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Studio di coorte sulla popolazione ortopedica delle complicanze correlate all’utilizzo del catetere venoso periferico e identificazione dei fattori predittivi
I dispositivi intravascolari periferici
(CVP) possono provocare complicanze, specialmente locali.
La loro gestione varia tra operatori e contesti e le linee
Guida contengono evidenze di debole forza. Obiettivo.
Determinare l’incidenza di flebiti, occlusioni, rimozioni accidentali
e infiltrazioni da CVP e le possibili variabili predittive
nella popolazione ortopedica. Materiali e metodi. Dal
4 al 30 Maggio 2009, in un ospedale ortopedico, sono stati
raccolti i dati dei pazienti a cui veniva inserito un CVP:
caratteristiche del paziente e del CVP, modalitĂ di utilizzo e
di fissaggio, fino all’insorgenza dell’evento d’interesse (flebite,
occlusione, rimozione accidentale e infiltrazione o fine
cura). Risultati. Sono stati arruolati 873 pazienti e monitorati
1390 CVP. Si sono verificate le seguenti complicanze:
flebiti (10.9%), occlusioni (16.8%), rimozioni accidentali
(5.8%) e infiltrazioni (14.4%); 648 CVP sono stati rimossi
senza complicanze (46.6%). All’analisi multivariata il principale
fattori di rischio per tutte le complicanze è risultato
l’età anziana a cui si aggiungono per la flebite: uso del CVP
per emotrasfusioni, terapie irritanti e piĂą di 3 accessi al giorno.
Per l’occlusione, oltre all’età , il piccolo calibro, non usare
il CVP e l’infezione della ferita chirurgica. Per le rimozioni
accidentali, posizionare il CVP nella mano, il fissaggio
a cravatta (metodo Chevron) e fare medicazioni del catetere;
per l’infiltrazione, il sesso femminile, la somministrazione
di sangue e terapia antitromboembolica. Conclusioni.
L’incidenza di flebiti è elevata (gold standard 5%). Conoscere
l’incidenza delle principali complicanze è un prerequisito
per qualsiasi azione di miglioramento e può favorire
l’abbandono di pratiche inutili o dannose
Efficacia della medicazione sterile trasparente rispetto a quella standard per il fissaggio del catetere venoso periferico (CVP) sull’incidenza delle flebiti.Trial randomizzato e controllato
Le medicazioni del CVP possono contribuire
all’incidenza di flebiti, infiltrazioni e sfilamenti accidentali,
ma i risultati sono contrastanti e, in alcuni casi,
con campioni troppo sottodimensionati. Obiettivo. Verificare
l’incidenza delle flebiti da CVP con una medicazione sterile
trasparente in film in poliuretano a copertura del punto
di inserzione (medicazione [M] sterile) o con un cerotto
non sterile (M standard). Disegno. Trial randomizzato e controllato.
Partecipanti. 1061 CVP (703 pazienti) sia adulti che
pediatrici in un ospedale di ricerca monospecialistico ortopedico
del nord Italia. 540 CVP allocati a ricevere la M sterile
e 521 la M standard. Risultati. 96 CVP sono stati rimossi
per flebite, 48 (9.6%) nel gruppo sperimentale e 48 (10.1%)
nel gruppo di confronto, RR 0.96 (I.C. 0.697 - 1.335). I CVP
fissati con M sterile si sono sfilati piĂą frequentemente (9.6%
vs 6.3%); la percentuale di cateteri rimossi a fine trattamento
in assenza di complicanze è stata maggiore nei CVP fissati
con M standard (48.9% vs 54.9% p=0.0503). In 85 CVP la
M è stata sostituita perché staccata (50, 9.2% - M sterile e
35, 6.7% - M standard). La M sterile trasparente utilizzata
costa 32 centesimi al pezzo mentre quella standard 9 centesimi.
Conclusioni. Utilizzare cerotti non sterili non influisce sull’incidenza di flebiti e garantisce un buon fissaggio
del CVP alla cute rispetto alla medicazione sterile trasparente
in film in poliuretan