22 research outputs found

    Effetti della crisi internazionale sulla subfornitura meccanica in Emilia Romagna

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    The engineering industry in Emilia-Romagna is a strategic asset for the development of Italy. What are the effects of the 2008 crisis on this industry in the region? What were the responses from companies? What questions for public policy emerge from the reading of the structural features of the regional industry and effects of the crisis? To outline the answers to these questions, in addition to the statistics available from official sources and to previous empirical research, information were drawn from a series of more than forty interviews (carried out between January and April 2011) to 28 engineering companies in the provinces of Bologna and Modena and to associations of firms in the two provinces. A background of the debate on development issues in manufacturing sectors introduces the relevance of mechanical production of the Emilia-Romagna region. The results of the empirical investigation focus on the networks of relationships that characterize the mechanical filières in the region. In the second part of the paper, 28 case studies are presented with regard to their structural characteristics, the pre-crisis strategies, the effects of the crisis and post-crisis strategies, problems, perspectives of local subcontracting. Issues of public policy are highlighted. For eight companies that have agreed to the disclosure (Ima, Sacmi, Marchesini, Tetra Pak, Partena, Rossi, Caprari, CBM) extended description drawn from interviews are also available

    Different routes to globalization: the case of Carpi

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    The industrial district of Carpi, Italy, features a long history of manufacture. For forty years (1950-1990) the district underwent a number of transformations, reinventing itself, changing technology, providing new models of organization. At the same time, it continued to represent a successful model of diffused industrialization. Things changed in the course of the 1990s. A phase began which many view as irreversible decline. During this decade, the typical industries of the district, and especially knitwear, were subject to very extensive downsizing: there was a sharp fall in the number of firms, employment and market shares, in relation both to producers in other countries and to other Italian productive systems. The present work offers a first interpretation of this process, focusing on firms\u2019 reactions and strategies

    Struttura produttiva e internazionalizzazione dei mercati - Il caso di Carpi

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    Utilizzando dati panel, costruiti su un insieme chiuso di imprese, il saggio fornisce un'interpretazione dello sviluppo recente del distretto della maglieria di Carpi

    Distretti industriali e imprese di immigrati cinesi: rischi e opportunità con particolare riferimento a Carpi e Prato

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    Il presente contributo intende riassumere a grandi linee le sfide teoriche ed empiriche che la presenza delle piccole imprese di immigrati cinesi ha portato ai distretti italiani, in particolare nella produzione di maglieria e abbigliamento. L'obiettivo è quello di superare un approccio di economia di enclave chiusa e di cogliere i rapporti dinamici e interconnessi fra forme di “etnoindustrializzazione”, quelle distrettuali e quelle migratorie, che condividono spazi locali. Dopo un capitolo che definisce i principali elementi del dibattito sul tema, e come essi si possano concretizzare nel caso della presenza cinese nei distretti industriali (§ 1), si seguiranno le evoluzioni recenti di due casi studio, Carpi (§ 2) e Prato (§ 3). Infine, si cercherà di delineare i potenziali rischi e opportunità per il futuro dei distretti che vedono oggi una trasformazione non trascurabile della presenza cinese (§ 4)

    Qualità del lavoro e formazione nelle imprese artigiane nel settore del packaging

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    Nel lavoro, nella manifattura dei paesi industrializzati, in un quarto di secolo è cambiato tutto. È cambiata la tecnologia, con l’introduzione più o meno massiccia, dell’elettronica e delle tecnologie informative nella gestione e nel controllo dei processi. È cambiata l’organizzazione, modellata a garantire, qualità e conformità a standard predefiniti del prodotto, personalizzazione dei beni e dei servizi, velocità di esecuzione, in una cornice nella quale il concorrente potenziale non è più (o non è più soltanto) un vicino prossimo, ma sta ovunque nel mondo, Le due trasformazioni − nella tecnologia e nell’organizzazione − a loro volta hanno modificato in modo radicale le abilità e le competenze richieste dalle imprese: anche quando la personalizzazione dei beni è estrema a farsene carico sono in misura crescente (anche se non esclusiva) i meccanismi di controllo delle macchine e non la sapienza e la versatilità di mestieri antichi ricreando, per altra via, condizioni di fungibilità del lavoro tradizionalmente associate con la produzione di massa. Le trasformazioni sono non meno radicali prendendo a riferimento non l’impresa ma i lavoratori: i confini delle professioni e dei mestieri si sono fatti più sfrangiati, il legame con l’impresa e il posto di lavoro si è allentato, le aspettative di carriera sono divenute assai più incerte, sono mutati i meccanismi identitari associati al lavoro.È, appunto, cambiato tutto. E, tuttavia, al lavoro e alle sue trasformazione le scienze sociali prestano in questi anni relativamente poca attenzione. Non la sociologia, disciplina nella quale gli studi di riferimento più significativi continuano ad essere quelli degli anni Sessanta e Settanta, e ancor meno l’economia: l’economics, che con Smith (e con Marx) aveva fatto del lavoro il suo asse analitico principale, in larga misura espunge dal suo orizzonte di interessi i temi dei quali si è fatto cenno, confinandoli ad un ruolo del tutto secondario, tra le discipline derivate e ancillari.Lo studio che si propone in queste pagine guarda alla trasformazione del lavoro da un punto di vista specifico: pur un ambito assai circoscritto − e con una metodologia ancora in parte da affinare − si tenta di fornire misura della percezione soggettiva del lavoratore della qualità del suo lavoro. In particolare, la ricerca pone al centro il tema della qualità del lavoro, nelle sue diverse dimensioni, e indaga le connessioni esistenti tra la percezione del lavoratore della qualità del lavoro (e quindi il suo grado di soddisfazione), ponendoli in relazione alle caratteristiche contrattuali e retributive del rapporto di lavoro e all’attività formativa dell’impresa.Dopo una breve descrizione delle caratteristiche dei lavoratori intervistati (par. 2) la parte centrale del saggio si articola in tre sezioni: l’analisi della retribuzione (par. 3), l’analisi della qualità del lavoro nelle sue diverse dimensioni (parr. 4-12) e, da ultimo, il tema della formazione delle competenze e la domanda di formazione (par. 13). Seguono le conclusioni (par. 14). In appendice si discutono le caratteristiche del campione e si propongono alcune elaborazioni specifiche relative all’analisi di genere

    Regional productive systems in the knitwear and clothing sectors in Italy Industrial structure and training needs

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