemplari in fondi archivistici e librari non ancora esplorati. Una conoscenza pi\uf9 ampia \u2013 anche solo parziale o indiretta \u2013 dei libri \u201cperduti\u201d consentirebbe di misurare con minore approssimazione l\u2019impatto economico e sociale dei mestieri del libro e di valutare meglio la dimensione culturale della diffusione e penetrazione delle \u2018forme\u2019 diverse di testi e di libri nei differenti circuiti e strati sociali.
In assenza di una ricerca sistematica in tal senso, l\u2019Unit\ue0 di Macerata si prefigge di condurre studi mirati in via prioritaria al recupero della produzione \u2018minore\u2019 dei tipografi itineranti nell\u2019Italia centrale tra Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria ed Emilia Romagna. A tal fine saranno condotti studi sui repertori bio-bibliografici storici, generali e speciali, e sulle fonti archivistiche, con l\u2019attenzione rivolta soprattutto al corpus dei Codici Vaticani latini 11266-11326, che contengono gli inventari dei libri delle biblioteche religiose italiane redatti per ordine della Congregazione dei libri proibiti negli anni 1597-1603. I pochi sondaggi finora effettuati hanno dato risultati apprezzabili in termini di integrazione delle attuali conoscenze sulla produzione editoriale del \u2018400 e del \u2018500 e la banca dati allestita nell\u2019ambito del Progetto RICI (Ricerca sull\u2019Inchiesta della Congregazione dell\u2019Indice) \u2013 PRIN 2003, 2006 \u2013 sar\ue0 lo strumento elettronico di intermediazione a disposizione per il recupero delle informazioni anche a vantaggio del progetto comune
Dizionario degli editori, tipografi, librai itineranti in Italia tra Quattrocento e Seicento (DETLI)
Risultato del PRIN 2008 "Mobilit\ue0 dei mestieri del libro tra Quattrocento e Seicento". Schede bio-bibliografiche di 604 protagonisti del mondo editoriale italiano - tipografi, editori, librai, singoli o in societ\ue0 - la cui attivit\ue0 \ue8 caratterizzata dalla mobilit\ue0 in due o pi\uf9 centri, in Italia o all'estero. Scopo principale del Dizionario \ue8 l'individuazione delle ragioni del fenomeno macroscopico dell'itineranza che ha caratterizzato per secoli i mestieri del libro a stampa in Europa