25 research outputs found

    Immigration and imagology or Nationalisms abandoned

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    This article applies imagology to "migration literature" - a genre that is described as a "peripheral phenomenon" in the 2007 handbook "Imagology", but that requires more thorough attention due to the increasing number of significant writings by immigrant authors. Focusing on works by Rafik Schami, Tahar Ben Jelloun, Amara Lakhous, Igiaba Scego, Hatice AkyĂĽn, Yoko Tawada, and Emine Sevgi Ă–zdamar, and considering theoretical observations by Edward Said, Salman Rushdie, and Homi Bhabha, this article analyses how most texts prefer arguments and metaphors of everyday life to the traditional images and stereotypes of nationalistic discourse. It concludes by distinguishing two perspectives central to most of them: that of an "in-between" and/or a "Third Space.

    Goethe prosateur et poète des Suisses et de la Suisse

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    Si presentano i quattro viaggi di Goethe in Svizzera: 1775, 1779, 1788, 1797, documentati da Goethe in descrizioni di viaggio di carattere autobiografico, in tante lettere, in poesie e in disegni. La prima parte del saggio analizza le osservazioni di Goethe su personaggi svizzeri importanti nonchè sulle condizioni di vta dell popolazione montanara. La seconda parte illustra le impressione e l’eco della natura e dei paesaggi svizzeri nei drammi e nelle poesie di Goethe

    Eingebildete Nationalcharaktere. Vorträge und Aufsätze zur literarischen Imagologie

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    Il testo raccoglie una serie di saggi di Manfred Beller sull'immagine stereotipica e sulla cultura dell'alteritĂ  tra 700 e 900, fornendo chiavi di lettura del testo odeporico su base storico-antropologica e psico-sociale. I due testi di apertura del libro hanno un carattere maggiormente teorico, che l'introduzione, a cura di Elena Agazzi, valorizza in collegamento con le singole esperienze letterarie. La Goethe-Zeit viene trattata come periodo particolarmente fecondo per il giudizio su usi e costumi di popoli confinanti con la Germania., ma non mancano escursioni verso epoche piĂą recenti e terre piĂą lontane. L'introduzione si pone innanzitutto il compito di definire il concetto di "immagine" e di fissare le coordinate secondo le quali si sviluppano le rappresentazioni dell'immaginario collettivo e individuale: la polarizzazione tra Nord e Sud, le teorie climatiche, la fisionomica, il carattere della descrizione e il genere della scrittura. Anche i topoi letterari piĂą diffusi diventano oggetto di analisi

    La unidad del género umano y la pluralidad de los pueblos a la luz y desde la perspectiva de la teoria del clima

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    Si prende spunto delle osservazioni di Herder sull’effetto del clima sul carattere dei popoli per poi ricapitolare la teoria delle zone climatiche da Ippocrate e Aristotele ai medici e storiografi arabi, a Huarte, Bodin e Montesqieu fino a Winckelmann, Herder e i loro echi in autori novecenteschi. Con bibliografia

    Johann Gottfried Herders Voelkerbilder und die Tradition der Klimatheorie

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    La tradizione della teoria delle zone climatiche comincia nei trattati dei medici antichi Ippocrate e Galeno e viene ripreso dai medici e storiografi arabi durnte il medioevo, poi dagli studiosi umanisti culminante nei trattati politici di Jean Bodin, Montesquieu e tanti altri autori dell’età dell’Illuminismo. Fra questi spiccano i trattati di storia culturale e di atropologia di J. G. Herder. Il saggio dimostra la continuità dei principali argomenti di questa teoria e il suo influsso sulla formazione delle immagini e stereotipi nei giudizi di un popolo sull’altro, tenendo conto anche ddegli aspetti pericolosi nella storia della tratta degli schiavi (araba), del colonialismo e del rassism

    Gender

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